sete
Antonio Lanci
Federigo Tollemache
Il sostantivo ricorre solo nel Convivio e nella Commedia, specie nel Purgatorio e nel Paradiso.
Il senso proprio di " bisogno di bere " è documentato in If XXX [...] della sapienza umana, con le parole Or se' tu ... quella fonte / che spandi di parlar sì largo fiume? (I 79-80).
Nel Purgatorio la metafora della s. del sapere ricorre più volte, riferita, con una sola eccezione, a D. stesso: XVIII 4 io, cui nova ...
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successor
Nella risposta a D., che vuol sapere chi siano i penitenti della quinta cornice del Purgatorio, papa Adriano inserisce una frase latina, là dove afferma la propria condizione di " successore [...] " di s. Pietro: scias quod ego fui successor Petri (Pg XIX 99). Cfr. anche Mn III I 5 Petri successorem ...
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avacciare
Freya Anceschi
. Ben documentato nella lingua antica, il verbo è presente in due passi del Purgatorio, col valore di " affrettare ", " accelerare ": quella angoscia / che m'avacciava un poco [...] ancor la lena (IV 116), " faceva frequente, affannoso il respiro "; quell'ombre... pregar pur ch'altri prieghi, sì che s'avacci lor divenir sante (VI 27), venga abbreviata la loro purificazione e affrettata ...
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calca
. Col significato di " moltitudine di persone che fanno ressa ", la parola torna due volte nel Purgatorio: VI 9 a cui porge la man, più non fa pressa; / e così [colui che ha vinto] da la calca [...] si difende (Benvenuto chiosa: " et ita paullatim exonerat se a pressura "); XVIII 92 E quale Ismeno già vide e Asopo / lungo di sé di notte furia e calca, dove è riferita alla moltitudine degli accidiosi, ...
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diffondere
Andrea Mariani
Il verbo appare sei volte (sempre nella forma del participio ‛ diffuso '), solo nel Purgatorio e nel Paradiso, ed è sempre in rima, tranne l'unico caso di Pd XXXI 61. È usato [...] come aggettivo in Pg XXXII 91 e in Pd XI 75, dove parlar diffuso si può riferire al precedente discorso di s. Tommaso, lungo 18 terzine, e quindi l'aggettivo vale " esteso "; o si riferisce al discorso ...
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gelso (gelsa)
Bruno Basile
Il termine, con la sua variante di forma, compare due volte nel Purgatorio, in contesto comparativo, sempre con preciso riferimento alla pianta del noto episodio di Piramo [...] e Tisbe (cfr. Ovid. Met. IV 55 ss.) che il sangue misto dei due amanti bagnò e " d'allora inanci quel moraro e gl'altri si féno le more rosse " (Lana). Questo appare evidente in XXVII 39 Come al nome di ...
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cocere
Andrea Mariani
. Il verbo appare undici volte nell'opera dantesca (due nelle Rime, una nel Purgatorio e ben otto nell'Inferno), e può essere interessante notare che in sei occorrenze compare [...] la forma del participio (presente o passato), in tre il verbo è al passato remoto, in un sol caso all'imperfetto (nella forma cocea per ‛ coceva ') e in un altro al presente, nella forma coco per ‛ cuocio ...
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celeste
Andrea Mariani
. Aggettivo: compare quattro volte nell'opera dantesca, sempre nella Commedia; due volte in Purgatorio (XXXII 22 e 54) e due in Paradiso (VIII 34 - unica volta in cui ricorre [...] in rima - e XXI 23).
Il termine vale, genericamente, " che riguarda il cielo ", " che sta in cielo ", " che viene dal cielo ", sia il ‛ cielo ' visto come sede dei beati, come dimora degli angeli e regno ...
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inizio
Vincenzo Valente
La parola ha due sole occorrenze, in rima: in Pg VII 39 là dove purgatorio ha dritto inizio, la locuzione significa " incomincia " (e dritto precisa ulteriormente il concetto: [...] " proprio là dove... "). Vale invece " spinta ", " impulso ", in Pg XXVI 10 Questa fu la cagion che diede inizio / loro a parlar di me; e cominciarsi / a dir.
Un terzo esempio di i. è in Cv III VIII 5 ...
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successione
Alessandro Niccoli
Nell'appello rivolto al lettore a non scoraggiarsi alla vista della pena inflitta in Purgatorio ai superbi, ma a pensare a " quello che verrà dopo di essa ", cioè alla [...] beatitudine eterna: Non attender la forma del martìre: / pensa la succession; pensa ch'al peggio / oltre la gran sentenza non può ire (Pg X 110).
Come sostantivo astratto ricorre nel passo del Convivio ...
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purgatorio1
purgatòrio1 agg. [dal lat. purgatorius, der. di purgare «purgare»], non com. – Che purga, spec. in senso fig.: pene p., che purificano, che liberano dalla colpa; virtù purgatorie, nel linguaggio teologico del passato, le virtù...
purgatorio2
purgatòrio2 s. m. [dal lat. mediev. (eccles.) purgatorium, uso sostantivato dell’agg. purgatorius; v. la voce prec.]. – 1. Uno dei tre regni dell’oltretomba cristiano, insieme all’inferno e al paradiso; nella tradizione, affermatasi...