Uomo politico inglese (n. 1672 - m. Goodwood 1723), figlio naturale di Carlo II e di Luisa di Querouaille, fu grande scudiero (1681-85); si convertì al cattolicesimo per influenza di Giacomo II. Visse [...] in Francia al servizio di Luigi XVI (1685-91); rimpatriato (1692), si riconciliò con Guglielmo III, e abbracciò nuovamente il protestantesimo. ...
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orangista
Sostenitore della dinastia degli Orange-Nassau. Il termine designò inizialmente i seguaci di Guglielmo III, statolder delle Province unite e re d’Inghilterra (1689), in lotta contro gli stuardisti [...] in Inghilterra e i cattolici in Irlanda. In seguito, nel 20° sec., passò a definire, in Irlanda del Nord, i sostenitori del protestantesimo e dell’unione con la Gran Bretagna. ...
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Figlio (Amberg 1574 - Heidelberg 1610) dell'elettore Ludovico VI, che gli impartì un'educazione rigidamente luterana. Morto il padre (1583), fu posto sotto la tutela dello zio Giovanni Casimiro, calvinista, [...] 1587) alla confessione riformata. Morto poi lo zio (1592), F. seguì una politica tendente a un'attiva valorizzazione del protestantesimo in Germania e riuscì a realizzare (1608) un'unione parziale dei principi protestanti tedeschi sotto la sua guida. ...
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Granvelle, Antoine Perrenot signore di
Cardinale e statista francese (Ornans, Franca Contea, 1517-Madrid 1586). Figlio di Nicolas, portavoce di Carlo V al Concilio di Trento, nel 1555 passò al servizio [...] nominò suo rappresentante (1559) nei Paesi Bassi. Sostenitore inflessibile dell’assolutismo regio, si impegnò nella lotta al protestantesimo e tentò una restaurazione cattolica. L’opposizione del popolo e dell’aristocrazia alla sua politica finì per ...
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Nobile famiglia boema, oriunda di Žerotín in Moravia e divenuta potente al tempo di re Giorgio di Poděbrady, con Jan, che (1475) ottenne il dominio di Fulnek, poi base delle proprietà familiari. Divisa [...] Karel il Maggiore (v.), e quello di Břeclav, illustrato da Ladislav Velen (v.), e divenuta il centro del protestantesimo boemo, decadde nel corso della guerra dei Trent'anni e dovette emigrare. Solo convertendosi al cattolicesimo poterono restare in ...
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Patriota e storico (Civitella del Tronto 1815 - Oulens, Vallese, 1881), venne a Roma nel 1845 e, durante il primo periodo del pontificato di Pio IX, manifestò idee moderatamente liberali che, spezzatosi [...] romana, sostenne il principio dell'illimitata libertà di culto; caduta la repubblica, riparò in Svizzera, ove si accostò al protestantesimo, continuò a scrivere contro il papato e collaborò all'Italia del popolo di Mazzini, da cui poi si staccò; nel ...
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BETTI, Francesco
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Di famiglia facoltosa, nacque a Roma nel 1521 e ancora in giovane età entrò al servizio di Antonio Doria, marchese di Santo Stefano. Divenne poi segretario di Francesco Ferdinando [...] italiani e acquisita una certa dimestichezza con le dottrine riformate, il B. si converti segretamente al protestantesimo intorno al 1550. La posizione nicodernitica gli permetteva di propagandare la propria fede riformata mediante discussioni e ...
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Figlio (Monaco 1577 - Arnsberg 1650) del duca Guglielmo V di Baviera, fu coadiutore (1595) dello zio Ernesto, principe elettore di Colonia, cui poi (1612) successe nella carica. Vescovo di Liegi, Münster [...] , partecipò attivamente alla Lega cattolica, diretta dal fratello Massimiliano duca di Baviera, durante la guerra dei Trent'anni. Fautore della Controriforma, concesse largo appoggio ai gesuiti, ed eliminò il protestantesimo dai suoi possedimenti. ...
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Uomo politico inglese (n. 1496 - m. Ulcombe, Kent, 1559); di tendenza moderata, anche nel problema religioso, fu tuttavia strumento di Th. Cromwell nella soppressione dei monasteri. Membro della commissione [...] , a legare a sé i nobili irlandesi. Richiamato alla stessa carica (1550), si dimise perché contrario al bellicoso protestantesimo dei governanti di Edoardo VI. Nuovamente lord deputato, sotto Maria la Sanguinaria, fu impopolare presso i cattolici per ...
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Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...]
Movimento teologico e culturale, sorto tra la fine del 19° sec. e gli inizi del 20° all’interno del protestantesimo statunitense che, in opposizione alla teologia liberale e a tutte le tendenze razionalistiche e critiche, accoglie e impone come ...
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protestantesimo
protestantéṡimo (raro protestantismo) s. m. [der. di protestante]. – 1. L’insieme delle confessioni e dei movimenti cristiani che traggono origine, direttamente o indirettamente, dalla Riforma protestante (il termine fa riferimento...
protestante
agg. e s. m. e f. [propr., part. pres. di protestare, con riferimento alla protesta presentata dai luterani il 19 apr. 1529 alla dieta di Spira]. – Che appartiene a una delle confessioni religiose cristiane che costituiscono il...