Generale e uomo politico romano (n. 185 o 184 - m. 129 a. C.); figlio di L. Emilio Paolo, fu poi adottato da P. Cornelio Scipione, figlio dell'Africano. Nel 168 partecipò, al comando del padre, alla battaglia [...] di trattative da parte di Asdrubale. Caduta Cartagine, egli procedette all'organizzazione della nuova provinciad'Africa e, celebrato il trionfo, assunse il soprannome di Africano. Nel 142 fu censore; nel 134 fu rieletto console col compito di porre ...
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Catilina, Lucio Sergio
Politico romano (n. 108 ca.-m. 62 a.C.). Di famiglia patrizia, fu pretore nel 68 a.C., governatore della provinciad’Africa. Dopo aver tentato invano di accedere al consolato (66 [...] e 64), decise di crearsi un partito personale che facesse leva sullo scontento delle masse e dei nobili caduti in disgrazia. Ordì quindi una congiura con elementi dell’aristocrazia e con l’aiuto delle ...
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Medico (4º sec. d. C.), attivo a Cartagine nell'età di s. Agostino, che da lui fu indotto a rinunciare alle sue convinzioni astrologiche. Negli anni 379-382 fu proconsole della provinciad'Africa. Maestro [...] di Teodoro Prisciano, tradusse alcune opere di Ippocrate e scrisse opere di medicina, di cui conserviamo soltanto frammenti ...
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Capitano arabo (m. 682 d. C.); giovanissimo, partendo dall'Egitto, occupò Barce in Cirenaica (642), e fondò (670) in Tunisia Qairawān. Fu poi (682) governatore della provinciad'Africa; si deve alla sua [...] rapidissima avanzata vittoriosa fino all'Atlantico la prima occupazione araba della costa nord-africana ...
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Gregorio I, santo
Sofia Boesch Gajano
Nacque a Roma poco prima della metà del sec. VI, da famiglia appartenente all'élite sociale romana - "de senatoribus primis" lo definisce Gregorio di Tours -, quell'aristocrazia [...] del suo intervento: nell'agosto 596 (ibid., nr. 64) scriveva all'imperatore Maurizio che i vescovi della provinciad'Africa venuti a Roma si erano lamentati perché le leggi imperiali contro i donatisti erano "disattese con incauta condiscendenza ...
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D'ALBERTIS, Enrico Alberto
Francesco Surdich
Nacque a Voltri (Genova), dove la famiglia possedeva una fiorente industria laniera, il 23 marzo 1846, ultimo di tre fratelli, dal cavaliere Filippo e da [...] alla volta dell'Africa anche nel 1906, risalì ancora il Nilo fino ad Assuan visitò la provincia di Dongola, 113 s.; A. Beguinot, L'opera scientifica e marinara dei capitano E. A. D., in Atti della Soc. ligustica di scienze e lett., n. s.; XII (1933), ...
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Generale e uomo politico romano (n. 235 - m. 183 a. C.); figlio di P. Cornelio Scipione (v.) console nel 218 a. C., nello stesso anno partecipò alla battaglia del Ticino, dove, secondo una tradizione, [...] di pace con Antioco perché l'opposizione in Roma sottrasse agli Scipioni la provinciad'Asia. L'affermazione del prestigio degli Scipioni, e in particolare dell'Africano, indusse gli avversarî capeggiati da Catone a muovere contro di essi un'azione ...
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Storico greco (n. 200 circa - m. 120 circa a. C.). Venuto a Roma come ostaggio nel 168, legatosi quindi col circolo degli Scipioni, poi, dopo il 146, fu designato da Roma a provvedere all'assetto della [...] Grecia come provincia romana. Nella sua opera principale, le Storie, si propose di narrare come in meno di 53 anni (cioè dal 220-19 tra le vicende d'Italia, di Spagna, di Sicilia, d'Africa, di Grecia, di Macedonia, d'Asia, di Siria e d'Egitto è dato ...
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Scrittore e poeta italiano (Faenza 1852 - presso Casola Valsenio 1909). Autore di romanzi, opere di polemica politico-sociale e scritti d'arte e di storia, O. elaborò una concezione etica dello Stato e [...] , e con la lirica rievocazione dei primi eroi d'Africa, che addita alla patria unificata le vie di Roma (1902), che esprimono l'essenza stessa della gretta vita di provincia, quell'impossibilità di viverci «grande» che fu il perenne tormento ...
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divìdere v. tr. [dal lat. dividĕre] (pass. rem. diviṡi, dividésti, ecc.; part. pass. diviṡo). – 1. a. Fare più parti di un tutto: d. un foglio in due; d. una mela in quattro spicchi; d. una parola in sillabe; è pericoloso d. le proprie forze....
nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a recente, attuale, moderno, ma con notevole...