Si chiama così l'infestione negli animali e nell'uomo degli ascaridi che sono fra i più comuni vermi parassiti dell'intestino.
Nelle uova deposte con le feci sul suolo si sviluppa l'embrione che resta [...] in vita. Altre volte invece, specialmente nel bambino, in seguito alla loro presenza, si può avere pupilla dilatata, polso aritmico, stipsi o dianea, dolori addominali, convulsioni, prurito nasale, vomito, esantemi, movimenti coreiformi, sindromi ...
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VALORE
Carlo Alberto Petrucci
. Pittura. - È l'intensità luminosa del tono, la quantità di chiaro o di scuro ch'esso contiene. Il concetto di valore è relativo, in quanto ciascun valore, nella pittura, [...] usano socchiudere gli occhi nel guardare il vero: diminuendo a poco a poco la quantità di luce che entra nella pupilla, i valori più bassi vanno gradatamente fondendosi e scomparendo, rendendo in tal modo più facile risolvere le frequenti incertezze ...
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FONTANA, Gasparo Ferdinando Felice (noto come Felice)
Renato G. Mazzolini
Terzo dei dodici figli di Pietro, giureconsulto e notaio, e di Elena Caterina Ienetti, nacque a Pomarolo in Val Lagarina e fu [...] era in grado di rispondere al quesito e stabilì fosse necessario studiare lo stato naturale dell'iride. Osservando la pupilla di un gatto profondamente addormentato e vedendola chiusa, ritenne che fosse la distensione. Analizzò quindi una serie di ...
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L'uomo
Maria Arcà
Elisa Manacorda
La mappa del corpo umano
Come una grande città, anche il corpo è un sistema molto complicato, dove ogni parte svolge una funzione specifica. E tutte lavorano insieme, [...] (blu, marrone, verde…) che vediamo si chiama iride. Al centro vediamo una macchia nera e rotonda, come un buco. È la pupilla, in cui entra la luce che ci permette di vedere. Ma troppa luce può danneggiarla. Per questo nell'occhio ci sono muscoli che ...
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vispistrello
Giorgio Stabile
Il sostantivo è volgarizzamento dal latino vespertilio con valore di " pipistrello ", presente due volte nelle opere di Dante.
In Cv II IV 16-17, a proposito delle ragioni [...] ha li occhi chiusi l'aere essere luminoso, per un poco di splendore, o vero raggio, c[om]e passa per le pupille del vispistrello.
Sulla bontà della congettura c[om]e passa, F. Brambilla Ageno ha avanzato dubbi (Nuove proposte per il " Convivio ", in ...
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Abbe Ernst
Abbe 〈àbe〉 Ernst [STF] (Eisenach 1840 - Jena 1905) Prof. di fisica teorica nell'univ. di Jena (1870). ◆ [OTT] Condizione di A., o condizione dei seni: condizione necessaria e sufficiente perché [...] e l'immagine fuori asse nei piani meridiano (cioè definito dall'asse ottico e dal raggio principale, quello per il centro della pupilla d'ingresso) e sagittale (quello per l'asse e ortogonale al piano meridiano) quando non sia più valida l'ipotesi di ...
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finestra
finèstra [Der. del lat. fenestra] [LSF] Con signif. concreto, lo stesso che apertura, fenditura e sim.; figurat., il campo di frequenze o di lunghezze d'onda o di energie in cui un mezzo o un [...] ottica: v. tramissione di segnali su mezzi fisici: VI 317 b. ◆ [OTT] F. di un sistema ottico: lo stesso che pupilla d'ingresso del sistema. ◆ [FME] F. schermata: apertura praticata in uno schermo biologico e chiusa con un materiale trasparente alla ...
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rigidità economia Mancanza di elasticità (➔), in riferimento in particolare alla domanda o all’offerta di beni e di fattori produttivi, quando il rapporto tra la variazione della quantità domandata (o [...] o funzionale dell’iride, che perde la capacità di contrarsi e di rilasciarsi, per cui le variazioni del diametro della pupilla, in rapporto all’intensità degli stimoli luminosi, sono ridotte o mancano del tutto; può essere dovuta a cicatrici dell ...
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campo
campo [Der. del lat. campus "estensione di terreno"] [LSF] Termine per indicare, con aderenza al signif. letterale, un'estensione di spazio caratterizzata da ben definite proprietà fisiche, sia [...] ci si riferisce al c. oggetti; di qui l'uso di chiamare diaframma di c. il diaframma, reale o fittizio, che delimita la pupilla d'ingresso di un sistema e quindi il c. oggetti. ◆ [FSN] C. di velocità di una carica: v. sincrotrone, luce di: V 233 ...
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KONARSKI, Stanisław
Roman POLLAK
Scrittore e pedagogista polacco, nato il 30 giugno 1700 a Zarzyce, nel voivodato di Sandomierz, morto a Varsavia il 3 agosto 1773. Terminati gli studî in patria, continuò [...] nobiliare polacca, il modo di deliberare nelle diete e, in prima linea, combatte con argomenti schiaccianti "la pupilla della libertà" nobiliare, il liberum veto.
Come riformatore delle scuole, dello stile letterario e delle concezioni politiche ...
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pupilla2
pupilla2 s. f. [dal lat. pupilla, propr. dim. di pupa «bambola, bambina» (per la piccola immagine che vi si vede riflessa)]. – 1. a. In anatomia, l’orifizio circolare situato al centro dell’iride, capace di regolare, attraverso modificazioni...