Grammatico greco di Antiochia, probabilmente del 5º sec. d. C.; si occupò specialmente della morfologia del nome. Gli è stata attribuita un'epitome dell'opera prosodica di Erodiano, che è forse del grammatico [...] Teodosio di Alessandria ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] Jakobson (1966; cfr. anche Jakobson & Halle 1956) aveva posto la quantità, al pari dell’➔accento, tra i tratti prosodici o soprasegmentali, dal momento che il loro dominio è superiore al singolo fonema.
La nozione di quantità è intrinsecamente ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] perché [pfr] non si può trovare all’inizio di una parola e [rp] non si può trovare alla fine).
Altro dominio prosodico è il piede, che corrisponde normalmente all’intervallo tra una sillaba forte (per es., portatrice di accento primario) e una o più ...
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Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] presa come indice di cliticizzazione (cfr. Savy & Cutugno 1998).
L’articolo è in genere atono e si appoggia prosodicamente alla parola seguente. Il vincolo con la parola seguente ha anche effetti vistosi sotto forma di ➔ allomorfi: ad es., nel ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] era sempre accompagnata dalla musica, la nozione di ritmo si legava a quella complementare di metro poetico, inteso come misura prosodica definita dalla presenza di sillabe lunghe e brevi, in un ordine determinato: ad es., si aveva un ritmo dattilico ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] , anche se la scelta dell’ospite è libera quanto a grammaticalità del risultato, può esserci una preferenza, forse di natura prosodica, a favore del candidato che viene prima:
(23) te lo stavo dicendo – ? stavo dicendotelo
(24) ve li stavamo per dare ...
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La contrazione è un fenomeno fonologico di fusione di vocali adiacenti, che nel caso estremo porta all’➔elisione di una delle due. La fusione infatti può lasciare tracce nella vocale risultante, come nella [...] a contrazione: restii [resˈtiː].
Infine, la contrazione di vocali adiacenti è ampiamente sfruttata dal punto di vista prosodico-ritmico creando il fenomeno della sineresi, che soddisfa esigenze di tipo metrico (Nespor 1993: 305). Per sineresi, vocali ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] sinistra rispetto alla posizione non-marcata.
A determinare se si tratti di focalizzazione o di topicalizzazione è pur sempre la prosodia, mentre la sintassi fornisce condizioni utili a delimitare tema e rema in modo più preciso che con costrutti non ...
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I due punti introducono una pausa intermedia tra il punto e la virgola e vengono usati per ottenere diverse funzioni sintattiche e testuali, come quelle dichiarativa, presentativa e argomentativa, o per [...] a partire dal XVII secolo, benché i teorici del tempo, fedeli alla tradizione, si limitino a indicare i valori di natura prosodica (Marazzini 2008: 154).
Il segno dei due punti opera sia sul piano sintattico sia su quello testuale. Tra le funzioni ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] , qualche): ad es., io e [tː]e, ho [fː]ame.
Il primo tipo di raddoppiamento sintattico è detto anche prosodico (➔ prosodia), perché avviene in base a uno specifico condizionamento di tipo accentuale; il secondo è considerato di tipo morfologico, dal ...
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prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici greci per designare, indipendentemente...
prosodico
proṡòdico agg. (non com. proṡodìaco) [der. di prosodia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la prosodia: accento p. (in greco e in latino), regolato dalla quantità delle vocali; regole, norme p.; licenza p., licenza poetica relativa alla...