L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] , che non richiedano un’attività di revisione, è dovuta anche l’alta frequenza della forma che in luogo delle forme del pronome relativo obliquo (con o senza ripresa pronominale): tutte le persone che ho parlato; tutte le persone che gli ho dato il ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] non la smetti ti ci mando!»), prender(se)la in quel posto (o in saccoccia). Similmente, talora soltanto un pronome allude all’oggetto o all’azione innominabili: darla, metterlo, prenderlo, farlo. Anche la semplice omissione può fungere da strategia ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. Si tratta di un segno grafico diacritico in forma di virgoletta alta (’) che l’ortografia italiana normalmente usa per indicare l’➔elisione (l’amica, quell’albero), cioè la soppressione della vocale ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] o appartenenti al ➔ registro basso. Oltre il lessico, in antitesi col toscano popolare, l’uso dei pronomi soggetto egli, ella, eglino (➔ personali, pronomi) e la presenza del ➔ dittongo dopo una palatale (figliuolo); in accordo col toscano antico, il ...
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L’➔imperativo è il modo verbale (➔ modi del verbo) che esprime:
(a) il comando (impĕrĭum, in latino): torna indietro;
(b) il monito: pensa bene prima di agire;
(c) la preghiera: dacci oggi il nostro pane [...] , stai e dai.
L’imperativo condivide con l’infinito (e con il gerundio e il participio passato) la posizione dei pronomi ➔ clitici, che devono, come nelle altre forme finite del verbo, obbligatoriamente seguire (diventando ➔ parole enclitiche) e non ...
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Chimica
Si dice di sostanza che non presenta reazione acida o basica; così, per es., è n. un sale che, sciolto in acqua, produce ioni che, essendo acidi e basi di Brönsted debolissimi, non mostrano tendenza [...] moderne, il n. è vivo nelle lingue germaniche e slave, benché in alcune, come nell’inglese, sia ormai limitato ai pronomi; tra le lingue neolatine ne è restata qualche traccia nella flessione pronominale e, in italiano antico e in romeno, anche nella ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] ; a Milano, Torino e Genova [ˈʤaŋda] «ghianda», ecc.;
(e) l’uso di mi e ti come pronomi personali soggetto, a cui si aggiungono spesso dei pronomi clitici, cioè privi di accento: milanese [mi ˈgwardi] «io guardo», [ti te ˈgwardet] «tu guardi», [ly l ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] comunicazione e normalmente noto o deducibile in base al contesto precedente, come in (4) a. e (4) b., dove il pronome ciò, anaforico, riprende il testo che precede e lo pone appunto come tema dell’enunciato che segue. Il soggetto invertito funge ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] come ➔ soggetto (il Sud è fedele a tu), quelle meridionali per la vitalità del voi come allocutivo di cortesia (➔ allocutivi, pronomi); tra i ➔ clitici, al posto di gli / le / loro previsto dalla norma si può trovare non solo la generalizzazione di ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...]
Alinei, Mario (2002), Anomalie della lingua italiana: il voi fascista e il voi postfascista, nel quadro dello sdoppiamento dei pronomi soggetto e del suo significato socio-culturale, «Quaderni di semantica» 23, pp. 211-222.
Antonelli, Giuseppe (2003 ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...