Organello intracellulare di forma granulare o filamentosa, di dimensioni comprese tra 0,5 e 3 μm, presente in tutte le cellule eucariotiche con metabolismo aerobio. La sua attività è respiratoria e avviene [...] transfer e ribosomale dimostra che i m. possiedono un loro sistema di traduzione anche se le relative componenti proteiche sono codificate da geni nucleari. La notevole simbiosi molecolare fra DNA mitocondriale e nucleare è anche aumentata dal fatto ...
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VITAMINE (XXXV, p. 462; App. II, 11, p. 1116)
Noris SILIPRANDI
Generalità. - Le più recenti conoscenze sulle v. ne hanno reso la definizione più concisa e significativa: "catalizzatori esogeni necessarî [...] è largamente distribuito nel regno animale e vegetale, ma sempre in piccole quantità ed in forma saldamente legata alle strutture proteiche. Non si è ancora riusciti a provocare negli animali un'avitaminosi da acido lipoico. L'acido lipoico viene ora ...
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VASI
Primo DORELLO
Antonio COSTA
. Biologia. - Nel linguaggio biologico per vaso si intende un tubo, il quale serve a trasportare liquidi di diversa natura da un punto all'altro dell'organismo: così [...] della colesterina nel sangue, forse anche turbe nel rapporto tra colesterina e lecitina, tra colesterina e sostanze proteiche del plasma sanguigno), onde la frequenza dell'arteriosclerosi nella senilità, la sua gravità nel diabete, le caratteristiche ...
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ULTRAVIRUS (XXXIV, p. 644)
Luigi CALIFANO
Lo studio dei virus filtrabili è stato assai ricco di risultati negli ultimi dieci anni grazie alla scoperta di W. M. Stanley, il quale nel 1935 dimostrò che [...] non sono che γ globuline del siero con disposizioni atomiche modificate dalla capacità inducente dell'antigene sulle sintesi proteiche delle cellule specifiche. Una più stretta analogia si ha con la sostanza tipo trasformante degli pneumococchi, la ...
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DNA
Ernesto Di Mauro
L'acido deossiribonucleico (DNA) costituisce, con l'acido ribonucleico (RNA), la classe di polimeri informazionali definita 'acidi nucleici', componenti fondamentali delle strutture [...] in funzione sia dell'ambiente chimico-fisico nel quale è immerso, sia dell'interazione con altre macromolecole, segnatamente proteiche.
La struttura del DNA, così come definita originariamente nel modello della doppia elica Watson-Crick, è soltanto ...
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Genetica delle popolazioni umane
Andrea Novelletto
La genetica delle popolazioni si occupa di come le leggi di Mendel e gli altri principi della genetica si applichino a intere popolazioni di organismi [...] genetica nelle popolazioni di tutti i continenti hanno preso in esame prevalentemente marcatori genetici polimorfici di tipo proteico oppure immunologico. I dati, che sono stati elaborati con metodiche volte a evidenziare le tendenze generali della ...
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SVILUPPO (XXXIII, p. 71)
Pasquale Pasquini
Nell'embriologia sperimentale degli ultimi venticinque anni, l'attenzione dei ricercatori si è sempre più concentrata sul problema dell'induzione embrionale, [...] H. Tiedemann e H. Tiedemann, 1956) riuscivano ad isolare dall'estratto embrionale di pollo varie frazioni proteiche responsabili di induzioni regionali specifiche (archencefaliche, deuterencefaliche e spino-caudali).
In questa direzione l'indagine si ...
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POLIMORFISMO (XXVII, p. 653)
Giovanni Trippa
In biologia, una specie di differenze a carattere discontinuo che permettono d'individuare categorie subspecifiche ben definite. Fra i vari tipi di p. non [...] daranno origine agl'individui della generazione successiva. Sono infatti note numerose situazioni nelle quali alcune varianti proteiche assenti o rare altrove hanno frequenze eccezionalmente elevate in comunità relativamente piccole e isolate, come ...
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Con l'approfondimento analitico delle catene di reazione metaboliche endocellulari (differenziabili anche a seconda delle diverse unità subcellulari oggi studiabili isolatamente) e con l'avvento del microscopio [...] è bene descrivibile col termine di atrofia: ma se con il metodo degli isotopi marcati si studia in quelle fibre il ricambio proteico, si vede che esso è sensibilmente aumentato, indice di un lavorio più intenso da parte delle matrici, il quale ha ...
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NUCLEOPROTEIDI (XXV, p. 18; App. II, 11, p. 424)
Alessandro BALLIO
Un enorme numero di studî sperimentali è stato svolto nell'ultimo ventennio sui n. e in modo particolare sugli acidi nucleici, che dei [...] meglio studiati dal punto di vista della composizione chimica. L'analisi degli amminoacidi che ne compongono la parte proteica è stata in alcuni casi svolta esaurientemente; è stata stabilita spesso la natura del gruppo terminale carbossilico delle ...
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proteico
protèico agg. [der. di prote(ina)] (pl. m. -ci). – Relativo alle proteine o che contiene proteine: contenuto p.; alimento p.; metabolismo p., ecc. Fibra p., termine generico per indicare le fibre tessili, naturali (lana, seta) o artificiali...
aptene
aptène s. m. [dal ted. Hapten, der. del gr. ἅπτομαι «attaccarsi, unirsi»]. – In medicina, ogni sostanza che, pur essendo originariamente incapace di formare anticorpi, perché di natura non proteica, può acquistare tale capacità unendosi...