Le interrogative dirette sono frasi indipendenti (come negli esempi 1 e 2) o principali (es. 3) che contengono una domanda:
(1) hai dormito bene?
(2) quando vieni?
(3) pensi che Carlo abbia ragione?
Nella [...] curva intonativa ascendente nel parlato (➔ curva melodica) e il punto interrogativo nello scritto. Nell’italiano parlato in Toscana e a Roma o domande k, dato che in italiano le parole interrogative cominciano quasi tutte con /k/). Nell’interrogativa ...
Leggi Tutto
Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] Per quanto riguarda le interrogative aperte (o interrogative -k, cioè quelle espresse con l’uso di parole B%; Siena: A* B%; Milano: !A+B* B%, dove il punto esclamativo indica un abbassamento di tono), in quanto la distribuzione degli AT è regolata ...
Leggi Tutto
Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] -mente è stato svuotato del suo significato originario, al punto che non è più avvertito come riconducibile al sostantivo da cui Simon C. (1997), The theory of functional grammar, edited by K. Hengeveld, Berlin - New York, Mouton de Gruyter, 2 voll. ...
Leggi Tutto
La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] stata ed è ancora fortemente controversa, sia in ambito accademico sia dal punto di vista socio-politico. Ma, citando Alinei (1996-2000: 759):
consonante finale della radice quando questa sia -l, -t, ch [k], -s, -z o -n in sillaba atona come nelle ...
Leggi Tutto
Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] ma era realizzata come nel resto d’Italia come [k]. Parole come pace, fece (non presenti nel d., oppure può costituirne il Tema, cioè l’elemento preso come punto di partenza della comunicazione e normalmente noto o deducibile in base al contesto ...
Leggi Tutto
Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] senza aggettivi’ e il dialetto, ci si accorge a questo punto che il confine più problematico da definire è quello per così Toscana l’espansione della ➔ spirantizzazione di [p], [t], [k] intervocaliche e del passaggio di [s] postconsonantica a [ʦ] ...
Leggi Tutto
Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] Teseo Pini, collocabile tra il 1484 e il 1486, che puntava a mettere in guardia le persone di fede, dedite al soccorso voll., vol. 6º, pp. 724-746.
Halliday, Michael A.K. (1983), Il linguaggio come semiotica sociale. Un’interpretazione sociale del ...
Leggi Tutto
Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] variano nel genere ma non nel numero. Anche dal punto di vista del significato, gli indefiniti sono una categoria , come in italiano contemporaneo (le cose altrui, cioè «di altri»).
(k) Parecchio < lat. parlato *parĭculu(m) «dello stesso genere», ...
Leggi Tutto
Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] l, rispetto all’ital. e ai dialetti settentrionali in cui l → j: [blaŋk] «bianco», [floːr] «fiore», [klaːf] «chiave», [ˈploe] «pioggia parte del carnico, si mantiene invece la [a] (in alcuni punti isolati della Carnia, l’esito è [o]: [ˈcazo] «casa»). ...
Leggi Tutto
Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] vetusto o addirittura l’«esecutore testamentario dell’umanesimo linguistico» (K.O. Apel, in Simone 1990: 359, nota 81). secondo cui I principj della Scienza nuova, «quantunque non sieno punto da lodare per la oscurità dello stile, sono nondimeno opera ...
Leggi Tutto
k, K
(cappa o kappa, ant. o region. ca) s. m. o f., invar. – Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (cioè il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto) come il greco κ (che ha lo stesso nome); quando il...
stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono luce), tenuti insieme dall’attrazione...