Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni [...] indipendentemente dal soggetto che la conosce o percepisce). Nel 20° sec. E. Mach ricondusse ogni concetto scientifico alle sensazioni, mentre R. Carnap si propose di 'tradurre' tutte le proposizioni su enti materiali e mentali in termini sensoriali. ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Filosofia e pratica matematica
Umberto Bottazzini
Filosofia e pratica matematica
Quando si parla di 'seconda rivoluzione' scientifica si pensa di solito [...] la possibilità di isolare tali intervalli, e per farlo bastano i numeri razionali. Anche se in linea di principio "ogni proposizione di algebra o di analisi superiore, per quanto lontana, si lascia esprimere come un teorema sui numeri naturali", gli ...
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Vita. - Nacque a Londra il 22 gennaio 1561 (1560 vecchio stile). Suo padre, sir Nicola, era lord guardasigilli; sua madre, Anna Cooke (figlia di Antonio, precettore di Edoardo VI) possedeva una cultura [...] naturale che è insieme una forza, uno stimolo, una legge; questa teoria s'impone al pensiero perché ha per base la proposizione più certa che esista ("nulla nasce dal nulla..."), la quale prescrive di spiegare il divenire che si presenta al senso con ...
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ZERO (fr. zéro; sp. cero; ted. Null; ingl. zero)
Michele Cipolla
Lo zero è da riguardarsi come numero nel senso cardinale (v. numero), quando risponde alla domanda "quanti sono gli oggetti (di una data [...] d'induzione).
V. Il successivo di un numero non è mai zero.
G. Peano ed A. Padoa dimostrarono che queste proposizioni sono indipendenti. In seguito però il Padoa fece osservare che il suddetto sistema di concetti primitivi non è irriducibile rispetto ...
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Lukasiewicz
Łukasiewicz Jan (Leopoli, oggi Ucraina, 1878 - Dublino 1956) logico polacco. Insegnò all’università di Leopoli e quindi a quella di Varsavia. Si dedicò allo sviluppo della logica matematica, [...] la tradizione gli ha assegnato. Łukasiewicz considerava la bipartizione delle proposizioni in vere e false inadeguata alla trattazione dei “futuri contingenti”: se una proposizione riguardante il futuro potesse essere caratterizzata come vera o falsa ...
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Le riforme
Paolo Preto
Riforma o "rivoluzione"?: la riforma è "rivoluzione"
Nella città di Bergamo ormai democratizzata, siamo nel 1797, un pamphlet giacobino lancia alla moribonda classe aristocratica [...] sospetto che vi fosse un partito muto e segreto di persone intese fra di loro a far abortire ogni proposizione per aprir l'adito a qualche nuova insorgenza" (88). Una appassionata interpretazione della correzione viene già nella primavera del ...
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L'Eta dei Lumi: astronomia. L'astronomia del Sistema solare da Newton a Laplace
Curtis Wilson
L'astronomia del Sistema solare da Newton a Laplace
L'astronomia nei 'Principia'
Nel novembre del 1785 [...] Newton si basasse su risultati ottenuti precedentemente con un procedimento algebrico. Nel nuovo calcolo che appare nelle prime diciassette proposizioni del Libro I e in quelle iniziali del Libro III, che insieme formano il cuore dei Principia, non v ...
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maraviglia
Domenico Consoli
Conformemente al neutro plurale latino mirabilia, donde deriva, indica in generale " cosa mirabile, eccezionale, inattesa " che desta in chi la guarda o la ode un senso di [...] 127).
Con tale significato dà luogo a sintagmi sul tipo di ‛ esser m. ', ‛ parer m. ', ‛ sembrar m. ' seguiti da proposizioni subordinate, di solito ipotetiche (modulo comune al francese e al provenzale, ma presente anche in Rinaldo d'Aquino, Cino e ...
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Logica di Port-Royal
Denominazione con cui è nota la Logique ou l’art de penser. Contenant, outre les règles communes, pleusieurs observations nouvelles propres à former le jugement (trad. it. La logica [...] avviene tramite le idee, immagini delle cose con carattere di segno; il giudizio sulle cose avviene per mezzo di proposizioni formate da soggetto (ossia l’oggetto del giudizio) e predicato (ossia l’enunciazione del giudizio); nel ragionamento le ...
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inferenza
inferènza [Der. del lat. inferentia, dal part. pres. inferens -entis di inferre "concludere", comp. di in- e ferre "portare"] [FAF] Ogni forma di deduzione con cui si dimostri il logico conseguire [...] rilevazione per campioni e limitato, mediante la stima dei parametri e il controllo delle ipotesi. ◆ [FAF] Regole di i.: in un sistema deduttivo, l'insieme delle regole secondo le quali le proposizioni possono essere dedotte dagli assiomi o da altre ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato. In partic.:...
logica
lògica (ant. lòica) s. f. [dal lat. logĭca, gr. λογική (sottint. τέχνη «arte»), dall’agg. λογικός: v. logico1]. – 1. Nel pensiero greco classico, la scienza del logos, ossia del pensiero in quanto viene espresso; in partic., in Aristotele,...