L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] dal contesto (e poi tanti tanti persone che [∅] plesto «… che me le prestano [le cassette]»), sostituiti da nomi definiti e pronomi tonici (chiedele quelo benzinaio «[il signore] ha chiesto al benzinaio»; mia mama ha deto a me «mia mamma mi ha detto ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] di Manzoni (➔ manzonismi) e al suo orientamento verso il parlato (ci sono testi che indicano lui, lei e loro come pronomi oggetti di terza persona e non censurano affatto il tipo a me mi), regolamenta anche settori in precedenza trascurati e fissa ...
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L’espressione foreigner talk (dall’ingl. foreign «straniero» e talk «parlata»), introdotta come termine tecnico da Ferguson (1971), indica il modo semplificato con cui si parla a interlocutori stranieri [...] essere e le preposizioni (io Natale casa «a Natale sono stato a casa»);
(b) è usato il pronome tonico soggetto (➔ soggetto) e i ➔ clitici sono sostituiti con pronomi tonici:
(2) lui a me detto ieri «me ne ha parlato ieri»
(c) l’articolo è omesso ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] ridondante di ripresa anaforica (una questione della quale ne parleremo domani); l’estensione dell’impiego di lui / lei come pronomi anche per referenti inanimati (questo è un grosso problema anche lui; Berruto 1987: 74).
Il settore più in movimento ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] (soprattutto tu) e i ➔ segnali discorsivi fàtici (pronto, mi capisci?; puoi ripetere?; sai; vedi; ecc.) (➔ allocutivi, pronomi; ➔ personali, pronomi). Questi ultimi sono parole o espressioni che fanno leva sul contatto tra gli interlocutori e servono ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] quanto riguarda le forme allocutive (Pregiatissimo Signor N. e simili, oggigiorno piuttosto Egregio/Gentile/Egr./Gent. Signor/sig. N.), i pronomi di cortesia (Ella/Lei, ora in genere Lei/lei) e le formule di saluto (Con ossequio e simili, oggi Con ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] diverse, che il ricevente dovrà notare e tenere presenti. Ci sono espressioni (deissi personale: io, tu, noi, voi; ➔ personali, pronomi) che possono essere interpretate, quanto al loro riferimento, solo tenendo conto di chi è che parla e a chi si ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] come ➔ soggetto (il Sud è fedele a tu), quelle meridionali per la vitalità del voi come allocutivo di cortesia (➔ allocutivi, pronomi); tra i ➔ clitici, al posto di gli / le / loro previsto dalla norma si può trovare non solo la generalizzazione di ...
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Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] «prostituta», ultimo viaggio «morte») e la perifrasi (casa di appuntamenti, male incurabile, amicizia particolare). Oppure potrà utilizzare pronomi e termini generali (fare cose, darla, una di quelle, roba); ricorrere a tecnicismi e a parole dotte ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...