BRIGNOLE, Giovan Carlo
DDe Caro
Nacque a Genova il 27 febbr. 1605 da Giovan Battista di Antonio e da una Isabella di cui non si conosce la famiglia. Esordì nella vita pubblica nel 1638, con la carica [...] L'indignazione della Repubblica in questa occasione era giunta al massimo, sia perché "quest'accidente veramente è venuto da quella sin dal principio destinata al più totale insuccesso: il Medina diede infatti subito chiari segni del suo disprezzo ...
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BRANCA, Giovanni Battista
Armando Petrucci
Nato a Brissago, nel Canton Ticino, il 7 febbr. 1722 da Salvatore, fu avviato alla carriera ecclesiastica. Studiò teologia nel Seminario maggiore di Milano [...] il massimo esponente di questa disciplina in Italia, il parmense G. B. De Rossi, il quale si avvalse ampiamente del B. del B. finiscono per ridursi ad un'indiscriminata esaltazione delprincipio di autorità della Chiesa e della validità assoluta del ...
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Hogarth, William
Antonella Sbrilli
Il quadro come palcoscenico, i personaggi come attori
I dipinti e le incisioni dell'inglese Hogarth sono come scene di romanzi che si animano, articoli di giornali [...] teatrale che rappresenti una vicenda dal principio alla conclusione. Per questo troviamo letteratura: le opere di Shakespeare, il massimo scrittore di teatro, i poemi seicenteschi di suoi servitori e quello del capitano benefattore Thomas Coram con ...
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ALTOMARE, Giovanni
Fausto Nicolini
Da Tommaso, figliuolo di Biagio Altomare e da Teresa Cardone, l'A. nasceva in Napoli, nel dicembre 1712; divenuto ormai, in virtù della falsificazione perpetrata dall'avo [...] con caratteri da manoscritto, dava principio a una riedizione della sola traduzione del Marchetti, confrontata su varie copie due lussuosi volumi in folio massimo, una terza edizione del De ré diplomatica del Mabillon, "dissertationibus variorum ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche il detto, la sentenza che esprime tale giudizio:...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...