Simbiosi
Paola Bonfante
Silvia Perotto
Nel 1878, durante un convegno di naturalisti e medici europei, il patologo tedesco Anton H. De Bary introdusse per la prima volta il termine simbiosi (dal greco: [...] dei fotosistemi I e II è praticamente la stessa per quanto riguarda la disposizione dei pigmenti e delle componenti proteiche. Molti dubbi esistono invece sulla natura della prima cellula ospite in grado di fagocitare il procariote: secondo Margulis ...
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Ciclo
Bruna Tedeschi
Con questo termine, dal greco κύκλος, "cerchio", si indica nell'uso scientifico una successione costante di fenomeni, che si ripetono nello stesso ordine in un certo periodo di [...] , nel nucleo, dove interagisce con il DNA cellulare, per far sì che avvenga la propria replicazione e la sintesi proteica, sfruttando gli enzimi e tutto l'apparato biosintetico della cellula ospite. Si formano così all'interno della cellula un certo ...
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La conservazione e il restauro delle superfici architettoniche
Maria Olimpia Zander
Roberto Nardi - Chiara Zizola
Gli intonaci e i dipinti murali
di Maria Olimpia Zander
Gli organismi architettonici [...] da ossalato di calcio, materiale derivante dall'alterazione dei componenti delle scialbature (calce mescolata a sostanze proteiche come latte, caseina, ecc.), che periodicamente venivano stese a scopo protettivo sulle superfici marmoree dei monumenti ...
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Farmaci, progettazione dei
Fulvio Gualtieri
La scoperta e lo sviluppo di un farmaco sono processi lunghi, ad alto rischio e molto costosi, cui contribuiscono principalmente la chimica e la farmacologia [...] delle scienze di base hanno fatto sì che sempre più frequentemente le informazioni sui geni (genomica) e sulle molecole proteiche (proteomica) di una cellula o di un tessuto abbiano reso nota la causa della patologia e il bersaglio del farmaco ...
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Gene
GGuido Pontecorvo
di Guido Pontecorvo
Gene
Sommario: 1. Cenni storici. 2. 1900-1915: i geni come perle di una collana. 3. 1940-1955: le unità elementari della genetica. 4. Il gene oggi. □ Bibliografia.
1. [...] a partire dalla prima. Le ricerche per comprendere quale sia il meccanismo determinante, cioè quali siano le modalità della sintesi proteica, sono state portate a termine soprattutto fra il 1958 e la fine degli anni sessanta. Le linee direttrici di ...
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Contagio
Riccardo De Sanctis e Augusto Panà
Il contagio è il meccanismo per mezzo del quale gli agenti infettivi vengono trasmessi da una fonte di infezione - che può essere una persona, un oggetto [...] tra alimenti favorenti, indifferenti e ostacolanti la popolazione microbica. Alimenti favorenti sono quelli ricchi di sostanze proteiche e zuccherine nei quali, in determinate condizioni di temperatura, la moltiplicazione microbica avviene in maniera ...
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Plasmi: applicazioni
Francesco Pegoraro
L’importanza delle applicazioni tecnologiche e scientifiche dei plasmi deriva dalle due caratteristiche fondamentali che li contraddistinguono dalle altre forme [...] possono inoltre modificare le proprietà di bagnabilità di superfici polimeriche o la loro capacità di legarsi a sostanze proteiche (biocompatibilità).
La maggioranza delle applicazioni fisiche si basa sul fatto che le energie degli ioni in un plasma ...
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Encefalo
Nicolò Rizzuto
L'encefalo, termine che deriva dal greco ἐνκέϕαλος (composto di ἐν e κεϕαλή, letteralmente "che è dentro la testa"), è la porzione del sistema nervoso centrale contenuta all'interno [...] da un alterato catabolismo dei glicosaminoglicani, voluminose molecole di polisaccaridi covalentemente legate a un nucleo proteico: dermatan solfato, keratan solfato, heparan solfato e condroitin solfato. Il deficit enzimatico comporta da un ...
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Demenza
Luigi Amaducci
Mario Falcini
Il termine demenza, derivato del latino demens, "uscito di mente", che nel linguaggio comune indica spesso genericamente stati di infermità mentale o insensatezza, [...] di malattia. La certezza è data dal riscontro autoptico o bioptico di impoverimento neuronale, di placche di depositi proteici di β-amiloide e di intrecci di neurofibrille costituite da proteine del citoscheletro anomale (proteina TAU) in zone ...
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Neurone
Pietro Calissano
Il termine neurone venne coniato da W. Waldeyer-Hartz nel 1891, per indicare le cellule presenti nel sistema nervoso (v. cap. Cellule e tessuti, Tessuti, Tessuto nervoso). L'attività [...] le fibre nervose lungo il loro percorso. Poiché è impensabile che in natura esistano così tanti segnapassi di tipo proteico o di altro tipo, si ipotizza che tali fattori epigenetici costituiscano delle combinazioni tra loro in modo da formare ...
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proteico
protèico agg. [der. di prote(ina)] (pl. m. -ci). – Relativo alle proteine o che contiene proteine: contenuto p.; alimento p.; metabolismo p., ecc. Fibra p., termine generico per indicare le fibre tessili, naturali (lana, seta) o artificiali...
aptene
aptène s. m. [dal ted. Hapten, der. del gr. ἅπτομαι «attaccarsi, unirsi»]. – In medicina, ogni sostanza che, pur essendo originariamente incapace di formare anticorpi, perché di natura non proteica, può acquistare tale capacità unendosi...