COCCO, Cristoforo
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia, dopo il 1409, anno del matrimonio di suo padre, Nicolò di Giovanni, con Chiara Canal di Andreolo. Nel 1429 entrava nel Maggior Consiglio e nello [...] sua risposta del 24 aprile il Barbaro, allora ambasciatore della Repubblica a Milano, lo esortava ad applicarsi con il profitto di sempre agli studi di umanità, ma - soprattutto - lo assicurava della protezione di Iacopo Becchetti, che nel settembre ...
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CALLOUD, Giovanni Paolo
Sisto Sallusti
Nacque a Parma l'11 novembre del 1811 da Giuseppe, francese, cappellaio di corte, e da Teresa Barbieri, e ricevette i rudimenti letterari nel collegio Lalatta [...] e brillante. Esordì al teatro Re di Milano, dove nel novembre la critica notò che il suo talento non era stato debitamente messo a profitto ne Ilbugiardo di C. Goldoni e in Agnese di Fitz-Henry di F. Casari; nel marzo 1840, sempre al teatro Re, dette ...
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sunk cost
Alberto Nucciarelli
Termine riferito ai costi non recuperabili («affondati») da parte di un’impresa, nel momento in cui questa decida di cessare la propria attività economica. I s. c. determinano [...] per la realizzazione delle reti (ferroviarie, telefoniche ecc.) sono considerati non recuperabili. Ciò si sostanzia nella massimizzazione del profitto da parte del monopolista che non teme l’ingresso nel settore di altre imprese (si noti che a volte ...
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feticismo
Nella teoria di Marx, il fenomeno tipico dell’economia monetaria, e di quella capitalistica in partic., per cui le merci non rappresenterebbero semplici oggetti fisici ma rispecchierebbero [...] ; (2) la competizione tra capitali, a seguito alla quale si forma, nelle varie sfere della produzione, il profitto medio (proporzionale al capitale investito, e non al lavoro vivo impiegato nella produzione), fenomeno che nasconde ulteriormente la ...
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travaglio (travaglia)
Bruno Bernabei
Voce di modesta frequenza, limitata all'uso poetico. Secondo il Parodi, il genere femminile di If VII 20 e Fiore CIII 1 si deve " non meno all'attrazione dei neutri [...] sì vanno lodando la poverta, / e le ricchezze pescan co' tramagli, / ed ivi mettor tutti lor travagli; o l'arte di trarre profitto dal fascino muliebre: CXLVIII 13 i' no l'ebbi [l'esperienza] sanza gran damaggio: / molta pen'e travaglio vi durai! (la ...
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Lloyd's
Lloyd’s Potente corporazione di assicuratori con sede a Londra e ramificata in tutto il mondo. Si tratta di un ‘mercato’ assicurativo, non di una compagnia di assicurazione, in cui si incontrano [...] (➔), di ogni altro genere di rischio. L. pratica ogni tipo di assicurazione, eccetto quelle sulla vita. Nel 2010 ha ottenuto un profitto di oltre 2 miliardi e 400 milioni di euro, con una raccolta di premi lordi di circa 26 miliardi e 467 milioni di ...
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precapitalismo
Espressione utilizzata dalla storiografia marxista per indicare genericamente le forme di produzione esistenti prima del capitalismo, poi impiegata per riferirsi a un mercato che ancora [...] dei metodi di produzione. Non meno importante è l’uso della partita doppia (➔), che si diffonde nell’arco di tempo databile tra il 15° e il 17° sec., e che permette il calcolo del profitto, variabile fondamentale del sistema capitalistico. ...
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Attore e regista cinematografico statunitense (n. New York 1940). Tra i rappresentanti più illustri della scuola dell'Actors Studio (di cui è stato anche direttore artistico dal 1982 al 1984), ha costruito [...] la famiglia. La sua infanzia fu segnata dalla povertà e da condizioni di emarginazione; frequentò la scuola con scarso profitto, ma nel frattempo cominciò ad appassionarsi alla recitazione. Dopo aver interrotto gli studi si iscrisse alla High School ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] di mille doppî, qualora si pensi alla guisa in cui il V. vi si preparò, e che fu, tra l'altro, di trar profitto dalle opere del Bacone (terzo ormai, dopo Platone e Tacito, tra i suoi auttori"), e in particolar modo dal De dignitate et augmentis ...
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(App. V, 1, p. 143)
Dagli anni Settanta è stata sempre più condivisa dall'opinione pubblica la consapevolezza che una buona qualità ambientale rappresenti la condizione irrinunciabile per uno sviluppo [...] consumatori e le funzioni di produzione, la massimizzazione dell'utilità da parte dei consumatori e quella del profitto da parte dei produttori portano a una situazione di massimizzazione del benessere collettivo nota come ottimo paretiano sociale ...
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profitto
s. m. [dal fr. profit, che è il lat. profectus -us «progresso, profitto», der. di proficĕre «avanzare, giovare»]. – 1. Giovamento, utilità, vantaggio, sia fisico, sia intellettuale o morale, sia pratico: usare con p. un medicinale;...
profittare
v. intr. [dal fr. profiter, der. di profit «profitto»] (aus. avere). – 1. a. Fare profitto, avanzare, progredire: p. nello studio, nella carriera. b. Trarre profitto, beneficio, vantaggio: ha profittato molto delle lezioni; mi sembra...