I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] , ad es., pone tra i primi paragrafi quelli sul concetto di lettera e scrive litera est pars minima vocis compositae (Prisciano di Cesarea 1961: 6). Se non si considera la mancata consapevolezza della distinzione segno-suono, che sarà una conquista ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] vanno ricordati per i tempi più antichi Varrone e Quinto Remmio Palemone (1° sec. d.C.), per i più recenti soprattutto Prisciano da Cesarea in Mauritania, la cui Institutio de arte grammatica ebbe, con l’opera di Donato, valore canonico nel Medioevo ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] doppie. Proprio ai grammatici latini risale, tra l’altro, il termine tecnico geminata, che troviamo usato, per es., da Prisciano nella formula «nam quamvis sit consonans, in eadem syllaba geminata iungi non posset» («infatti ogni qual volta ci sia ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] Elio Donato, in quelle di Diomede e di Flavio Carisio, tutte del IV secolo, e nelle Institutiones grammaticae di Prisciano (V-VI secolo); una certa oscillazione si registra nella grammaticografia umanistica, dove l’interiezione è una categoria a sé ...
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PIETRO da Pisa
Vito Sivo
PIETRO da Pisa (Petrus Pisanus diaconus). – Su di lui abbiamo scarsissime e incerte notizie, oltre a quelle fornite da Eginardo e Alcuino di York. Non sono note né la data della [...] , a cura di M. De Nonno - P. De Paolis - L. Holtz, I, Cassino 2000, pp. 289-326; A. Luhtala, «Excerpta» da Prisciano, Diomede e Pompeo compilati da P. da P. nel codice Bruxell. II 2572, ibid., pp. 327-350; P. Mastandrea, Classicismo e cristianesimo ...
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BALBI, Giovanni (Iohannes Balbus, de Balbis, de Ianua)
Alessandro Pratesi
Genovese di nascita, rivestì nella città natale l'abito domenicano. Secondo una tradizione non controllabile, la famiglia sarebbe [...] la compilazione della letteratura che aveva in quei tempi il massimo di autorità in campo grammaticale, attingendo da Donato, da Prisciano, da Isidoro di Siviglia, da Uguccione da Pisa, ma soprattutto da Papias che è senza dubbio la fonte principale ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] a.C.) per il greco classico e, derivata da questa, quelle redatta da Apollonio Discolo (II sec. d.C.) e Prisciano (V sec. d.C.) per il latino, entrambe fondate sulle proprietà morfologiche delle parole. Assunta dai grammatici medievali, la partizione ...
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In ogni ricerca, l’interpretazione di fatti (o di personaggi ecc.) basata sull’esame di testi, documenti o su notizie storiche.
Definizioni
Il termine f., inteso nel mondo greco e latino come amore della [...] Figulo, Verrio Flacco, Aulo Gellio e, nei secoli della decadenza della filologia greca, Censorino, Nonio Marcello, Macrobio, Marziano Capella, Prisciano ecc. La raccolta e lo studio continuano (6°-14° sec. d.C.) nel mondo bizantino; ma già nel 6° sec ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] litteram consonantem adposita cui vocalis subtracta est», dando l’esempio «tanton’ me crimine dignum?» (Diomede 1961: 435); Prisciano lo tratta con due segni affini: la citata diastole (disiunctio in latino) e la hyphen (coniunctio, un semicircolo ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] alessandrino. Per quanto riguarda il latino, le opere dei grammatici contengono sezioni dedicate agli accenti grafici (De accentibus in Prisciano, De tonis in Donato), trattati insieme a segni come l’apostrofo e le quantità. In latino gli accenti ...
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prisco
agg. [dal lat. priscus, affine a prior e primus (v. priore e primo)] (pl. m. -chi), poet. – Che appartiene a età antichissima, che risale a tempi remoti: le p. genti; la p. nobiltà, la nobiltà degli antichi, o dei progenitori; un mio...
ogamico
ogàmico agg. [der. dell’irland. ógham, medio irland. ogom o ogum, che è il nome della scrittura] (pl. m. -ci). – Denominazione dell’alfabeto (e quindi della scrittura) usato in Irlanda nei primi secoli dell’era cristiana e successivamente...