Il sistema e il modo di separare in un testo scritto i periodi e i vari elementi della proposizione con segni convenzionali (segni d’i.), per rendere più chiaro il senso, indicare le pause e le inflessioni [...] della voce, dar rilievo alle singole parti. È detta anche punteggiatura. Segni comuni in gran parte delle lingue moderne sono: punto o punto fermo, virgola, punto e virgola, due punti, punto esclamativo, punto interrogativo e, per estensione, ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] ; in 2 la virgola prima di allora ero tornato).
Ben diverso, com’è naturale, l’assetto dell’interpunzione (➔ punteggiatura) nella scrittura esperta. Nella prassi giornalistica è stato notato il declino del ➔ punto e virgola, messo in relazione ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] il corsivo ha in inglese il nome di italic), modernizzati nella grafia, nella demarcazione delle parole e nella ➔ punteggiatura, con l’introduzione dell’➔apostrofo, segno adottato per primo proprio dal Bembo in quest’occasione (poco conta infatti il ...
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Nell’uso moderno, attestato solenne di un’accademia, dell’autorità sovrana o di altro organo, con cui si accorda un privilegio, un titolo (d. di nobiltà, di onorificenza, di benemerenza ecc.), o documento [...] quella che riproduce scrupolosamente l’originale antico, manoscritto o codice, nella sua ortografia precisa, rispettando di esso tutti i particolari di forma come abbreviazioni, punteggiatura, ed eventuali errori di lettere e di spazieggiatura. ...
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Stampa
Martyn Lyons
Introduzione
L'invenzione della stampa rappresenta una delle numerose svolte che segnarono sia la storia materiale del libro occidentale, sia l'evoluzione del rapporto tra lettore [...] era il lettore stesso a dover provvedere a numerare le pagine, a evidenziare le maiuscole in rosso e ad aggiungere la punteggiatura. All'inizio, quindi, i testi stampati erano simili ai manoscritti, ma col tempo i tipografi assunsero sempre più il ...
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GRIFFIO (Grifi, Griffi, Gryphe), Giovanni
Paolo Tinti
Secondo le note genealogiche del Follini, il G. nacque, forse a Lione, intorno al 1518 e la stessa data si desume dall'Elenco di stampatori e librari [...] Valgrisi) come "guide per l'intricata selva del puntare gli scritti", come impeccabili cioè nelle scelte relative alla punteggiatura.
Sulla marca tipografico-editoriale del G., che denunzia la stretta parentela con la dinastia lionese, campeggia un ...
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MANUZIO, Aldo, il Vecchio
Mario Infelise
Nacque a Bassiano, un piccolo borgo della campagna laziale nel ducato di Sermoneta. La data di nascita è stata oggetto di discussioni. Il figlio Paolo la collocava [...] di Dante Alighieri (1502).
Nelle edizioni in caratteri latini non meno rilevanti furono le innovazioni nella punteggiatura, derivate in parte dalla scrittura greca, che determinarono un'autentica rivoluzione tipografica, immediatamente percepita come ...
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punteggiatura
s. f. [der. di punteggiare]. – 1. a. La condizione di essere cosparso di punti, di piccole macchie o di forellini: un tessuto a p. irregolare; ripiegare il foglio lungo la punteggiatura. b. In ematologia, anormale presenza di...
virgola
vìrgola s. f. [dal lat. virgŭla, dim. di verga «verga»: propr. «verghetta»]. – 1. a. Segno di punteggiatura, simile a un bastoncino leggermente ricurvo (,), che indica pausa debole all’interno del periodo: sapere, non sapere usare...