cento
Lucia Onder
. Numerale frequentemente usato con valore di aggettivo. In senso proprio in Cv II V 16 e XIV 11 cento anni, IV XIII 3 cento marche; con valore approssimato e talvolta enfatico, in [...] sette volte, XIV 16 centottantadue dì; If XXVI 112 cento milia / perigli, e Pd XI 65 millecent'anni.
Con valore di pronome, ma sempre in espressione indeterminata, appare in Rime dubbie XXVI 13 Ma se tu mi domandi e dici: ‛ quante? ', / non ti ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] alcuni dei suoi usi un comportamento morfologico e sintattico affine a quello di un verbo. Per es., si collega con pronomi atoni dando luogo a forme quali eccomi, eccolo, eccone; accetta il prefisso iterativo ri- (riecco); in combinazione con un nome ...
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La comparazione esprime una relazione di confronto tra due termini rispetto a una stessa qualità oppure tra due qualità in riferimento allo stesso termine. In campo linguistico, la comparazione (dal lat. [...] ’aggettivo qualificativo più nel primo caso e meno nel secondo. Il secondo termine di paragone è preceduto da di quando corrisponde a un nome o a un pronome senza preposizione (2), oppure a un avverbio (4); da che, quando corrisponde a un nome o a un ...
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essere
Riccardo Ambrosini
1. Le circa 7780 attestazioni dei quasi 125 tipi formali del verbo e. - incluse le forme polisillabiche con apocope della vocale finale, quelle monosillabiche con epitesi di [...] impedito, XXXI 16 69 qual ch'io sia). Sie, invece, in quanto forma specifica di II singol. (v. 1.2.), è preceduto raramente da pronome (ma vedi Pg V 70 che tu mi sie), mentre lo è sii nell'unica attestazione di If I 66. Nella Commedia, inoltre, son è ...
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e
Riccardo Ambrosini
. 1. È la voce più frequente nelle opere di D., con 8.670 attestazioni, di cui 642 nella Vita Nuova (+ 33 ed), 463 nelle Rime (35 ed; in XCI 28 l'articolo i si elide dopo e: E' [...] è il modo più semplice di conferire risalto espressivo, tramite un ritmo inizialmente giambicoascendente, a un avverbio (E già, E non) e a un pronome (E tal).
3.1. In maniera analoga a questa si giudicherà l'uso di e in inizio di periodo, di fronte a ...
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notare [note, in rima, indic. pres. n singol.; come partic. pass., anche l'aggettivo verbale noto]
Antonietta Bufano
Pur nelle sue non numerosissime occorrenze, praticamente esclusive del Convivio e [...] [i diavoli della quinta bolgia] 'l nome, / sì li notai quando fuorono eletti, / e poi ch'e' si chiamano, attesi come: il pronome li è generalmente riferito ai demoni, che D. " guardò bene in faccia " quando furono " scelti " da Malacoda (così il Lana ...
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Nell’italiano più informale, innanzitutto orale e marginalmente anche scritto, circolano spesso nessi relativi semplificati che, spesso attestati sin dall’antichità (sugli usi di che cfr. D’Achille 1990: [...] cui» con valore di complemento di tempo (il giorno che lo vidi).
Alcune incertezze possono riguardare il rapporto tra il pronome e l’antecedente. Di norma i due elementi sono immediatamente contigui (sono andata dal medico che mi ha consigliato), a ...
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I verbi atmosferici (o meteorologici) sono quei ➔ verbi che esprimono appunto eventi meteorologici. Nella lista appaiono albeggiare, annottare, balenare, brinare, diluviare, fioccare, fulminare, gelare, [...] o al contesto reale, a chi ci si stia riferendo.
Se alle frasi costruite con predicati atmosferici aggiungiamo un pronome in funzione di soggetto, produciamo frasi non grammaticali e inaccettabili: * esso piove, * egli oggi ha grandinato, ecc. Questo ...
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AVERE O ESSERE?
I due ausiliari (letteralmente ‘che aiutano’) della lingua italiana sono i verbi avere ed essere.
• Il verbo avere si usa per formare i ➔tempi composti dei verbi transitivi attivi
io [...] essere visto
• Se il verbo all’infinito è ➔pronominale, si usa l’ausiliare essere se il pronome viene anticipato, ma se il pronome viene posticipato si può scegliere indifferentemente l’ ausiliare essere o avere
Non ci sarei dovuto andare
Non ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...]
(1) la cravatta che mi hai regalato
(2) la vacanza alla quale ho rinunciato
(3) la città dove ho studiato
Il pronome relativo cumula la funzione di collegamento anaforico (➔ anafora) con l’antecedente a quella di congiunzione. Tale cumulo si osserva ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che ha la funzione di sostituire il nome,...
che2
che2 〈ké〉 pron. e agg. [lat. quid e altre forme pronominali] (radd. sint.). – È parola frequentissima, con usi varî: può essere pronome relativo, interrogativo, esclamativo, indefinito; con valore interrogativo-esclamativo può avere anche...