Biologia
Le proteine g. sono le molecole proteiche con struttura tridimensionale sferica. Caratteristica di tali proteine è quella di non essere coinvolte in funzioni di sostegno. Tipico esempio è l’emoglobina.
medicina [...] Resistenza g. Quella dei globuli rossi alla loro dissoluzione (emolisi): viene studiata in alcune malattie (itteri emolitici, malattia emolitica del neonato ecc.) caratterizzate da un’abnorme tendenza ...
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In medicina, sieri i., soluzioni acquose di sali e di sostanze proteiche o medicamentose con pressione osmotica e concentrazione idrogenionica analoga a quella del plasma sanguigno circolante. Sono usati [...] adeguate. Quelle più usate per tali sieri sono sali (cloruro di Na, Mg, Ca, K ecc.), sostanze proteiche (amminoacidi), zuccheri (glucosio, destrina) e, in via sperimentale, grassi.
Nella fisiologia dell’apparato muscolare, contrazione i., contrazione ...
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Biologia
Si dice a. cellulare (v. fig.) l’interazione fra le cellule in organismi pluricellulari che si verifica a opera di specifiche molecole proteiche. Queste interazioni, responsabili del mantenimento [...] della forma e della struttura del corpo negli animali, si instaurano durante lo sviluppo embrionale e, di norma, persistono per tutto l’arco della vita di un individuo. L’utilizzazione di anticorpi monoclonali ...
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In biologia e in medicina, qualsiasi struttura capace di reagire a sollecitazioni specifiche, sviluppando una reazione caratteristica. In immunologia, struttura di membrana in grado di reagire con l’antigene [...] sempre per mezzo di r. situati sulla superficie della cellula o nel citoplasma.
I r. sono proteine o complessi proteici capaci di riconoscere e legare la sostanza segnale in modo altamente specifico, esternamente alla cellula, e dare inizio a una ...
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Sangue
Lucio Luzzatto
Bruno Rotoli
Basi molecolari della leucemia, di Lucio Luzzatto
Trapianto del midollo, di Bruno Rotoli
Basi molecolari della leucemia
SOMMARIO: 1. Introduzione: a) definizione [...] v. Metcalf, 1993); in seguito, l'isolamento di tali fattori ha permesso dapprima di riconoscerne la natura di molecole proteiche specifiche e quindi di clonarne i rispettivi geni, consentendo in tal modo la loro produzione in forma pura, grazie alla ...
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Cellula, fisiologia e patologia
Jacopo Meldolesi
Sommario: 1. Introduzione. 2. Fisiologia della cellula: a) generalità; b) la membrana plasmatica; c) sistemi di giunzione; d) nucleo; e) citosol; f) [...] genetica dal DNA alla sua molecola omologa, l'RNA, che è in grado di uscire dal nucleo per ‛dirigere' la sintesi proteica. Per quest'ultima funzione l'RNA sintetizzato a partire da uno dei filamenti di DNA corrispondente a uno dei geni, dopo aver ...
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In medicina, liquido (detto più specificamente l. cefalorachidiano) che occupa i ventricoli cerebrali, gli spazi subaracnoidali delle meningi e il sacco durale del midollo spinale. È prodotto mediante [...] l. di certe sostanze e che può essere alterata in condizioni patologiche. I costituenti principali del l. sono: sostanze proteiche: transtiretina, transferrina, proteine del conferimento e ferritina, che sono di origine plasmatica, e altre di origine ...
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Anatomia e medicina
Annesso fetale proprio dei Mammiferi che unisce il feto alle pareti della cavità uterina, stabilendo dei rapporti tra i vasi sanguigni materni e quelli del nascituro, in modo che questo [...] dei villi coriali presenta una serie di microvilli capaci di inglobare con i loro movimenti macromolecole proteiche o lipoproteiche: fenomeno, questo, denominato pinocitosi. Le sostanze di peso molecolare inferiore attraversano la barriera placentare ...
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Sostanza che, prodotta da una cellula endocrina, cioè a secrezione interna, viene liberata nel circolo sanguigno, provocando risposte funzionali in cellule localizzate a varia distanza dalla sua sede di [...] La sintesi degli o. peptidici avviene in modo identico a quella di tutte le altre molecole proteiche non ormonali. Gli o. proteici provengono invece da precursori più grandi e complessi, che subiscono processi proteolitici successivi fino al formarsi ...
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Sensazione viscerale stimolata dal bisogno del cibo; è avvertita a distanza varia dal pasto, dapprima nella forma lieve di appetito, poi in quella definita di f., caratterizzata dal desiderio imperioso [...] cronica al decesso.
Gli stati deficitari e le relative conseguenze vengono di solito analizzati trattando carenze energetiche, proteiche, vitaminiche e saline, anche se nella realtà non sono fenomeni isolati, ma combinati in modalità diverse. Nelle ...
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proteico
protèico agg. [der. di prote(ina)] (pl. m. -ci). – Relativo alle proteine o che contiene proteine: contenuto p.; alimento p.; metabolismo p., ecc. Fibra p., termine generico per indicare le fibre tessili, naturali (lana, seta) o artificiali...
aptene
aptène s. m. [dal ted. Hapten, der. del gr. ἅπτομαι «attaccarsi, unirsi»]. – In medicina, ogni sostanza che, pur essendo originariamente incapace di formare anticorpi, perché di natura non proteica, può acquistare tale capacità unendosi...