Le lettere commerciali e ufficiali (► stile epistolare; ➔ lettere e epistolografia) sono divise in più sezioni, per ognuna delle quali si sono affermate delle convenzioni nell’organizzazione grafica e [...] si rivolge a codesto ente.
L’uso della lettera ➔ maiuscola per gli allocutivi (➔ allocutivi, pronomi), come anche per i possessivi e per i pronomi clitici riferiti al destinatario (anche all’interno di parola: informarLa, portarGliela), indica un ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] 1892; Russell 1919), il complemento può essere costituito anche da un sintagma nominale referenziale, come un nome proprio (10), un pronome deittico (11) o una descrizione definita (12):
(10) la stella del mattino è Venere
(11) la stella del mattino ...
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Rispetto ad altri ambiti grammaticali (➔ fonetica, ➔ morfologia, ecc.), quello della ➔ punteggiatura è caratterizzato da uno statuto normativo particolarmente debole (Serianni 2006a: 120). La norma, osservata [...] (36) una strage come quella di Erba ha radici nella psicopatia, ciò spiega il comportamento degli assassini [...]
Qui il pronome ciò, inglobando la frase precedente, ne è separato da una forte discontinuità sintattica.
La virgola è usata spesso negli ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] nel 1926, anche del cattivo raccolto (Gramsci 1965: 90).
Nell’esempio non sarebbe ammissibile la forma accusativa del pronome (* affermano essere me responsabile).
(b) Il soggetto della frase infinitiva può solo stardopo l’infinito: è inammissibile l ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] latino era ancora fortemente sentita era ovvio che si tendesse a rimanere alla grafia latina: il che con il significato di pronome relativo è reso con que» (ivi: 93), mentre negli altri casi si ricorreva alla lettera k, massicciamente impiegata nelle ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] es. viene attestata l’espansione dell’uso, contrario alla prassi del tempo, di omettere il segno prima delle congiunzioni e del pronome relativo (Fornara 2008: 166).
Al di fuori dell’Italia è di rilievo la voce Ponctuation, redatta per l’Encyclopédie ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] prossimo; a spingere verso l’interpretazione del costrutto in senso unitario, cioè come perifrasi, contribuisce inoltre la posizione del pronome clitico vi.
Anche negli esempi seguenti è evidente che il valore di azione futura è l’unico possibile o ...
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L’elisione (dal lat. elisio «atto di rompere») consiste nella cancellazione di una vocale atona in fine di parola, quando questa sia seguita da una parola iniziante per vocale. Il fenomeno ha luogo quindi [...] al suo numero: l’odio con tutto me stesso potrebbe essere interpretata come la odio o li odio con tutto me stesso.
Il pronome uno e i suoi composti alcuno, taluno, ciascuno e nessuno (e anche le forme antiche veruno, niuno, ecc.) non si elidono mai ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] nei quali il complementatore che viene omesso, cioè quando la completiva dipende da una subordinata introdotta da che (congiunzione o pronome) o da perché, poiché, affinché, sicché:
(31) aveva perso la nozione del tempo, sicché non pensava fosse così ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] delle locuzioni è ravvisabile la tendenza all’uso di incapsulatori cataforici (➔ catafora; ➔ incapsulatori) della relazione: innanzitutto il pronome ciò, che anticipa il contenuto della frase che segue e che ha dato luogo a congiunzioni oggi cadute ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore interrogativo-esclamativo può avere anche...