Cultura
PPietro Rossi
di Pietro Rossi
Cultura
sommario: 1. Introduzione. 2. La cultura come designazione dell'elemento propriamente umano. 3. Origine e evoluzione della cultura. 4. Le basi psichiche [...] e le civiltà come società in mutamento, riservando a quest'ultime la dimensione storica. Pur riconoscendo che anche le culture primitive sono il risultato di un processo di trasformazione, per quanto il più delle volte a noi ignoto, Cl. Lévi-Strauss ...
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Fuller, Samuel
Valerio Caprara
Regista, produttore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a Worcester (Massachusetts) il 12 agosto 1912 e morto a Los Angeles il 31 ottobre 1997. Indipendente [...] e dai cineasti europei (soprattutto dai leader della Nouvelle vague), che fecero di F. il modello ideale di un cinema 'primitivo' ed essenziale, vitalistico e visionario. Partecipò come attore ad alcuni film, tra cui Pierrot le fou (1965; Il bandito ...
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Biblista e storico delle religioni francese (Ambrières, Marna, 1857 - Ceffonds 1940). Fu uno dei promotori del modernismo francese; entrò in conflitto con le autorità ecclesiastiche soprattutto dopo la [...] Das Wesen des Christentums di A. Harnack, che aveva invece denunciato la storia del cattolicesimo come depauperazione del primitivo messaggio cristiano. L'Évangile et l'Église suscitò molti entusiasmi, ma l'autorità ecclesiastica lo condannò, vedendo ...
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FRANGIPANE, Cornelio
Maristella Cavazza
Nacque a Tarcento, nei pressi di Udine, l'8 sett. 1508, da Pietro di Castello e da Giulia Neuhaus, terzo di tredici fratelli.
Fin dal XIII secolo la famiglia [...] del nome fu presto accolta dall'intera famiglia, anche dopo che Ferdinando d'Asburgo nel 1546 le riconferì il primitivo feudo, ormai divenuto definitivamente possesso austriaco.
Il F. ebbe la prima formazione letteraria nella scuola di Udine, dove ...
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CARRARA, Giacomo da
M. Chiara Ganguzza Billanovich
Primogenito di Marsilio, figlio di Giacomo, nacque a Padova intorno al 1264; apparteneva a una potente famiglia di parte guelfa, che per le ingenti [...] oltre alle ville di Arquà, Montegrotto, Pernumia, Bertipaglia, Bovolenta, Gorgo, che costituirono, per così dire, il nucleo primitivo, essi si estesero alle ville di Agna, Anguillara, Bagnoli, Conselve, Verzegnano, Melara di Sacco, Solesino, Cartura ...
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FILAURO, Giovanni Battista
Rosario Contarino
Nacque in data imprecisabile a L'Aquila, dove pare abbia quasi sempre operato. S. Massonio (1594), a cui si devono le poche notizie tramandate sulla vita [...] scenica di ascendenza medievale, possediamo solo il testo su cui intervenne lo stesso Massonio, il quale adattò il primitivo soggetto alle esigenze teatrali moderne, allestendo in forma di tragedia uno spettacolo rappresentato a L'Aquila nella chiesa ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vincenzo Gioberti
Marcello Mustè
Fin dall’inizio l’opera di Gioberti appare indirizzata alla ricerca del punto di intersezione tra una metafisica concreta e un pensiero politico capace di guidare il [...] nel non avvertire che «l’astrazione presuppone il concreto», e che, dunque, «l’idea di possibilità non può essere l’idea primitiva» (La teorica della mente umana. Rosmini e i rosminiani. La libertà cattolica, a cura di E. Solmi, 1910, p. 49).
Questi ...
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CERACCHINI, Gisberto
Susanna Zatti
Nacque a Foiano della Chiana (Arezzo) il 5 febbr. 1899 da Anacleto e Leopolda Marchi in una agiata famiglia contadina.
Interruppe gli studi subito dopo la licenza [...] sono manifeste quelle caratteristiche di stile presenti nelle sue opere sino alla metà degli anni Trenta: un linguaggio primitivo, dai volumi squadrati e spesso monumentali, piuttosto rigido nel segno inciso dei contorni netti, brillante e levigato ...
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BAFULO, Bernardo
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Figlio di Egidio, che partecipò alla quarta crociata ed alla presa di Costantinopoli (1204), appartenne ad un'illustre famiglia di Parma: Salimbene, unica fonte, oltre ad alcuni [...] , valoroso e capace in guerra -, per quanto avesse già una propria famiglia, lasciò ogni cosa per entrare nell'Ordine: "tempore primitivo quo fratres Minores in Parma cognosci ceperunt" (Salimbene, p. 611).
Se il B., come vuole l'Affò, entrò in ...
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APROSIO, Angelico (al secolo Ludovico), detto il Ventimiglia
Alberto Asor-Rosa
Nacque a Ventimiglia il 29 ott. 1607, da Marco e Petronilla Aprosio. Compiuti i quindici anni, contro "il desiderio dei [...] in stretta amicizia con P. F. Minozzi, per il quale curò la stampa delle Libidini dell'Ingegno, sotto il suo nome primitivo di Ludovico. Rientrato a Genova nel 1634 per disposizione del suo Ordine, vi si trattenne fino al 1637, anelando a ripartirne ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
primitivo2
primitivo2 s. m. [dall’aggettivo prec., con riferimento alla maturazione precoce]. – Vitigno pugliese da vino rosso, detto anche primativo, coltivato spec. nelle province di Brindisi e Taranto: ha grappoli cilindrici, di colore...