La prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia, oppure ciò che costituisce l’origine, la causa di un fatto o di una serie di fatti, o il costituente fondamentale di [...] il termine ἀρχή viene peraltro insieme ad assumere il significato più generale di «fondamento» o «ragion d’essere». Così per Aristotele ἀρχαί («principi») sono sia i momenti metafisici determinanti l’essere e il divenire delle cose, sia i fondamenti ...
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Nell’accezione comune, inclinazione esclusiva verso un oggetto, sentimento intenso e violento (di attrazione o repulsione) che può turbare l’equilibrio psichico e la capacità di discernimento e di controllo.
Filosofia
Nel [...] parte del soggetto che si trova sottoposto a un’azione o impressione esterna e ne patisce l’effetto sul dapprima, poi monodico-polifonico a mo’ d’oratorio, sviluppatosi dal 17° sec. effetti esso va inteso quale principio di attivazione di un’emotività ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] o autocoscienza, come attività di sintesi, spontaneità, principio fondante di tutta la conoscenza. Questa concezione è tuttavia la persona che compie l’azione; un s. logico è, per es., il complemento d’agente («gli alunni furono rimproverati dal ...
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Economia
In economia aziendale, processo di concentrazione tra più imprese, le quali, pur conservando una propria fisionomia individuale, concordano, attraverso contratti di varia natura, una comune politica [...] che mirano a sviluppare l’ azionariato operaio (➔ azione).
Filosofia
Dottrina gnoseologica che interpreta i fatti di coscienza, in particolare quelli conoscitivi, mediante il principio dell’associazione delle idee (➔). Legato alla gnoseologia di ...
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Nella morale tradizionale, il principio del d. consente di ritenere lecita un’azione morale sebbene da essa possano derivare almeno due conseguenze, una positiva e l’altra negativa. A tal fine, è indispensabile [...] che: a) l’azione sia in sé buona, o almeno moralmente indifferente; b) l’intenzione del soggetto sia buona; c) l’effetto buono non dipenda dal verificarsi dell’effetto negativo; d) non vi siano azioni capaci di impedire l’effetto negativo. ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] "sinistra hegeliana", C. Marx e F. Engels, il principio dialettico fu applicato alla vita economica.
Tuttavia l'accento fu diventa arma della lotta politica, stimolo all'azione e strumento d'educazione nazionale. Scompaiono i confini tra essa ...
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Scienza cognitiva
Antonio Rainone
Con la locuzione scienza cognitiva, dalla fine degli anni Settanta, si è soliti designare l'insieme delle discipline che hanno per oggetto lo studio dei processi cognitivi [...] , fino a ricomprendervi sequenze di azioni tipiche in situazioni tipiche: scopo di essi potrebbero in linea di principio non risultare del tutto C. Mangione, Milano 1996, 8° vol., pp. 145-200.
D.C. Dennett, Kinds of minds, New York 1996 (trad. it. ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] , nell'ambito della philosophy of mind, cercano una via d'uscita dalle pastoie della prevalente teoria dell'identità mente-cervello azione, esigono una dinamica esplicativa che non si opponga alla causazione. Tra logica della causalità e principio ...
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Uguaglianza
Paolo Comanducci
(XXXIV, p. 621)
L'idea di uguaglianza, antichissima, multiforme e spesso sfuggente, presenta significati diversi a seconda dei contesti discorsivi in cui ricorre. Si possono [...] due o più soggetti, azioni o situazioni. È la norma (o il criterio, o il principio) in questione che istituisce , in University of San Francisco law review, 1988, pp. 1-30.
D. Rae, D. Yates, Equalities, Cambridge (Mass.) 1981.
R. Dworkin, A matter of ...
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PIOVANI, Pietro
Marco M. Olivetti
Filosofo della morale e del diritto, nato a Napoli il 17 ottobre 1922. Professore universitario di ruolo dal 1953, ha insegnato nelle università di Trieste, Firenze, [...] un'interpretazione del socratismo come tentativo d'individuare una logica della vita morale personale rimeditazione della filosofia dell'azione, P. ha sottoposto a e coscienza morale, Napoli 1966, 19722; Principi di una filosofia della morale, ivi 1972 ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...
azione1
azióne1 s. f. [dal lat. actio -onis, der. di agĕre «agire», part. pass. actus]. – 1. a. L’agire, l’operare, in quanto espressione e manifestazione della volontà; s’identifica ora con atto (considerata in questo caso l’azione come atto...