In gnoseologia, dottrina secondo cui, pur non potendo avere conoscenza oggettivamente certa della realtà, si può discriminare le conoscenze più probabili da quelle meno probabili. La sua forma classica [...] con probabiles (nel senso di «approvabili») le rappresentazioni che Carneade chiama «persuasive», determina l’origine del termine probabilismo. Nell’età moderna l’atteggiamento probabilistico si è rinnovato in scettici come Montaigne e D. Hume. ...
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Filosofo (sec. 2º-1º a. C.), capo della scuola epicurea in Atene, ebbe uditore Cicerone. Influenzato dal probabilismo di Carneade, delle sue dottrine logiche si ha notizia dallo scritto del suo scolaro [...] Filodemo, Degli indizî e dell'arte di servirsene, parzialmente superstite nei papiri ercolanesi ...
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Filosofo accademico, scolaro di Clitomaco di Cartagine, a cui successe nel 110-09 a. C. nella direzione dell'Accademia. Nell'88, a Roma, ebbe come scolaro Cicerone. Pur muovendo dallo scetticismo di Carneade, [...] F. accentuò gli aspetti positivi del suo probabilismo, riavvicinando la filosofia accademica all'antico "dogmatismo" platonico. Fondò la cosiddetta Quarta Accademia, e aprì la via alla più decisa e conseguente riaffermazione "dogmatica" del suo ...
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Filosofo greco (214-129 a. C.). Scolarco dell'Accademia, fu uno dei maggiori filosofi del suo tempo. Con Critolao e con Diogene di Seleucia partecipò nel 156 all'ambasceria inviata da Atene a Roma. Essendosi [...] : il fenomeno non ci è "ignoto", ma è fornito di una sua "verità apparente" (ϕαινόμενον ἀληϑές) tanto più probabile quanto più capace di produrre in noi persuasione (πιϑανότης: probabilitas, nella versione di Cicerone). Sulla base di questi criterî ...
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Sofista e filosofo eclettico (n. Arles, circa 85 d. C. - m. tra il 143 e il 176). Educato nella cultura greca a Marsiglia, visse a Roma sotto Traiano e Adriano; caduto in disgrazia di quest'ultimo, fu [...] di enciclopedia in 24 libri, che servì da modello ad Aulo Gellio, Ateneo, Eliano, Marziano Capella, Macrobio. Seguace del probabilismo della nuova Accademia, seguì nella morale la tendenza cinico-stoica del maestro Dione di Prusa: i più importanti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Alessandro Manzoni
Salvatore Silvano Nigro
Alessandro Manzoni non fu un filosofo. Tuttavia attraversò le discussioni filosofiche del suo tempo alla ricerca costante di una conciliazione tra filosofia [...] cattolica come nel dialogo Dell’invenzione, e alla lezione del Pascal delle Lettres provinciales contro ogni possibile lassismo o probabilismo di specie gesuitica.
La vita
Alessando Manzoni nacque a Milano il 7 marzo del 1785 da Giulia Beccaria ...
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Economista, matematico e filosofo (Gray 1801 - Parigi 1877). Uno dei fondatori dell'economia matematica: diede precisa formulazione alla legge della domanda e dell'offerta e al problema dell'equilibrio [...] (1843), in cui è messo in luce il carattere puramente probabile delle teorie scientifiche, e confermato, con la teoria delle probabilità di B. Pascal e P. Fermat, il probabilismo filosofico di Carneade. In altre opere il C. applicò queste idee ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giambattista Vico
David Armando
Manuela Sanna
All’interno di un itinerario fra i più significativi nella tradizione filosofica dell’Italia moderna Vico, recuperando il valore creativo e conoscitivo [...] polemica con Descartes, espose un metodo di studio e di insegnamento che recuperava il valore del verosimile e del probabile rispetto al vero, dell’ingegno rispetto alla logica, di un sapere civile rivolto al mondo umano e incentrato sull’eloquenza ...
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Scienziato e filosofo (Clermont, od. Clermont-Ferrand, 1623 - Parigi 1662). Il padre, Étienne (v.), magistrato e buon matematico, orientò Blaise, secondogenito, in un ambiente scientifico, quello del circolo [...] pratica con il primo modello di macchina calcolatrice (v. pascaline). Le origini e i primi studî del calcolo delle probabilità si fanno comunemente risalire a uno scambio di lettere tra Pascal e P. Fermat (1654), nelle quali si risolvono questioni ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e [...] Le prime costituiscono un tentativo di riformulare il punto di vista di Hume in un linguaggio probabilistico: il probabilismo è stato ritenuto inevitabile dopo che la meccanica quantistica sembrava aver messo in discussione il principio di causalità ...
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probabilismo
s. m. [der. del lat. probabĭlis «probabile» (o meglio, coniato su probabilista, che ha datazione anteriore)]. – 1. In gnoseologia, teoria che afferma l’impossibilità di avere una conoscenza oggettivamente sicura della realtà,...
probabile
probàbile agg. [dal lat. probabĭlis, der. di probare «approvare»]. – 1. Propriam., che si può approvare. In partic.: a. Di fatto o avvenimento che, in base a serî motivi (i quali però non costituiscono vere prove e non danno quindi...