diversamente
Giovanni Aquilecchia
L'avverbio ricorre ventuno volte nell'opera di D.: quattro nella Commedia (Paradiso) e diciassette nella prosa del Convivio. L'accezione è quella prevalente già nella [...] lingua del Duecento e mantenutasi tale nella lingua di oggi, con una duplice distinzione principale, secondo che riferimento sia fatto a differenza modale o quantitativa.
Vale " in maniera diversa " o ...
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equabile
Giovanni Aquilecchia
L'aggettivo verbale, dal latino aequare (" rendere uguale ") è ‛ hapax ' del linguaggio scolastico di D. nella prosa del Convivio: usato comparativamente, detiene il significato [...] originale di " paragonabile ", " che si può agguagliare ", determinato dal suffisso -abile: questa differenza è intra le passioni connaturali e le consuetudinarie, che le consuetudinarie per buona consuetudine ...
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gioventute
Antonio Lanci
Si registra una sola volta nella poesia della Vita Nuova, e con una discreta frequenza nella prosa del Convivio, specialmente nel IV trattato.
Come ‛ giovinezza ' (v.), di uso [...] più raro, il termine indica una delle quattro età in cui D. divide la vita umana: Cv IV XXIV 1 La prima [età] si chiama Adolescenzia, cioè ‛ accrescimento di vita '; la seconda si chiama Gioventute, cioè ...
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fisamente (fissamente)
Bruno Basile
La forma avverbiale ricorre tre volte nel Convivio e tre nella Commedia. Nel linguaggio della prosa, D. impiega la voce come sinonimo di " intensamente ", in III I [...] 3 li miei [occhi] ne lo abitaculo del mio amore fisamente miravano; VIII 6 Onde è da sapere che in qualunque parte l'anima più adopera del suo officio, che a quella più fissamente intende ad adornare, ...
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Scrittore ucraino (Vinnica 1864 - Černigov 1913); autore di racconti di vita contadina; è considerato il massimo rappresentante della letteratura in prosa del suo paese; conferì alla lingua letteraria [...] ucraina una dignità artistica nuova, arricchendola con le proprie vaste esperienze europee. Nel romanzo Fata morgana (2 voll., 1904-10) descrive la vita e le lotte dei contadini ucraini alla vigilia e ...
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Scrittore lettone (n. 1864 - m. 1902). Estraneo all'ideologia socialista e alle tendenze modernistiche in letteratura, P. caratterizzò la sua prosa con la descrizione della realtà contadina. Tra i suoi [...] numerosi racconti emergono Savs kaktinš, savs stūrītis zemes ("Mio angoletto, mio pezzetto di terra", 1898), Leišu svētbilžu grezējs ("L'intagliatore di santi lituano", 1899) e Speiķis un divi suņi ("Il ...
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ZUNZUNEGUI, Juan Antonio de
Carmelo SAMONA'
Narratore spagnolo, nato a Portugalete (Bilbao) nel 1901. Dal 1939 vive a Madrid.
Tanto nella prosa romanzesca (Chiripi, 1931; El Chiplichandle, 1940; Ahi... [...] in un costume, spesso fra la borghesia, in genere percorsa da sfumature regionali, bilbaine, contribuisce alla inconfondibilità della prosa di Z. oltre ogni reminiscenza letteraria e fino alle prove più recenti: tra le quali devono essere ricordate ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppe Ledda
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Lo stile della prosa barocca si modella su alcuni autori dell’antichità ignorati o trascurati [...] lo stile laconico presuppone la coincidenza tra virtù morale, virilità del sentimento e virtus oratoria, venuta meno con la prosa effemminata dei ciceroniani.
Come la natura presenta aspetti infimi, mezzani e sublimi, così lo stile deve riprodurre il ...
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diverso
Giovanni Aquilecchia
L'aggettivo ricorre novanta volte nell'opera di D., con notevole equilibrio tra la poesia e la prosa: quarantatré nella Commedia, otto nella Vita Nuova, una nelle canzoni [...] e trentotto nella prosa del Convivio: inoltre tre volte nel Fiore. Usato per lo più assolutamente, ricorre anche costruito con ‛ a ', ‛ da ' e ‛ di '. La varietà di significati particolari rientra, complessivamente, in quella documentata nell'uso del ...
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assicurare
. Il verbo è presente dieci volte nelle opere dantesche, otto in poesia (sempre in rima) e due nella prosa della Vita Nuova, accompagnato di solito dalla particella pronominale ‛ mi ' e ‛ [...] ti ' in funzione di complemento oggetto. In Pd XXIV 103 Dì, chi t'assicura / che quell'opere fosser?, vale " render certo ", mentre in Vn V 3 mi confortai molto, assicurandomi che lo mio secreto non era ...
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prosa1
pròṡa1 s. f. [dal lat. (oratio) prosa, propr. «discorso che procede per tutta la riga»; prosa è il femm. di prosus, forma arcaica per prorsus «che cammina diritto»]. – 1. a. Espressione linguistica orale o scritta, non vincolata dalle...
prosa2
pròṡa2 s. f. [voce diffusa nei dialetti settentr., cfr. anche sicil. pròscia, umbro presa, di etimo incerto]. – In agraria, sinon. di porca1. ◆ Accr. proṡóne m. (v.).