Orientalista tedesco (Stoccarda 1800 - Parigi 1876), naturalizzato francese; professore (dal 1847) al Collège de France; membro dell'Académie des inscriptions et belles-lettres (1844). Si occupò soprattutto [...] e diede la prima edizione completa dello Shāhnāme di Firdūsī che sia apparsa in Europa (7 voll., 1838-78), con traduzione in prosa francese (ristampata poi anche a parte, 1876-78) e un'ampia introduzione storico-letteraria. Il suo salotto fu uno dei ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] casi di polimorfia: basti pensare ai sostantivi dal latino -tatem, -tutem che possono esitare, in fiorentino, il tronco -tà, -tù (in prosa o fuori rima) o l’allotropo -tade, -tude e, in letteratura, il latineggiante -tate, -tute (specie in versi e in ...
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Vittorio Alfieri (Asti 1749 - Firenze 1803) è il maggior scrittore italiano di tragedie. Nacque nel Piemonte sabaudo, da nobile famiglia e studiò alla Reale Accademia di Torino, dove compì, come dice egli [...] , e in francese scrisse alcune lettere, i primi testi letterari, le pagine di diario datate 1774-75 e la versione in prosa delle prime due tragedie, Filippo e Polinice (1775).
Il francese di Alfieri era un francese d’uso, talvolta libero e scorretto ...
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Grammatico bolognese (n. prima del 1190 - m. poco dopo il 1243). Scrisse una Summa dictaminis (1229) e i Dictamina rhetorica (1226-27), esordî e formularî di lettere e discorsi; maggiore importanza hanno [...] et formandas materias (1237 circa), contenente esempî di lettere in volgare bolognese che sono i più antichi saggi di prosa letteraria volgare, raccolti anche a parte col titolo Gemma purpurea; e i Parlamenta et epistole (1242-43), esempî di ...
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Procedimento sintattico (detto anche subordinazione) per cui le proposizioni sono ordinate ed espresse nel periodo secondo un rapporto di dipendenza cronologica e causale, che comporta una stretta subordinazione [...] di modi e di tempi (per es.: spero che venga; speravo che venisse). L’i., che si oppone alla paratassi (o coordinazione), è il procedimento sintattico più comune nella prosa d’arte tradizionale. ...
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Filologo classico italiano (Matera 1866 - Roma 1940), prof. di letteratura greca all'univ. di Roma (1901-36). Socio nazionale dei Lincei (1928). Tra le molte opere, notevoli per finezza di critica: le [...] collezione Teubner, l'edizione e traduzione di Bacchilide (1898), delle tragedie di Sofocle (1919 segg.), la traduzione in prosa dei poemi omerici (1919); l'edizione critica nazionale dell'Africa del Petrarca (1926); e le Ricerche metriche (1926 ...
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Linguista e letterato (Sarzana 1895 - Viareggio 1971), prof. di glottologia classica e romanza nell'univ. di Genova (dal 1926), poi (dal 1939) di storia della lingua italiana a Roma; accademico d'Italia [...] autorevoli: la fondamentale edizione di Testi fiorentini del Dugento e dei primi del Trecento (1926); Tradizione e poesia nella prosa d'arte italiana dalla latinità medievale a Giovanni Boccaccio (1934; 2a ed. 1943; rist. 1969), nella quale S. studia ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] nonché dal visionarismo profetico di un grande isolato come J. Czechowicz. La prosa tra le due guerre è dominata da S.I. Witkiewicz, B. a New York», 1992) di J. Głowacki. Nella prosa, oltre al nuovo interesse per la memorialistica e alla fortuna ...
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PRESENTE STORICO
Si parla di presente storico quando, per raccontare fatti precedenti al momento in cui si parla o si scrive, si ricorre al ➔presente indicativo invece che a un tempo passato
Il ventenne [...] raggiunge Parigi e più che una madre conosce una donna (www.cronologia.leonardo.it)
Quest’uso è molto frequente nella prosa narrativa e nel giornalismo, ma anche nella lingua orale, e di solito ha lo scopo di aumentare il grado di coinvolgimento ...
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Letterato (Bergamo 1839 - Palermo 1879), prof. di letterature germaniche a Padova (1867) e di letteratura italiana a Palermo (1876). Scrisse articoli di critica letteraria, ma è noto soprattutto per la [...] con G. Carducci, che gli scagliò contro, tra l'altro, un feroce epodo, A un heiniano d'Italia (1872), e la prosa Critica e arte; ma dopo la morte dell'avversario generosamente si ricredette. E in effetti Z. merita una giusta attenzione, e non solo ...
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prosa1
pròṡa1 s. f. [dal lat. (oratio) prosa, propr. «discorso che procede per tutta la riga»; prosa è il femm. di prosus, forma arcaica per prorsus «che cammina diritto»]. – 1. a. Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle...
prosa2
pròṡa2 s. f. [voce diffusa nei dialetti settentr., cfr. anche sicil. pròscia, umbro presa, di etimo incerto]. – In agraria, sinon. di porca1. ◆ Accr. proṡóne m. (v.).