Romanziere svedese (n. Katrineholm 1935). Uno tra gli autori più interessanti nel panorama letterario svedese, i suoi stilemi espressivi oscillano tra la prosa fantastica e fantascientifica e la caratterizzazione [...] analitica di contesti paradossali, in cui i personaggi si trovano paradossalmente imprigionati nelle maglie di meccanismi e istituzione sociali la fuga dai quali si rivela impossibile, come Babelshus ("La ...
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aljamía Nome spagnolo degli idiomi neolatini della Spagna (castigliano, aragonese e valenzano) scritti in caratteri arabi dai Moriscos. La letteratura comprende scritti in prosa e in versi, novelle e romanzi. ...
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JALOUX, Edmond
AIceste Bisi Gaudenzi
Scrittore francese, nato a Marsiglia il 19 giugno 1878. Collaboratore di periodici letterarî, ha pubblicato saggi in prosa (Le triomphe de la frivolité, 1903), in [...] versi (Une âme d'automne, 1906) e notevoli articoli di critica, raccolti in volumi: Figures étrangères (1926); R.M. Rilke (1927); De Pascal à Barrès (1928). Ma J. si è affermato soprattutto come romanziere, ...
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meno
Riccardo Ambrosini
11. Poco attestato nella Vita Nuova (4 occorrenze) e nelle Rime (16), m. ricorre 54 volte, tutte in prosa, nel Convivio (11 volte nella forma scorciata ‛ men ') e 83 nella Commedia, [...] ove 63 sono le attestazioni di ‛ men ', usato, come nelle altre opere, di fronte a parola iniziante con consonante (soltanto in If XIX 16, con vocale, men ampi); delle 20 attestazioni di ‛ meno ', 10 sono ...
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Filosofo greco (6º-5º sec. a. C.), soprannominato per il suo stile ὁ σκοτεινός ("l'oscuro, il tenebroso"). Autore dell'opera in prosa ionica Περί ϕύσεως ("Intorno alla natura"), che si riallaccia, almeno [...] in apparenza, ai filosofi della scuola di Mileto e in cui viene ammesso come principio di tutto il fuoco.
Vita e opere
Nato di nobile famiglia efesia, non avrebbe accettato la dignità sacerdotale di βασιλεύς ...
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Umanista (Miltenberg 1478 - Maria-Laach 1516), benedettino. Maestro dei novizî e priore in Maria-Laach; autore di varî scritti, in poesia e in prosa, tra cui un Auctarium al catalogo De scriptoribus ecclesiasticis [...] del suo maestro I. Trithemius ...
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senetta
Luigi Blasucci
Latinismo adoperato due volte nel Convivio, ma, si può dire, solo come forma poetica: difatti la sua presenza nella prosa di IV XXVII 2 E dice che l'anima nobile ne la senetta [...] sì è prudente, sì è giusta, sì è larga, si giustifica come ripresa alla lettera di Le dolci rime 132 è ne la sua senetta / prudente e giusta, e larghezza se n'ode (che viene citata anche in XXIII 5 e XXVII ...
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Rimatore (n. Gubbio - m. ivi 1653). Fu amico di G. B. Marino, di C. Achillini, di G. Preti. Lasciò favole boscherecce, commedie in verso e in prosa, un poema eroico, la Vittoria navale (1646), un romanzo [...] in prosa, Il principe Nigello (1640). ...
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Poeta e critico greco (Patrasso 1859 - Atene 1943). Movendo dalla cosiddetta Nuova scuola ateniese, sorta in opposizione alla poesia romantica, usò in prosa e in poesia la lingua popolare sull'esempio [...] dei canti popolari, del Balaōrítēs e della scuola delle Isole Ionie (che egli mise in onore) e divenne il capo dei malliaristi. Ebbe grande predilezione per Sully-Prudhomme e per i parnassiani; e la sua ...
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Termine attestato in Omero con il significato di ‘accordo’, e più tardi ricorrente anche nell’accezione di ‘legge, norma’. Plutarco chiamò r. le sentenze in prosa dell’oracolo delfico su cui si fondava [...] a noi conservate, la quarta (la grande r.), oscura nel testo e nel senso, vuole presentarsi come un oracolo dato in prosa a Licurgo per fissare la base dell’ordinamento spartano. Alcuni la considerano prodotto letterario di poco posteriore al 400 a.C ...
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prosa1
pròṡa1 s. f. [dal lat. (oratio) prosa, propr. «discorso che procede per tutta la riga»; prosa è il femm. di prosus, forma arcaica per prorsus «che cammina diritto»]. – 1. a. Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle...
prosa2
pròṡa2 s. f. [voce diffusa nei dialetti settentr., cfr. anche sicil. pròscia, umbro presa, di etimo incerto]. – In agraria, sinon. di porca1. ◆ Accr. proṡóne m. (v.).