Pubblicista e uomo politico tedesco, poi naturalizzato svizzero (Frankenthal 1809 - Ginevra 1886). Dal 1838 in Svizzera, vi divenne presto uno dei principali organizzatori delle compagnie democratiche [...] 1864), creò nel 1866 e diresse il Vorbote, organo delle sezioni tedesche a quella affiliate; dapprima sostenitore del programma anarchico-collettivista di M. Bakunin, col quale si fece promotore dell'Alleanza della democrazia socialista, dopo il 1870 ...
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Filosofo statunitense (Terre Haute, Indiana, 1929 - Berkeley, California, 2017). Interessato alla filosofia europea, in particolare alla tradizione fenomenologico-ermeneutica, di cui è uno dei più autorevoli [...] , attività cognitive e di comprensione, le cui caratteristiche non possono essere riprodotte in modo algoritmico e formalizzato da alcun programma per calcolatore.
Vita
D. ha insegnato al MIT (1960-68) e, dal 1968, nell'Università della California a ...
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Giornalista italiano (n. Padova 1976). Ha scritto per diversi giornali tra i quali Il Mattino di Padova, Il Foglio e Liberazione, e ha esordito in televisione molto giovane su Odeon TV per poi passare [...] . Ha tra l’altro collaborato con la trasmissione Matrix su Canale 5 dal 2013 al 2015 e dal 2007 con La7 soprattutto per il programma di approfondimento In onda, di cui è stato anche conduttore, attualmente con C. De Gregorio. Dal 2010 conduce il ...
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Diplomatico giapponese (Fukuota 1878 - prigione di Sugano, Tokyo, 1948). Ministro all'Aia (1926), fu poi ambasciatore a Mosca (1930-32), ove, durante la crisi per la Manciuria, si distinse per la sua abilità. [...] Esteri (1933-36), capo del governo (1936-37), nuovamente ministro degli Esteri (1937-38), perseguì in Cina il programma espansionistico dei militari nipponici, che però lo accantonarono appena diede segni di cercare una qualche distensione con la ...
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Scrittore provenzale (Maillane, Bocche del Rodano, 1830 - ivi 1914), premio Nobel per la letteratura nel 1904. Sull'esempio di J. Roumanille prese a verseggiare nel linguaggio nativo, con un poema di imitazione [...] Li Meissoun ("Le raccolte", 1848). Ebbe parte attiva nella rinascita della cultura provenzale che era a base del programma dell'associazione del Félibrige, fondata nel 1854. Nel 1859 pubblicò Mirèio ("Mirella"), poema ispirato alla terra di Provenza ...
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Donna politica indiana (Allāhābād 1917 - Nuova Delhi 1984). Figlia di J. Nehru, cominciò l'attività politica alla fine degli anni Trenta e nel 1959 divenne presidente dell'Indian national congress. Ministro [...] (1964-66) nel gabinetto Shastri, successe a questo come primo ministro nel gennaio 1966. La G. avviò un programma di modernizzazione del paese, di industrializzazione e di riforme sociali che suscitò l'opposizione delle forze più conservatrici ...
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Marinaio e uomo di stato (Besançon 1736 - Palermo 1811); dopo aver prestato servizio nella Marina francese e in quella toscana, fu nel 1778 chiamato a Napoli per riorganizzare quella napoletana. Fu ministro [...] nel 1779, poi anche della Guerra (1780); col favore della regina Maria Carolina, di cui seppe attuare (1784) il programma di emancipazione del regno dalla tutela spagnola, divenne a poco a poco onnipotente (1789, ministro degli Esteri, di fatto ...
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Uomo politico tedesco (Dresda 1906 - Bad Godesberg 1990). Comunista dal 1927, nel 1935 riparò prima a Praga, quindi a Mosca e successivamente in Svezia, dove fu arrestato (1942). Rilasciato (1944), nel [...] comunismo, aderì alla Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD), divenendo uno degli ispiratori della revisione ideologica sfociata nel programma di Bad Godesberg (1959). Membro del Bundestag (1949-83), fu un tenace sostenitore della Ostpolitik ...
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BUONARROTI, Filippo
Armando Saitta
Primogenito di Leonardo, tenente del reggimento dei dragoni di stanza a Pisa, e della nobile senese Giulia Bizzarini, nacque a Pisa l'11 nov. 1761 (certificato di [...] di funzioni in gerarchia di gradi (in numero di tre) e in progressivo e graduale possesso della verità e dell'autentico programma. La setta, in altri termini, pur continuando ad essere, come già l'Adelfia, un'arma di battaglia contro la società e ...
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Scrittore italiano (Milano 1867 - Breglia, Plesio, 1914). Complessa e contraddittoria figura di transizione tra Ottocento e Novecento, dalla scapigliatura lombarda si avvicinò al futurismo, da cui si staccò [...] d'amore, 1910), critico (importante, anche per le anticipazioni, l'ampia "proposta" sul verso libero nel volume Ragion poetica e programma del verso libero, 1908), scrittore di filosofia e di politica, ben si riflette in lui, anche negli eccessi, la ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole fare, d’una linea di condotta da seguire,...
programmabile
programmàbile agg. [der. di programmare]. – Che si può programmare, ossia prevedere, predisporre: ormai si sa tutto ... tutto in termini esatti, già programmato o programmabile (Volponi). Anche con riferimento alla programmazione...