Una delle chiavi di possibile decodificazione di quel ricchissimo repertorio di nomi, cognomi, odonimi e altri toponimi, cinonimi e marchionimi, che è l’opera narrativa di Carlo Emilio Gadda, è quella dell’ossessione. Un’ossessione di carattere generale; e alcune particolari, per le quali vien difficile pensare che non ne fosse altrettanto conscio: l’ossessione dei cognomi almeno trisillabi inizianti ...
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Il rapporto tra autore e personaggio può essere decodificato con l’aiuto delle modalità di utilizzo del nome proprio: l’uso del solo nome, o del solo cognome, o del soprannome, o il passaggio da una modalità onomastica più complessa a un’altra più semplice, per esempio da nome e cognome al solo nome o a un diminutivo. Il solo nome o il solo cognomePer l’ex galeotto protagonista dei Miserabili di Victor ...
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Il nome proprio può indicare, in funzione di coordinate cronologiche e diatopiche, anche un tipo psicologico o sociale ben determinato. Il degrado socionomastico che può subire una forma è sovente riflesso (ed eventualmente alimentato) dalla letteratura. Bruno Porcelli, a lungo presidente dell’associazione Onomastica & Letteratura, sosteneva che il Boccaccio, attribuendo i derivati di Giovanni ai personaggi ...
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I fiori hanno sempre ispirato nomi personali. Sono indicatori di bellezza, freschezza, profumo, colori, candore, purezza e per questo augurali e affettivi.Limitandoci al XX secolo e all’attualità, il primatista è stato a lungo Rosa, con quasi 600 mila bambine così chiamate tra il 1900 e il 1994 (il periodo preso in considerazione da Alda Rossebastiano ed Elena Papa nei due volumi I nomi personali in ...
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Esistono secondi e terzi cognomi che si affiancano per vari motivi al primo cognome di molti cittadini, specie in Piemonte, Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia. Si tratta di un repertorio piuttosto consistente anche se poco noto. La prima posizioneQueste forme, che possiamo definire come soprannomi familiari tramandatisi in data recente, presentano alcune caratteristiche peculiari che li distinguono ...
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L’esse finale di molti cognomi è parte di un vero suffisso (apocopato) soltanto in alcuni casi, ma entra piuttosto in una terminazione atona molto frequente, che ha almeno quattro diverse origini e tradizioni di particolare interesse. Le forme latineggiantiUn primo gruppo di cognomi rappresenta la variante delle forme patronimiche in -i (oppure in -o) che hanno però mantenuto dal latino medievale – ...
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I cognomi più frequenti che terminano con i tipici suffissi -aldo sono Castaldo e Rinaldi, con -ano Romano e Mariani, con -ardo Lombardo e Lombardi, con -ato Amato e Donati, con -ello Aiello e Martinelli, con -etto Moretti e Marchetti, con -ino Marino e Mancini, con -in Visentin, con -one Meloni e Perrone, con -on Zanon, con -otto Miotto e Mariotti, con -uccio Puccio e Bucci, con -utto Dutto e Cerutti, ...
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Perché un piccolo paese italiano viene definito borgo? Sembra un quesito banale, visto che la parola è utilizzata molto. “Splendido borgo", spesso con l’aggettivo “medievale”, è la locuzione più usata [...] a dire “vado in paese” (quando si vive nei dintorni), non si afferma “vado in borgo”; così come nella memoria di chiunque resistono proverbi come “Tutto il mondo è paese”, “Moglie e buoi dei paesi tuoi” (senza offesa per le mogli) o “Paese che vai ...
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Molti cognomi derivano da toponimi e coincidono perfettamente nella forma o, al più, presentano la -i finale del plurale. Alcune volte i toponimi sono popolarissimi mentre non lo è alcun portatore del cognome; altre volte è il contrario, così che pronunciando il nome di famiglia di un personaggio famoso ignoriamo che esista un comune così chiamato. Modugno ovvero il blu dipinto di bluNon c’è dubbio ...
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I cognomi italiani non si contano... Nel senso che sono tanti ma sono anche impossibili da contare. Come? dirà qualche lettore: con tutte le banche dati, le tecnologie informatiche, l’intelligenza artificiale in espansione... No: e vediamo i perché. Emidio De Felice, il pioniereIntanto per un qualsiasi conteggio occorre definire i parametri, i criteri da usare, insomma la metodologia. I primi conteggi ...
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proverbiare
v. tr. [der. di proverbio] (io provèrbio, ecc.), letter. – 1. Rimproverare, rivolgere parole di rimprovero e di dispetto: [monna Tessa] veggendol venire cominciò proverbiando a dire: «Mai frate, il diavol ti ci reca! ...» (Boccaccio)....
proverbio
provèrbio s. m. [dal lat. proverbium, der. di verbum «parola»]. – 1. Breve motto, di larga diffusione e antica tradizione, che esprime, in forma stringata e incisiva, un pensiero o, più spesso, una norma desunti dall’esperienza:...
(ebr. Mishlē) Libro dell’Antico Testamento, primo tra i libri didattici, appartenente più precisamente alla poesia gnomica (➔ gnome). La sua composizione avvenne secondo alcuni autori progressivamente, per l’aggiungersi dei nuovi nuclei a quello...
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme delle sue articolazioni, lo studio dei...