GENTILINI, Enrico
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Alessandria nel 1806. Il padre, Giovanni Domenico, era un possidente dinazionalità svizzera, la madre proveniva da una ricca famiglia, gli Zani del Fra. [...] un'idea di sistemazione borghese della penisola e auspicava l'avvento di uno Stato nazionale unitario, interventista, un organismo capace di favorire le soluzioni associazionistiche e di salvare così il principio del bene collettivo senza colpire ...
Leggi Tutto
PAGLIERO, Marcello
Stefania Carpiceci
PAGLIERO, Marcello. – Nacque a Londra il 15 gennaio 1907 da Luigi, di origine genovese, e da Clara (Claude) Renaud, francese.
Dinazionalità italo-francese, nel [...] . Viceversa subentrò a Rossellini nella direzione di Desiderio, in principio intitolato Scalo merci e Rinuncia, iniziato del Comitato di liberazione nazionale, torturato e ucciso dall’ufficiale della Gestapo – di Roma città aperta di Rossellini, film ...
Leggi Tutto
FRAGALI, Michele
Maria Letizia D'Autilia
Nato a Palermo il 18 luglio 1897, si laureò in giurisprudenza ed entrò giovanissimo in magistratura. Nel 1922 fu vice pretore a Milano, quindi pretore a Niscemi [...] di un Comitato nazionaledi magistrati che si inserì nelle attività resistenziali svolgendo azione di collegamento con il Comitato di liberazione nazionale (Aspetti del sindacato di costituzionalità per lesione del principiodi uguaglianza, in Studi ...
Leggi Tutto
POMILIO, Mario
Silvana Cirillo
POMILIO, Mario. – Nacque a Orsogna (Chieti) il 14 gennaio 1921, da Tommaso, maestro elementare, antifascista di forte credo socialista, originario di Archi, e da Emma [...] cinese (nel 1958 in rivista, e solo dopo più di un decennio in volume: Milano 1969) in cui, attraverso il rapporto di due giovani dinazionalità diversa, racconta le difficoltà di integrazione e sopravvivenza per loro e per le generazioni sconvolte ...
Leggi Tutto
ALESSANDRO di Masovia
Domenico Caccamo
Nacque nella seconda metà del XIV secolo da Ziemowit IV, duca di Masovia, e da Alessandra, che era sorella di Ladislao Jagiełło. Trascorse l'infanzia alla corte [...] all'invito, a causa dei disordini che minacciavano Trento. Solo al principio del 1434, poté recarsi personalmente a Basilea, insieme con altri rappresentanti della diocesi, dinazionalità polacca. Vi rimase per cinque mesi, nello stesso periodo in ...
Leggi Tutto
D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] a compimento; e non mancarono elargizioni a Gabriele: il titolo diprincipedi Montenevoso nel 1924, la nave "Puglia" e il mas di Buccari, la creazione di un Istituto nazionale per la pubblicazione di tutte le opere del poeta, che gli consentì ...
Leggi Tutto
GARIBALDI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Nizza, allora capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime dell'Impero francese, il 4 luglio 1807. Era il terzo dei sei figli nati dal matrimonio [...] seguito caratterizzeranno la sua figura di combattente e di uomo politico. Di tali principî il G. ebbe una incipiente , ma anche nei rimandi al suo personaggio che l'immaginario nazionale avrebbe compiuto anche in seguito, fin quasi ai giorni nostri. ...
Leggi Tutto
MANZONI, Alessandro
Piero Floriani
Nacque a Milano il 7 marzo 1785 in una casa sui Navigli, in contrada S. Damiano 20 (oggi via Visconti di Modrone 16); la madre era Giulia Beccaria e il padre legale [...] ; precoce fu anche la scelta "giacobina" di stampo nazionale. Prima prova di tale vocazione del M. fu un sonetto 1813; vendita del Caleotto nel 1818), principiando abitudini nuove (pratiche di pietà con rituali dettati dai direttori spirituali ...
Leggi Tutto
CUOCO, Vincenzo
Mario Themelly
Nacque a Civitacampomarano (prov. di Campobasso) il 1° ott. 1770 da Colomba de Marinis e da Michelangelo, un avvocato sensibile alla influenza dei lumi.
Nel piccolo comune [...] la necessaria "astrattezza" dei principi della Rivoluzione ed osserva che il C., nel sottolineare i rapporti che la rivoluzione deve conservare coi passato, rimane chiuso nel suo "localismo" e nazionalismo, rivelandosi incapace di comprendere che il ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco Fiorentino e Felice Tocco
Simonetta Bassi
«La maggiore felicità, a cui l’uomo possa arrivare, è di essere cittadino di uno Stato libero»: queste parole di Francesco Fiorentino descrivono perfettamente [...] essenziale in questo processo: con essa il principio della costituzione nazionale dello Stato si è affermato in modo volume dedicato a Pomponazzi, è vero che la storia è la coscienza di un popolo «e chi non vi attende, non può partecipare a ...
Leggi Tutto
nazionalita
nazionalità s. f. [dal fr. nationalité, der. di national «nazionale»]. – 1. Il fatto d’essere nazionale, di costituire cioè una nazione, di avere carattere di nazione. Con questo sign., si usa quasi esclusivam. nell’espressione...
nazionale
agg. [der. di nazione]. – 1. a. Che è proprio di una nazione, considerata come unità etnica: lingua, letteratura n.; i caratteri n. di un popolo; stato n., lo stato fondato sul principio di nazionalità. b. Della nazione, considerata...