Filosofo greco (n. Abdera tra il 484 e il 481 a. C. - m. fine sec. 5º), il maggiore rappresentante dell'antica sofistica greca. Originario di Abdera, fiorì ad Atene all'incirca nella metà del V secolo. [...] indifferenziati nella formula di P., la cui concezione voleva essere soltanto una generalissima conversione, tipicamente antieleatica, della verità dell'«essere» in quella del «sembrare» (δοκεῖν). Di P. si occupò Platone nel Protagora e nel Teeteto. ...
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Gòrgia di Leontini. - Sofista greco (circa 483 - circa 375 a. C.). Fu il più notevole rappresentante dell'antica sofistica dopo Protagora, e insieme il creatore dell'arte retorica. Convinto che l'uomo [...] che giova alla causa sostenuta dall'oratore: concezione di cui è evidente la parentela col relativismo gnoseologico di Protagora. Di qui la valutazione entusiastica del potere della parola e del λόγος, "grande dominatore, che col più piccolo ...
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Ateniese (metà del 5º sec. a. C.), contemporaneo dell'oratore omonimo con cui fu spesso confuso. Scrisse opere di carattere morale (Sulla verità, in polemica con Protagora; Sulla concordia; Sull'interpretazione [...] dei sogni; Il politico): ne restano frammenti, di cui due notevolissimi, scoperti recentemente su papiro. A. difendeva la tesi dell'uguaglianza degli uomini per natura, della prevalenza del diritto naturale, ...
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Figlio (seconda metà del sec. 5º a. C.) di Pitocle, del demo attico di Mirrinunte, ricco, bellissimo. Fu della cerchia di Socrate, ma non propriamente un suo scolaro. Pieno di entusiasmo, amante del bello, [...] la sua personalità si rileva dai dialoghi di Platone Protagora, Simposio e dal dialogo a lui intitolato (Φαῖδρος ἢ περὶ καλοῦ "Fedro o del bello"), scritto negli anni della maturità del filosofo e in cui è svolta, tra l'altro, la dottrina platonica ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] , da epoca a epoca.
Dalle origini al pensiero moderno
Come orientamento filosofico il r. può essere fatto risalire a Protagora, che con la famosa formula dell’«uomo misura di tutte le cose» sottolineò il ruolo ineliminabile dell’opinione nella ...
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BODRERO, Emilio
Armando Rigobello
Nacque a Roma il 3 apr. 1874 da Vittorio e da Paola Papa. Laureatosi in giurisprudenza nel 1895, entrava nell'amministrazione dello Stato, come impiegato della Corte [...] A. De Bosis e E. Romagnoli a L. Valli. L'attenzione del B. si rivolse soprattutto alle figure di Empedocle, Eraclito e Protagora. Nel 1905 usciva a Roma il suo lavoro su Il principio fondamentale del sistema di Empedocle e nel 1910 a Torino il saggio ...
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Storico della filosofia e uomo politico italiano (Roma 1874 - ivi 1949); deputato al parlamento (1924-34) per due legislature, senatore dal 1934 al 1944, fu (1925-28) sottosegretario all'Educazione nazionale. [...] e poi (1915-40) a Padova, dal 1940 di storia e dottrina del fascismo a Roma, si è occupato del pensiero antico, e particolarmente dei presocratici: Il principio fondamentale del sistema di Empedocle (1905), Eraclito (1910), Protagora (2 voll., 1914). ...
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Stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. filosofia L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali della teoria [...] e Democrito, un processo fisico in cui l’organo di senso subisce l’influsso della realtà esterna. Già con Protagora, tuttavia, veniva messo in evidenza il carattere soggettivo e relativo della sensazione. Platone, sotto l’influsso delle dottrine ...
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Scienza greco-romana. Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Giuseppe Cambiano
Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Sapere globale e distinzioni tra discipline
Nella Grecia antica, [...] Tutto ciò mostra ancora una volta la debolezza, se non l'arbitrarietà, di tali classificazioni moderne. Allo stesso modo, il sofista Protagora era attaccato dal poeta comico Eupoli (DK 80 A 11) come un empio impostore a proposito dei metéōra. Oltre a ...
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sofistica Movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia antica, e soprattutto in Atene, tra il 5° e il 4° sec. a.C.
Il nome di σοϕιστής ha, nella grecità più antica, [...] di conoscenze teorico-pratiche, utili perché il cittadino possa avere successo politico. In questo insegnamento, i primi sofisti (Protagora, Gorgia, Prodico, Ippia) si pongono, dal punto di vista delle esigenze pratiche e soggettive dell’uomo, contro ...
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miṡura s. f. [lat. mensūra, der. di mensus part. pass. di metiri «misurare»]. – 1. a. Il valore numerico attribuito a una grandezza, ottenuto ed espresso come rapporto tra la grandezza data e un’altra della stessa specie assunta come unità (unità...
sofista
s. m. e f. [dal lat. sophista, gr. σοϕιστής, der. di σοϕίξεσϑαι; v. sofisma] (pl. -i). – 1. Filosofo appartenente alla scuola sofistica presocratica (v. sofistica): Gorgia e Protagora furono i più celebri sofisti. Nelle università...