Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] è di mettere in relazione fra di loro altri elementi lessicali. Se l’elemento che segue la preposizione è un nome, un pronome, un avverbio o un aggettivo, si determina una relazione fra esso e altri costituenti della frase:
(1) Gli attori si muovono ...
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La pubblicità, in tutte le sue forme (su manifesti, nei giornali, in radio e televisione), è uno dei tipi testuali che più influenzano l’italiano comune, con coniazione di ➔ neologismi e prestito di parole, [...] credere di essere unico anziché una cellula di una massa indistinta, numerosi sono gli esempi di impiego del pronome di seconda persona singolare (➔ personali, pronomi): tutto intorno a te; tu, senza confini; il gusto di farlo per te; la Coop sei tu ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] il tu generico (tu non ci pensi più, e invece poi te lo ritrovi davanti; ➔ generico, interlocutore);
(c) anticipazione del pronome atono con verbi fraseologici:
(8) lo cerco di aprire [invece di cerco di aprirlo]
(d) che ripetuto nelle esclamazioni e ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...] congiunzione: i tuoi se e i tuoi ma rientrano tutti nel gioco, vecchio come il mondo, delle scelte (da un blog)
(24) pronome: i miei non vengono più qui da anni
(25) numerale: mi serve un tre per fare tombola
(26) preposizione: il di introduce spesso ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] indicare l’intensità di un processo (diventa rosso rosso, va svelto svelto) e dell’uso ridondante di tutto dopo pronome interrogativo, per indicare la pluralità degli elementi e nello stesso tempo la considerazione di ogni singolo elemento:
(3) chi ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] a con i verbi di percezione (ho sentito a dire); il gerundio di una quarta coniugazione in -indo (si andò smarrindo); la presenza del pronome atono soggetto di terza persona femminile («ora pare che la mi voglia, ora che non la mi voglia»); l’uso del ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] non la smetti ti ci mando!»), prender(se)la in quel posto (o in saccoccia). Similmente, talora soltanto un pronome allude all’oggetto o all’azione innominabili: darla, metterlo, prenderlo, farlo. Anche la semplice omissione può fungere da strategia ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] ) con un sintagma aggettivale: straordinariamente bello;
(iv) con un sintagma avverbiale: è particolarmente tardi;
(v) con un pronome: specialmente lui ha sbagliato;
(vi) con un sintagma preposizionale: lo ha fatto espressamente per lui.
Gli avverbi ...
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I saluti hanno la funzione pragmatica di mediare il rapporto con l’altro, aprendo e chiudendo diversi tipi di scambi comunicativi con l’uso integrato di più codici (verbale, gestuale, prossemico).
La componente [...] (solo in talune zone) o buonasera; riguardo a (b), e in conformità con la scelta del pronome allocutivo tu, voi o lei (➔ allocutivi, pronomi; cfr. Renzi 1995), tra buongiorno o ciao; quanto a (c), tra buondì, arrivederci, di nuovo; rispetto ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] è un fabbricato che il proprietario è il Comune di Roma (da un radiogiornale) o alla ripresa pronominale dopo il pronome relativo obliquo, come in è un segnale politico del quale bisogna tenerne conto (discorso politico; esempi in Berretta 1994).
Ma ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore interrogativo-esclamativo può avere anche...