Scultore italiano (Mazara del Vallo 1920 - Milano 2005); ha studiato all'Accademia di Palermo, quindi a Roma (dal 1944) con R. Guttuso, orientandosi poi ben presto verso l'astrattismo (nel 1947 è stato [...] che si sviluppa al di là di esso. Il suo interesse per problematiche architettoniche e urbanistiche si è concretizzato nella propostautopica delle Città frontali (1969) e nelle realizzazioni a Gibellina (1976-81, tra cui la grande stella in acciaio ...
Leggi Tutto
STATI UNITI
Costantino Caldo
Giorgio Gomel
Tiziano Bonazzi
Hermann W. Haller
Biancamaria Tedeschini Lalli-Valerio Massimo De Angelis
Marcia E. Vetrocq
Franca Bossalino
Nicola Balata
Gian Luigi [...] imposte, ma che indicò anche l'assenza di una chiara proposta politica fra i suoi avversari, i quali non ottennero infatti restaurativi'' per assicurare comunque l'accesso a quella dimensione utopica e ''critica'' che l'ideologia del testo vorrebbe ...
Leggi Tutto
ROMA
Anna Bordoni
Sandro Benedetti
Edoardo Tortorici
Luigi Spezzaferro
(XXIX, p. 589; App. I, p. 971; II, II, p. 728; III, II, p. 628; IV, III, p. 232)
La città, che si era accresciuta con un ritmo [...] all'età domizianea; per il sacello di Giuturna viene pure proposta una fase di ristrutturazione in età domizianea con un totale storico − al fallimento pratico la loro profonda tensione utopica. Consensi quasi unanimi ha riscosso invece la Moschea di ...
Leggi Tutto
(IV, p. 63; App. II, i, p. 229; III, i, p. 122; IV, i, p. 150; V, i, p. 203)
La voce architettura, presente sin dall'inizio nell'Enciclopedia Italiana, venne redatta da G. Giovannoni, che cercò di definire [...] , si andavano esaurendo anche le tematiche legate al concetto di macrodimensione, la cui proposta megastrutturale risultava evidentemente utopica e non praticabile: era tuttavia evidente come questi progetti portassero un contributo positivo nell ...
Leggi Tutto
(IV, p. 631; App. I, p. 163; V, i, p. 233)
Il superamento o la contaminazione dei linguaggi artistici tradizionali, così come l'introduzione di nuovi procedimenti espressivi che includono un dialogo sempre [...] computerizzati, ma in contrasto con la matrice utopica e costruttivista di Schöffer egli concepì opere e sostanzialmente positivo anche per la varietà delle iniziative e delle proposte, il rapporto tra l'informatica e le discipline storico-artistiche ...
Leggi Tutto
Parte introduttiva
di Cesare Emanuel
Sono definite città gli insediamenti che, generati da un processo di concentrazione geografica della popolazione, degli impianti produttivi e dei servizi, si differenziano, [...] intermedie tra accettazione e rifiuto dei nuovi scenari urbani, proposte da P. Virilio. Il terzo problema ha invece dal loro tecnicismo per riscoprire l'inevitabilità di una tensione utopica verso la bellezza della c., una bellezza che comprenda ...
Leggi Tutto
Parte introduttiva
di Cesare Emanuel
Sono definite città gli insediamenti che, generati da un processo di concentrazione geografica della popolazione, degli impianti produttivi e dei servizi, si differenziano, [...] intermedie tra accettazione e rifiuto dei nuovi scenari urbani, proposte da P. Virilio. Il terzo problema ha invece dal loro tecnicismo per riscoprire l'inevitabilità di una tensione utopica verso la bellezza della c., una bellezza che comprenda ...
Leggi Tutto
Architetto inglese, nato a Southend-on-Sea (Essex) il 22 ottobre 1936, fondatore ed esponente più rappresentativo del gruppo Archigram (v. App. V). Si è formato presso il dipartimento di Architettura del [...] Istituto degli architetti di Bulgaria (1989); Drawing Prize della Royal Academy of Arts (Londra 1991).
L'utopica idea di architettura e di città proposta da Archigram in generale e da C. in particolare ha costituito la più radicale critica alla città ...
Leggi Tutto
Urbanistica
Edoardo Detti e Paolo Sica
di Edoardo Detti e Paolo Sica
Urbanistica
sommario: 1. Introduzione. 2. Le proposte per la città all'inizio del secolo. 3. Urbanistica e pianificazione nel ventennio [...] intorno ai 300.000 abitanti e oltre nelle esperienze più recenti (la proposta Pampus di J. B. Bakema e J. Van den Broek per utopies et réalités, Paris 1965 (tr. it.: La città. Utopia e realtà, Torino 1973).
Christaller, W., Die zentralen Orte ...
Leggi Tutto
Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] nell'ottica di un modello strutturale di sviluppo del sistema-mondo proposta dalle scienze sociali (Arrighi 1996), la novità del 'lungo' 'epoca delle ideologie' e del suo perduto nesso con l'utopia orientata al futuro. Come è stato osservato, "si fa ...
Leggi Tutto
utopia
utopìa s. f. [dal nome fittizio di un paese ideale, coniato da Tommaso Moro nel suo famoso libro Libellus ... de optimo reipublicae statu deque nova Insula Utopia (1516), con le voci greche οὐ «non» e τόπος «luogo»; quindi «luogo che...
mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...