di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] affettati (Martinelli 1983). In quello stesso anno esce l’edizione definitiva dei Promessi sposi, punto di arrivo della ricerca manzoniana di una lingua media viva e omogenea, che però non ha seguito nella narrativa coeva. All’opposto si collocano ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] numero 3 è rappresentato dall’estensione del pollice, indice e medio (fig. 6). Quest’ultima forma della mano è una configurazione caratterizzati da un movimento che può cambiare direzione tra due punti di articolazione (fig. 19).
La terza classe, ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] scritta.
I volgari romanzi dipendono dal latino da un punto di vista genetico, nel senso che è a partire Baldelli 1987: 29; Vignuzzi 1995: 151-152 e 156-158).
Riconducono al volgare mediano, nel Ritmo cassinese (Contini 1960: I, 7-13 e II, 791-792; ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] tra la vocale di una certa lingua e il punto simbolizzato nella figura è un fatto abbastanza casuale. [ɔ]rto ma p[o]rtare. Non c’è tuttavia accordo sullo statuto delle vocali medie (cfr. Mioni 1993: 122; Schmid 1999: 133; Mioni 2001: 175): per alcuni ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] «bravo»), ma se le vocali toniche sono [-ɛ-, -e-, -ɔ-, -o-] (vocali ‘medie’), in fine di parola si ha [-o] anche per -u latina ([ˈtembo] e non [ˈtembu], qualitativo, tanto letterario quanto linguistico, al punto che le opere di Cesare Pascarella ( ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] più o meno accurata, più o meno trascurata. Dal punto di vista dell’analisi fonetica (➔ fonetica), questi concetti le diverse anime della lingua reale: da un italiano uniforme e medio, per certi versi astratto, lontano sia dall’uso letterario sia dall ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] scritto, il 90% circa della popolazione, in precedenza, almeno dal punto di vista produttivo, solo dialettofona; un 90% in cui si da simili fenomeni si avvertirono più rapidamente nelle classi medio-alte, desiderose e capaci di integrarsi nel mutato ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] ) e di alcuni puristi veronesi del primo e medio Settecento, come Giulio Cesare Becelli e Giuseppe Torelli. veronese diede subito luogo a vivaci polemiche. In tre dialoghi pubblicati a puntate sul Poligrafo del 13 e 20 giugno e 4 luglio, del 12 ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] Se è per vari aspetti opportuno che la scuola punti a una certa prescrittività linguistica (si ricordi il monito -208.
Sabatini, Francesco (1985), L’“italiano dell’uso medio”: una realtà tra le varietà linguistiche italiane, in Gesprochenes ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] ai veneziani.
La conciliazione tra le idee di Bembo e il punto di vista fiorentino si ebbe solo con l’Ercolano di ➔ Benedetto ’ (seppure mai troppo bassa, ma piuttosto di tono medio) la quale doveva affiancare con vantaggio i grandi scrittori. ...
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media
mèdia s. f. [femm. sostantivato dell’agg. medio, sottint. misura, quantità, ecc.]. – 1. In matematica e nelle sue applicazioni, m. di un insieme di valori, o m. aritmetica, o assol. media, il valore dato dalla somma algebrica degli elementi...
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...