IRAN (persiano Īrān) o Eran (A. T., 84-87, 92)
Michele GORTANI
Antonino PAGLIARO
Giuseppe CARACI
Gioacchino SERA
Si suol designare con questo nome il grande altipiano, cinto da rilievi montuosi, [...] questi ultimi fanno capo a un dialetto in cui non si aveva il passaggio da s in ϑ. Inoltre nell'a. pers. delle iscrizioni il pronome dimostrativo è ima- come nell'av. e nell'a. ind. (imá-), mentre il pers. med. e mod. ha ēn, īn da *aina-; l'a. pers ...
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Più che l'ammirazione l'imitazione di usi e costumi americani e in particolare degli Stati Uniti, autentici o supposti tali, già in aumento prima della seconda Guerra mondiale, si è ancor più diffusa e [...] e Perù meridionale); l'uso di hubieron con un sostantivo plurale invece dell'impersonale hubo; e di cuyo come semplice pronome anziché aggettivo relativo ("del quale", lat. cuius, a, um). Nel lessico, accanto ai termini derivati dalle lingue indigene ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] .
Tale costruzione è chiamata dislocazione a destra. Essa ha due varianti: una in cui il referente del tema posposto è anticipato da un pronome clitico, e una in cui il clitico non c’è. Non hanno il clitico gli esempi da (24) a (29) (gli esempi 25 ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] di altre lingue dei segni, ha riguardato fino a questo momento soprattutto le classi dei nomi, dei verbi, dei pronomi e di un particolare tipo di elementi denominati classificatori o proforme.
Il termine classificatori è stato coniato in analogia con ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] , sì come Gioanni; verbo, sì come ama, corri, viene; participio, sì come è amante, che ha in sé del verbo e del nome; pronome, sì come è io, tu, quelli; preposizione, sì come è quando io dico a Giovanni, questo a è la preposizione; avverbio, sì come ...
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Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] an pjasa «bello in fasce, brutto in piazza»; aprile, dolce dormire);
(iii) le frasi relative (➔ relative, frasi) senza antecedente, introdotte da un pronome indipendente chi (chi va al mulino s’infarina; chi ca sa fé fé a sa fé «chi sa far fuoco, sa ...
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L’espressione foreigner talk (dall’ingl. foreign «straniero» e talk «parlata»), introdotta come termine tecnico da Ferguson (1971), indica il modo semplificato con cui si parla a interlocutori stranieri [...] essere e le preposizioni (io Natale casa «a Natale sono stato a casa»);
(b) è usato il pronome tonico soggetto (➔ soggetto) e i ➔ clitici sono sostituiti con pronomi tonici:
(2) lui a me detto ieri «me ne ha parlato ieri»
(c) l’articolo è omesso ...
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fatto
Domenico Consoli
Ha tre significati principali: " ciò che è accaduto o che accadrà ", " evento ", " avvenimento ": il sonno... sovente, / anzi che 'l fatto sia, sa le novelle (Pg XXVII 93); ma [...] e si fa vicario di quanto è stato detto precedentemente o risulta comunque già noto; in simile uso è di solito preceduto dal pronome dimostrativo: s'a questo fatto l'uon non ci provede (Fiore XXlI 3); Di questo fatto non far più sentore (XLII 12 ...
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La lingua
Alfredo Stussi
La proiezione marittima e commerciale della società veneziana durante il Duecento, per quanto assorbente, non basta da sola a spiegare il ritardo con cui il volgare si afferma [...] della terza classe come vertude, citade, leze, rede, parte, confine e aggettivi come nobele femene, chosse notabele.
Ben vivo per il pronome soggetto è l'uso delle forme nominativali eo e tu che cederanno più tardi a quelle dell'obliquo mi e ti ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] ➔ analisi logica).
In italiano gli aggettivi possono ricorrere in funzione attributiva (e dunque precedere o seguire un nome o un pronome) o in funzione predicativa (in questo caso l’aggettivo si colloca, in contesti non marcati, dopo il verbo).
La ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore interrogativo-esclamativo può avere anche...