PTOMAINE (dal gr. πτῶμα "cadavere")
Guido BARGELLINI
Leonardo MANFREDI
Il chimico italiano F. Selmi dimostrò per il primo nel 1872 che nella carne putrefatta si ritrovano sempre in piccola quantità [...] si tratta di una decarbossilazione degli ammino-acidi che in un primo tempo si formano per idrolisi delle sostanze proteiche. Così dall'ornitina (acido α-ε-diammino-valerianico) si forma la tetrametilen-diammina o putrescina
dalla lisina (acido α ...
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trasduzione
In microbiologia, processo mediante il quale le informazioni genetiche possono passare da un batterio all’altro a opera di un batteriofago. La conoscenza del meccanismo di t. ha costituito [...] in risposte cellulari. I segnali sono costituiti da sostanze chimiche (molecole segnale) idrosolubili o liposolubili, proteiche e non proteiche. La molecola segnale non ha bisogno di entrare nella cellula per indurne una risposta mirata, ma ...
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Amminoacido aromatico, di formula C6H5CH2CH(NH2)COOH. Esistono due stereoisomeri, otticamente attivi. L’isomero L è quello presente in natura nelle proteine. L’isomero D si trova pure in natura, in antibiotici [...] la f. è il precursore di quest’ultimo amminoacido.
L’amminoacido feniletilammina, C6H5CH2CH2NH2, contenuto nelle sostanze proteiche in seguito a decarbossilazione, si può considerare un derivato della decarbossilazione della f.; la sua formazione ...
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. Con questo nome si designano i processi di sintesi delle sostanze organiche che hanno come sorgente di energia quelle derivanti da reazioni chimiche diverse; ciò a differenza della maggior parte dei [...] composti complessi ternarî (p. es. destrani, cellulosa, grassi), è da rilevare la possibilità di formare i composti proteici partendo da zuccheri (che forniscono, in parte materiali organici, e in parte energia) e composti minerali (sali ammoniacali ...
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PEPSINA
Alberico Benedicenti
. Fermento proteolitico del succo gastrico normale, secreto dalle ghiandole piloriche e dalle cellule dette principali delle ghiandole del fondo (v. digerente, apparato). [...] parte anche le condrine resistono all'azione digestiva della pepsina, la quale frammenta le altre complesse molecole proteiche scindendole in albumose, peptoni e corpi abiuretici. Non attaccando il legame carboamminico, la disintegrazione non giunge ...
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gene
gène s. m. – Un g., ovvero l'unità genetica localizzata nei cromosomi che, attraverso l’interazione con l’ambiente interno ed esterno, controlla lo sviluppo di un carattere o fenotipo, è costituito [...] tradotti nelle catene polipeptidiche, oppure contengono l’informazione per gli RNA come tali; i g. regolatori esprimono molecole proteiche in grado di regolare l’attività di altri geni. I g. che esprimono una catena polipeptidica sono quelli di ...
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(o lattice) In botanica, succo lattiginoso, bianco o colorato, secreto dai canali laticiferi di molte piante. Ha composizione chimica estremamente complessa, variabile da specie a specie e incostante [...] gli alcaloidi, che possono conferire al l. il valore di droga, per es. quello del papavero da oppio. Le sostanze proteiche sono sempre presenti, in particolare gli enzimi, ai quali spesso il l. deve il suo imbrunimento in presenza dell’aria (ossidasi ...
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Complesso delle specie animali che abitano ambienti e territorî determinati. La sua massa numerica e la sua varietà sono proporzionali alla quantità e alla qualità della vegetazione e poiché questa è strettamente [...] sostanze organiche necessarie alla vita degli animali stessi. Molti di questi sono invece carnivori e assumono le sostanze proteiche elaborate dai vegetali, divorando animali erbivori. La fauna pertanto è costituita di due gruppi di elementi, uno dei ...
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proteina motrice
Proteina in grado di funzionare come motore molecolare nei processi di motilità biologica. I processi evolutivi naturali hanno prodotto questa classe di proteine altamente specializzate [...] di propulsione che ricorda una turbina. Il motore è costituito dall’assemblaggio di una serie di diverse molecole proteiche (appunto proteine motrici), situate nella parete cellulare, che interagiscono in modo cooperativo per generare una torsione su ...
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Chimico (Scilla, Reggio di Calabria, 1813 - Torino 1865). Laureatosi in medicina, studiò chimica con Dumas a Parigi, dove realizzò importanti ricerche sulla salicina. Fu docente di chimica all'univ. di [...] sostanze complesse da questo punto di vista. Egli osò anche affrontare con tali criteri lo studio delle molecole proteiche, ricerca sproporzionata alle cognizioni dell'epoca, riuscendo però a identificare la tirosina fra i prodotti di demolizione ...
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proteico
protèico agg. [der. di prote(ina)] (pl. m. -ci). – Relativo alle proteine o che contiene proteine: contenuto p.; alimento p.; metabolismo p., ecc. Fibra p., termine generico per indicare le fibre tessili, naturali (lana, seta) o artificiali...
aptene
aptène s. m. [dal ted. Hapten, der. del gr. ἅπτομαι «attaccarsi, unirsi»]. – In medicina, ogni sostanza che, pur essendo originariamente incapace di formare anticorpi, perché di natura non proteica, può acquistare tale capacità unendosi...