Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] ) l’uso più frequente nel parlato della prima e seconda persona e la tendenza alla semplificazione (in questo caso la caduta del pronome atono). Nel piemontese, invece, si ha l’ausiliare essere in tutte le persone (i son vist «ho visto», l’è tirá «ha ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: l’acuto (′), il grave (‵) e il circonflesso (^); solitamente, sulle vocali di cui non si distingue l’apertura, l’accento grafico è grave (à, ì, ù), mentre è grave o acuto sulle altre vocali, a seconda ...
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L’accordo (anche detto concordanza) è un fenomeno morfo-sintattico per il quale in un contesto sintattico definito le parole prendono una forma specifica tra le varie che possono assumere nell’ambito del [...] in cui non sia presente un soggetto l’accordo è ovviamente di tipo impersonale, come in (8) d. Infine, il tipo con pronome enclitico in (7) e. non mette in discussione il principio dell’accordo con il soggetto, dal momento che forme come vendesi «non ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] ’accentazione primaria, l’accento grave quella secondaria):
(1) a. Giácomo lò vedéva
b. Giácomo lo véde
In (1) il pronome lo, pur essendo un elemento clitico, e quindi lessicalmente atono, può ricevere un accento secondario di frase quando si trova ...
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I tempi composti sono forme della ➔ coniugazione verbale costituite da un ausiliare + il participio passato del verbo: l’ausiliare contiene le informazioni grammaticali di tempo, ➔ aspetto, modo e ➔ persona [...] ), che viene di solito preferito. Molto marginale in italiano moderno è l’accordo con l’oggetto in assenza di pronome clitico, che è invece ampiamente documentato in italiano antico (per es., le pietre […] avevano perduta loro virtude, in Novellino ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] la flessione del lessema dipendente è determinata dal lessema reggente ma non è condivisa, come ad es. nell’assegnazione di caso del pronome da parte del verbo (il maestro ha punito me / *io). Si parla di flessione inerente nel caso in cui i tratti ...
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Le interrogative indirette sono frasi subordinate che hanno la forma di una domanda che non è autonoma, come quella veicolata dalle ➔ interrogative dirette (1), ma dipende da un verbo (2-3), un aggettivo [...] , quando ero arrivato e quanto mi sarei trattenuto
(21) non so perché Mario si sia comportato così
(b) aggettivi e pronomi interrogativi (chi, che cosa, cosa, che, quale, quanto), anche preceduti da preposizioni:
(22) non so chi verrà a cena
(23 ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] quantificazione. A differenza degli altri membri della stessa classe (come, ad es., i dimostrativi; ➔ dimostrativi, aggettivi e pronomi), l’articolo non può sostituirsi al nome, ma deve necessariamente accompagnarsi ad esso. In italiano gli articoli ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] e congiunzione come davanti al verbo essere: ad es., c’è, c’era, c’erano, com’è, com’era;
(g) anche seguito dal pronome personale io.
L’elisione è inoltre comune in una serie di espressioni idiomatiche come d’accordo, d’epoca, d’oro, mezz’ora, senz ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] un ristretto numero di componenti: un ➔ sintagma nominale, un pronome o un elemento zero (tutti, cioè, costituenti nucleari) , nella frase nucleare l’oggetto può essere costituito da un pronome (clitico o no), un sintagma nominale o un elemento zero ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore interrogativo-esclamativo può avere anche...