giovare
Antonio Lanci
Ricorre con una discreta frequenza nel Convivio e nella Commedia; una sola volta nelle Rime. Ha generalmente il significato originario di " aiutare ", quindi " arrecare vantaggio [...] Bosco (cfr. D. vicino, Caltanissetta-Roma 1966, 123). Lo stesso significato di " piacere " Si attribuisce al verbo, intendendo che come pronome relativo neutro, riferito a ond'eravam saliti: " suol dare piacere il guardare il luogo da cui si è saliti ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] si riferisce a qualcosa che è stato descritto in precedenza; in tal modo, quando l'ascoltatore registra un pronome, deve iniziare una ricerca in memoria all'interno della rappresentazione dell'informazione testuale precedente per poter trovare l ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] si riferisce a qualcosa che è stato descritto in precedenza; in tal modo, quando l'ascoltatore registra un pronome, deve iniziare una ricerca in memoria all'interno della rappresentazione dell'informazione testuale precedente per poter trovare l ...
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Parte del discorso che definisce una qualia. Formalmente l'aggettivo ha comune col nome (v.) il tipo di flessione, se ne distingue per la "mozione", cioè per la capacità di assumere indifferentemente suffissi [...] dieci uova, dieci per dieci, per quanto di fronte all'aggettivo dieci esista l'astratto decina; o nel caso dei pronomi, in cuì questa ha i due valori indifferentemente.
Formalmente l'aggettivo si trova nelle lingue indoeuropee, e in particolare in ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] è un fabbricato che il proprietario è il Comune di Roma (da un radiogiornale) o alla ripresa pronominale dopo il pronome relativo obliquo, come in è un segnale politico del quale bisogna tenerne conto (discorso politico; esempi in Berretta 1994).
Ma ...
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Omero
Guido Martellotti
O. si fa incontro a D. in quella parte del Limbo che appare fiammeggiante di luce, sede privilegiata di gente degna di grandissimo onore; e Virgilio lo presenta con parole che [...] di ‛ stile epico ' o ‛ tragico ', meno facile è intendere nel valore di ‛ stili ' il plurale ‛ canti ', quale dovrebbe enuclearsi dal pronome altri; che infine anche nel passo del De vulg. Elogi, giustamente portato a riscontro, là dove si legge si ...
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passare [passe, II singol. indic. pres.]
Alessandro Niccoli
Presenta un numero abbastanza alto di occorrenze, distribuite in modo uniforme in tutte le opere: Vita Nuova 29; Rime 10; Convivio 20 (21 [...] si levò, ratto / ch'ella ci vide passarsi davante, ci vide passare davanti a lei (per il calco del costrutto latino con il pronome riflessivo invece che con il dimostrativo, v. " Bull. " XXIII [1916] 18 e XXV [1918] 67); XVI 5 una torma che passava ...
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quetare (quietare)
Aldo Duro
Oltre ai due esempi della forma ereditaria ‛ chetare ', già citati sotto questa voce, e presenti in Cv II XIV 20 e in Detto 395, il verbo ricorre soltanto nella Commedia, [...] di quelle anime vivide di luce (gli apostoli Pietro, Iacopo e Giovanni) cessò insieme con il coro delle loro voci; senza pronome in XV 5 Benigna volontade ... / silenzio puose a quella dolce lira, / e fece quïetar le sante corde / che la destra del ...
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parto
Bruna Cordati Martinelli
Antonietta Bufano
Due occorrenze, sempre nel significato proprio: una in Cv IV XXVIII 17 io sono per li parti vota (Marzia chiede a Catone di riprenderla nella sua casa, [...] geminato cielo è il cielo delle Stelle fisse " ornato della costellazione zodiacale dei Gemelli ", Contini). Quanto al ci, sembra preferibile considerarlo pronome personale (Barbi-Pernicone) anziché avverbio di luogo (" qui "), come pensa il Contini. ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] tedesco moderno. L’italiano, come le altre lingue romanze moderne, ha quasi perduto l’alterazione del nome nei c. (solo nel pronome si ha ancora un nominativo: io, egli; un accusativo: me, lui; un dativo: mi, gli); ricorre invece per alcuni c. alle ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore interrogativo-esclamativo può avere anche...