In biochimica, enzima proteolitico della classe delle endopeptidasi, che scinde i legami peptidici tra amminoacidi legati con residui alifatici; a volte anche quelli dei residui di alanina e fenilalanina. [...] È di origine batterica (Bacillus thermoproteolyticus), stabile al calore, ed è utilizzata per l’analisi della composizione amminoacidica delle proteine. ...
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L’insieme dei materiali di riserva contenuti nel citoplasma dell’uovo e utilizzati dall’embrione nei primi stadi di sviluppo (è anche detto vitello, tuorlo o deutoplasma). È rappresentato da inclusi basofili [...] del citoplasma, a forma di granuli sferici, ovoidali o discoidali. Chimicamente è composto di grassi, proteine, carboidrati, sali inorganici e acqua. A seconda della quantità di l., la cellula uovo si divide in uovo lecitico, in cui il l. è ...
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RIPRODUZIONE (XXIX, p. 398)
Giuseppe Montalenti
Il fenomeno elementare della r. biologica consiste nella costruzione di molecole organiche specifiche. Gli organismi sono infatti costituiti da un grandissimo [...] ereditarî, cioè, come si suol dire, dell'informazione genetica, ed esplica la propria azione controllando la sintesi delle proteine specifiche. Da molto tempo è noto che l'informazione genetica risiede nel nucleo della cellula, e più precisamente nei ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1951-1960
1951-1960
1951
Sui gruppi di omotopia e di omologia. In una serie di articoli (Homologie singulière des espaces fibrés) Jean-Pierre Serre fornisce [...] cibernetico come sistema di controllo dell'espressione dei geni per l'enzima beta-galattosidasi, basato sulla presenza di una proteina repressore che blocca la sintesi dell'RNA di uno specifico insieme di geni (l'operone del lattosio) legandosi all ...
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Biochimico inglese (Oxford 1917 - Cambridge 1997). Fu direttore dell'Istituto di biologia molecolare del Medical research council presso l'univ. di Cambridge. Membro della Royal Society dal 1960. Nel 1962 [...] vinse il premio Nobel per la chimica, insieme con Max Perutz, per le ricerche sulla struttura cristallina delle proteine studiate per mezzo dei raggi X. Lavorò particolarmente sulla mioglobina, riuscendo a determinare la posizione degli amminoacidi ...
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SUPERANTIGENE
Daniele Primi-Luisa Imberti
Il termine ''superantigene'' è stato proposto da J. White nel 1989 per descrivere un gruppo di molecole capaci d'interagire e di attivare i linfociti T tramite [...] l'interazione del TCR con il suo ligando e l'MHC. Secondo questo autore gli Mls potrebbero funzionare come quelle proteine che vengono denominate coligandi, che agiscono incrementando la risposta delle cellule T a dosi molto basse di antigene, e che ...
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Chimico e biologo (Yonkers, New York, 1891 - Wickenberg, Arizona, 1987); studiò alla Columbia University dove poi rimase per molti anni; nel 1949 passò all'univ. di California come prof. prima di batteriologia [...] pepsinogeno, ecc.), la natura e le proprietà delle proteine, dei virus e degli anticorpi. Ha scritto: Crystalline (insieme a J. B. Summer e W. M. Stanley) per le ricerche sulla cristallizzazione degli enzimi e sulle relazioni fra proteine ed enzimi. ...
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Biochimico statunitense (Filadelfia 1918 - Oakland 2016), prof. di biochimica e biologia molecolare presso l'univ. della California a Berkeley, dove è stato anche (1969-76) direttore del laboratorio di [...] riguardano la chimica fisica delle macromolecole d'interesse biologico, la struttura, le funzioni e le interazioni delle proteine e degli acidi nucleici nei virus. Ha inoltre sviluppato le tecniche per l'applicazione dell'ultracentrifuga nella ...
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(I, 270; App, II, I, p. 11; III, I, p. 10)
Botanica. − L'obiettivo più importante nello studio dell'a. delle piante è comprendere come l'organismo vegetale si sviluppi partendo da una singola cellula, [...] nel 1974, D. Gosparodowicz estrasse e purificò la sostanza dall'ipofisi e la chiamò FGF (Fibroblast Growth Factor). È una proteina basica di circa 14.000 dalton. Recentemente il fattore è stato trovato anche nella placenta, nel corpo luteo, nel rene ...
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Evoluzione in provetta
Susanne Brakmann
(Max-Planck-Institut für Biophysikalische Chemie Gottinga, Germania)
Manfred Eigen
(Max-Planck-Institut für Biophysikalische Chemie Gottinga, Germania)
L'evoluzione [...] un numero Il di monomeri differenti:
N=μv [l]
dove μ è 4 per gli acidi nucleici e 20 per le proteine naturali. Per esempio, anche per un polinucleotide corto, con v = 20, sono possibili circa 10¹² sequenze differenti. Similmente, per un polipeptide ...
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proteina
s. f. [der. del gr. πρῶτος «primo, principale» o πρωτεῖος «che occupa la prima posizione», termine coniato in ted. (Protein) o in fr. (protéine) dal chimico oland. G. Mulder nel 1838]. – Denominazione generica (anche protide o sostanza...
proteinato
s. m. [der. di proteina]. – In chimica organica, ogni composto formato da una proteina con un metallo; i varî proteinati prendono talora nome dalle varie proteine (per es., caseinato, ecc.).