Bollandista (Anversa 1628 - ivi 1714), gesuita (1646); di vasta erudizione e grande acutezza critica, fu il principale assistente e continuatore di J. Bolland, e uno dei maggiori collaboratori degli Acta [...] Per la revisione di molte leggende agiografiche di cui dimostrò la non storicità (come per es., la derivazione dei carmelitani dal profeta Elia), P. ebbe denunce di eresia (una confutazione generale dei pretesi errori di P. fu pubblicata nel 1693 dal ...
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Drammaturgo spagnolo (Toledo 1607 - Madrid 1648), autore di numerose opere teatrali pubblicate tra il 1640 e il 1645, fra cui la fortunata commedia drammatica Del rey abajo, ninguno sul tema dell'onore; [...] trabajos de Tubías, Nuestra Señora de Atocha), oppure storico (La más hidalga hermosura, El desafío de Carlos V, El falso profeta Mahoma, ecc.), o di costume. Scrisse anche autos sacramentales, a imitazione di quelli di Calderón. Tra le commedie più ...
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Ioachim
Re di Giuda, figlio di Giosia. Regnò dal 608 al 597 a.C. Fu posto sul trono dal faraone Necao, dopo la deposizione del fratello Ioacaz; in questa circostanza il suo nome primitivo di Eliacim [...] in Ioachim. Restò vassallo dell’Egitto, incontrando perciò all’interno una forte opposizione, il cui massimo esponente fu il profeta Geremia. Vinti gli egiziani dai babilonesi, I. subì le conseguenze della sua politica. Secondo II Cronache 36, 6-7 ...
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Re d'Israele; figlio e successore di Amri, regnò nella nuova capitale Samaria dall'875 all'854 a.C. Il matrimonio di A. con Gezabele, figlia del re di Tiro, e l'influenza di quest'ultima sul re diede origine [...] all'introduzione del culto di Baal a Samaria. Tuttavia contro tale minaccia per la religione tradizionale si levarono il profeta Elia e il discepolo Eliseo. Il movimento di opposizione, da religioso e culturale che era, degenerò in seguito in una ...
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. L'Avestā è il complesso dei testi religiosi dello zoroastrismo (v.). Il nome è riduzione del pahlavico apastāk, il cui significato dev'essere stato quello di "ciò che è posto, ciò che è stabilito", quindi [...] quelli dell'età di Zarathustra e del luogo dov'egli esercitò la sua predicazione; ciò almeno per le Gāthā, che al profeta stesso si fanno generalmente e non senza fondamento risalire. Su tutti e due questi problemi vi è gravissimo dissenso e nella ...
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Nome proprio, derivato dall'ebraico ‛immānū'ēl "Dio con noi" (cfr. Isaia, VII, 14 e Matteo, I, 23). "Dio sia con te, Dio sarà con te" era presso gli Ebrei frequente formula di felice augurio e promessa [...] 5; Isaia, XLIII, 2; Geremia, I, 8; Salmo XLVI [volgata XLV], 8, 12 ecc.). Di questa quasi tecnica locuzione si servì il profeta Isaia (VII, 14) per far coraggio al re Acaz, assalito da due potenti vicini, i re di Samaria e di Damasco. Vaticinandogli ...
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Tablighi jamaat
(ar. «associazione di predicazione») Organizzazione islamica di tipo missionario. Venne fondata nel 1926 in India da un capo religioso, il maulana Muhammad Ylias (1885-1994), fermamente [...] del movimento Shuddhi-sangathan. Promosse numerose scuole coraniche secondarie (madrasa) in cui era professata la parola del profeta Maometto. L’organizzazione ha la sua sede principale in Pakistan e presenta numerose ramificazioni in molti Paesi ...
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piazzapulitismo
s. m. (iron.) Atteggiamento ideologico proprio di chi pretenderebbe di eliminare del tutto la corruzione e il malcostume.
• Pur nella fluida incertezza di dati non ancora perfettamente [...] 2013 sono anche sconfitti. Tutti, tranne uno: il Movimento 5 Stelle del tonante «caudillo dell’onestà» (e profeta di un piazzapulitismo suadente e inquietante al tempo stesso) Beppe Grillo. Conquista addirittura un quarto dell’elettorato, diventando ...
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LAZZARETTI, Davide
Nato ad Arcidosso (Grosseto) il 6 novembre 1834, barrocciaio, sposo, e padre di tre figli, il 9 ottobre 1868 in seguito a visioni che diceva di avere avute fin da giovanetto si ritirò [...] del L. è da segnalare Filippo Imperiuzzi.
Bibl.: F. Imperiuzzi, Storia di D. L. profeta di Arcidosso, Siena 1907; G. Barzellotti, Monte Amiata e il suo profeta (D. L.), Milano 1910; F. Sapori, D. L.: Visione e profezie (antologia degli scritti ...
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ZARATHUSTRA
Antonino Pagliaro
È il nome del fondatore della religione mazdaica che dall'età degli Achemenidi fino alla conquista araba fu la religione nazionale dell'Īrān (v. zoroastrismo). La forma [...] I più avversi sono i sacerdoti della religione tradizionale (Karapan, usig) e i principi legati a quegli antichi dei in cui il profeta oggi non vede se non demoni. L'accoglienza che Z. riceve presso qualche corte è fredda e ostile. "Non ha reso lieto ...
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profeta
profèta s. m. [dal lat. tardo propheta, gr. προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire»] (pl. -i, ant. -e). – 1. a. In generale, persona che parla per ispirazione di una divinità, manifestandone...
profetare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo prophetare] (io profèto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Predire il futuro, preannunciare per ispirazione divina, con riferimento a profeti o a chi è dotato di spirito profetico: s’avverò tutto...