Stato di coscienza in quanto sia avvertito come prodotto da uno stimolo esterno o interno al soggetto. filosofia L’interpretazione della natura della s. costituisce uno dei temi principali della teoria [...] e Democrito, un processo fisico in cui l’organo di senso subisce l’influsso della realtà esterna. Già con Protagora, tuttavia, veniva messo in evidenza il carattere soggettivo e relativo della sensazione. Platone, sotto l’influsso delle dottrine ...
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Scienza greco-romana. Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Giuseppe Cambiano
Nascita delle scienze e relazioni tra discipline
Sapere globale e distinzioni tra discipline
Nella Grecia antica, [...] Tutto ciò mostra ancora una volta la debolezza, se non l'arbitrarietà, di tali classificazioni moderne. Allo stesso modo, il sofista Protagora era attaccato dal poeta comico Eupoli (DK 80 A 11) come un empio impostore a proposito dei metéōra. Oltre a ...
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Poeta tragico ateniese (Salamina 480 a. C. - Pella 406), nato secondo la tradizione il giorno stesso della battaglia di Salamina (5 sett.), figlio di Mnesarco, o Mnesarchide, e di Clito, che secondo le [...] può indurre che fosse di famiglia agiata. Ebbe buona educazione e diede buoni saggi di pittura. Conobbe Anassagora, Archelao, Protagora, Prodico e fu amico di Socrate; la sua tendenza a discutere e a investigare ricorda quella dei sofisti. Alla sua ...
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sofistica Movimento filosofico, e più ampiamente etico e culturale, affermatosi nella Grecia antica, e soprattutto in Atene, tra il 5° e il 4° sec. a.C.
Il nome di σοϕιστής ha, nella grecità più antica, [...] di conoscenze teorico-pratiche, utili perché il cittadino possa avere successo politico. In questo insegnamento, i primi sofisti (Protagora, Gorgia, Prodico, Ippia) si pongono, dal punto di vista delle esigenze pratiche e soggettive dell’uomo, contro ...
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Dottrina filosofica che afferma che la realtà consiste nei dati dei sensi e nelle loro immagini, posti nel tempo e nello spazio, e che riduce pertanto la materia a sensazioni, lo spirito ad avvenimenti [...] senziente, come il senziente al sentito. Per questa dualità di termini, pur correlativi fra loro, il fenomeno di Protagora non è ancora stato di coscienza; la nozione di fenomeno come avvertimento psichico attuale compare, dopo l'immaterialismo del ...
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apparenza
La famiglia di termini ricollegabili alla nozione di apparenza (φαινόμενον; φαίνεσϑαι; ecc.), connessa a quella di «opinione» (δόξα) e contrapposta a «verità», è presente nei filosofi presocratici, [...] della conoscenza in relazione sia alla cosa conosciuta sia al soggetto conoscente. Nel Teeteto (➔), partendo dalla tesi relativista di Protagora («di tutte le cose è misura l’uomo»), Platone scrive a proposito dell’a. sensibile: «quale ciascuna cosa ...
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ISOCRATE ('Ισοκράτης, Isocrătes)
Arnaldo Momigliano
Oratore ateniese, nato nel 436, figlio di Teodoro del demo di Erchia. La ricchezza del padre gli permise di ricevere una educazione assai raffinata. [...] . Ma dagli stessi scritti si rivela che egli subì l'influenza della Sofistica e della Socratica: e in specie di Protagora e di Prodico. Un rovescio della fortuna familiare alla fine della guerra del Peloponneso costrinse I. a cercare una professione ...
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Troiano, Paolo Raffaele
Filosofo italiano (Sant’Angelo all’Esca, Avellino, 1863 - Torino 1909). Insegnò filosofia morale nell’univ. di Torino (dal 1902). Al centro della sua riflessione filosofica (da [...] è, piuttosto, il sentimento, unico organo dei giudizi di valore. Le sue principali opere sono: Dottrine morali di Protagora e Aristotele (1897); La storia come scienza sociale (1898); Ricerche sistematiche per una filosofia del costume (1900); La ...
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paradosso
paradosso (dal greco pará, «oltre, contro», e dóxa, «opinione») termine applicato, nella sua accezione più ampia, a qualsiasi affermazione o ragionamento che contrasti con l’opinione comune [...] deciso dalla corte; anche se perdo non pagherò perché, non avendo ancora vinto la mia prima causa, l’accordo fatto con Protagora non mi vincola». Il paradosso è riportato dallo scrittore latino del ii secolo d.C. Aulo Gellio.
• Paradosso del barbiere ...
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ZEUSI (Ζεῦξις, Ζεύξιππος, Zeuxis)
P. Moreno
Pittore vissuto nella seconda metà del V sec. a. C. Fu, secondo il giudizio degli antichi, uno dei più grandi pittori greci. La fama delle sue opere ispirò [...] antica testimonianza dell'attività di Z. risale agli anni tra il 434 ed il 429, nei quali si ambienta il Protagora: col nome di Zeuxippos, il pittore viene citato come esempio di persona particolarmente capace di dar consigli nella sua arte, benché ...
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miṡura s. f. [lat. mensūra, der. di mensus part. pass. di metiri «misurare»]. – 1. a. Il valore numerico attribuito a una grandezza, ottenuto ed espresso come rapporto tra la grandezza data e un’altra della stessa specie assunta come unità (unità...
sofista
s. m. e f. [dal lat. sophista, gr. σοϕιστής, der. di σοϕίξεσϑαι; v. sofisma] (pl. -i). – 1. Filosofo appartenente alla scuola sofistica presocratica (v. sofistica): Gorgia e Protagora furono i più celebri sofisti. Nelle università...