esperimento
esperiménto [Der. del lat. experimentum, da experiri "provare"] [FAF] Il provocare artificialmente un fenomeno nelle condizioni più favorevoli per essere indagato, allo scopo di precisarne [...] (o anche ideale). Da un punto di vista filosofico, si tratta di un e. che studia il sistema costituito dal programma stesso e la difficoltà teorica e pratica sta nella interpretazione della rilevanza dei risultati per lo studio di sistemi reali; la ...
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FRATTALI
Luigi Accardi
Nicola Rosato
Il termine ''frattale'' è stato introdotto da B. Mandelbrot nel saggio Les objects fractals (1975) per denotare una vasta classe di modelli matematici i quali, [...] a vari fenomeni naturali, utilizzato in tale progetto le potenzialità grafiche degli elaboratori elettronici e collegato tale programma a profonde ricerche di matematica pura, dovute a G. Julia, Fatou, A. Cayley e altri. Questo collegamento ...
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(II, p. 421; App. II, I, p. 125; III, I, p. 61; IV, I, p. 83)
Negli ultimi dieci anni lo sviluppo dell'a. è stato molto vivace. Ai temi di ricerca già consolidati se ne sono aggiunti nuovi e ne sono stati [...] questi sistemi (che sono spesso dei veri e propri sistemi esperti), vi è una continua produzione di sistemi e programmi, basati su linguaggi e sistemi operativi diversi, così che è difficile seguire lo sviluppo di tutto quello che viene attualmente ...
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L'Ottocento: matematica. Il rigore in analisi
Umberto Botta
Il rigore in analisi
L'eredità di Lagrange
All'epoca della Rivoluzione francese, l'esigenza di formare una classe di ingegneri civili e militari [...] descrittiva, ne era l'animatore dal punto di vista didattico e organizzativo. Non è sorprendente, quindi, che nel programma di studi dell'école la matematica, e inizialmente soprattutto la geometria descrittiva di Monge, avesse un ruolo preponderante ...
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Attributo di disciplina che utilizza nell’indagine teorica l’elaboratore elettronico come sistematico strumento di lavoro, per es. la meccanica c., la linguistica c.; si dice c. anche il procedimento che [...] si può allora considerare come la realizzazione – in parte conseguita ma ancora in via di svolgimento – del programma implicitamente enunciato da Dirac.
In realtà, la rilevanza che sta acquistando la chimica computazionale trae vantaggio anche dallo ...
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Matematica statunitense (n. Cleveland 1942). Docente dell'Università di Austin, nota per i suoi contributi nel calcolo delle variazioni, un campo dell’analisi matematica, e per i suoi lavori fondamentali [...] è anche il suo impegno in ambito sociale, ha fondato e diretto, allo Institute for Advanced Study di Princeton, un programma di mentoring destinato a giovani matematiche. U. ha vinto nel 2000 la National Medal of Science per la matematica e l ...
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Matematico ungherese naturalizzato statunitense (Budapest 1903 - Washington 1957). I suoi contributi hanno caratterizzato numerosi aspetti del pensiero matematico e scientifico del 20° sec. e spesso le [...] moderni computer e ha partecipato attivamente al progetto di costruzione della bomba atomica e al successivo sviluppo del programma militare statunitense durante la prima fase della guerra fredda.
Vita
Nacque da una ricca famiglia ebrea. Dopo gli ...
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L'Ottocento: matematica. Geometria superiore
David E. Rowe
Geometria superiore
Per gran parte del XIX sec., i matematici non ebbero un'idea ben definita del campo di ricerca che è possibile chiamare [...] ) nel suo famoso Habilitationsvortrag (lezione di abilitazione alla libera docenza) del 1854, nel quale veniva delineato un chiaro programma di ricerca per lo studio di varietà dotate di una struttura metrica locale. Dopo la pubblicazione postuma di ...
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Macchina di Turing
Mauro Cappelli
Modello di agente di calcolo adatto a simulare la logica di qualsiasi algoritmo computazionale. La macchina formale fu proposta nel 1936 dal logico e matematico britannico [...] varianti, la più semplice delle quali è la macchina di Turing a nastro, formata da un’unità di controllo contenente un programma con un numero finito di istruzioni, da un nastro di lunghezza illimitata suddiviso in celle e da un’unità di lettura e ...
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partizione
partizióne [Der. del lat. partitio -onis "divisione in parti", dal part. pass. partitus di partire "dividere"] [LSF] È talora (per es., nella chimica fisica) sinon. di ripartizione. ◆ [ELT][INF] [...] di dati da o su nastro magnetico, stampa, ecc.), per cui risulta, in termini di tempi medi, l'elaborazione contemporanea di più programmi: v. sistemi operativi: V 307 e. ◆ [ALG] P. di un numero naturale: caso particolare di p. in classi di un insieme ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole fare, d’una linea di condotta da seguire,...
programmabile
programmàbile agg. [der. di programmare]. – Che si può programmare, ossia prevedere, predisporre: ormai si sa tutto ... tutto in termini esatti, già programmato o programmabile (Volponi). Anche con riferimento alla programmazione...