Pittore e decoratore, nato a Granville (Manche) il 25 novembre 1870, allievo del Lefebvre e dell'Accademia Jullian, dove incontrò tutta una nuova generazione: il Séruzier, il Vuillard, il Bonnard, X.-K. [...] Roussel, stanchi dell'insegnamento accademico e in rivolta contro il naturalismo. Oltre il primitivismo del Gauguin influì sul D. anche Georges Seurat; verso il 1900 vi si aggiunse l'influenza del Cézanne. I primi quadri (Mistero di Pasqua, 1891, ...
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(russo Golubaja roza) Gruppo artistico formatosi a Mosca tra il 1906 e il 1907. Ebbe come principali animatori P.V. Kuznecov e M.S. Sar´jan; tra gli esponenti N.P. Krymov, A.T. Matveev, P.S. Utkin: la [...] tendenza simbolista che accomuna la loro ricerca si espresse in una stilizzazione delle immagini, in un primitivismo che si fonda nell’arte popolare. Il gruppo ebbe stretti legami con la rivista Zolotoe runo («Vello d’oro»). ...
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Pittore (Barcellona 1893 - Palma di Maiorca 1983). Studiò alla Scuola di belle arti di Barcellona e con F. Galí; frequentò l'ambiente dadaista che ruotava intorno alla personalità di F. Picabia. Dopo un [...] periodo caratterizzato da uno stile drammatico ed espressionista, M. elaborò una sorta di realismo estatico, venato di un sofisticato primitivismo (La casa con la palma, 1918, coll. priv.; L'orto con l'asino, 1918, Stoccolma, Moderna Museet; Ritratto ...
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KAMINSKI, Heinrich
Guido Maria Gatti
Compositore di musica, nato a Tiengen presso Waldshut (Foresta Nera) il 4 luglio 1886. Studiò all'università di Heidelberg e fu allievo di W. Klatte e P. Juon a [...] , come ritorno allo stile bachiano e prebachiano: nell'estrema semplicità e linearità di linguaggio appare talvolta un primitivismo sentito ed efficace.
Tra le sue composizioni più importanti si ricordano un Concerto grosso per doppia orchestra e ...
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Il discorso etnologico e le "tradizioni" africane
Gaetano Ciarcia
Tradizione e tradizionalismo
Attraverso l'esperienza della dominazione coloniale e in seguito ai processi detti "di decolonizzazione", [...] nel cubismo l'atto di nascita di una nuova arte dissociata dal razionalismo produttivista e pragmatico. In questo senso il primitivismo segna non uno stadio "pre-logico" (secondo l'accezione che i testi del sociologo e filosofo francese L. Lévy-Bruhl ...
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Poeta e letterato serbo, nato nel 1874 a Trebinje, nell'Erzegovina. Compì gli studî all'estero (Ginevra e Parigi) e, dopo un lungo soggiorno in Francia, entrò nel 1910 nel servizio diplomatico. Ebbe così [...] luogo quella francese. Ciò rinforzò in lui il culto innato della forma e il suo bisogno di allontanarsi da ogni primitivismo culturale. I suoi versi levigatissimi e la garbata ricercatezza del suo stile apportano perciò nella poesia serba un accento ...
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Località della Bretagna, dove intorno all’ultimo decennio dell’Ottocento operò un gruppo di artisti riuniti intorno alla personalità di P. Gauguin. I più significativi furono É. Bernard e P. Sérusier (1865-1927). [...] di cogliere i significati simbolici nascosti. Il linguaggio espressivo e antinaturalistico del gruppo, influenzato dalle poetiche del primitivismo e dell’esotismo, ispirò varie correnti successive, dai nabis ai fauves, dall’art nouveau all’astrazione ...
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Propriamente, atteggiamento del gusto e del pensiero che, in quanto pone i valori estetici al vertice della vita spirituale, considera la vita stessa come ricerca e culto del bello, come creazione artistica [...] di una poetica rappresenta un tardo prodotto del Romanticismo, manifestatosi nella seconda metà dell’Ottocento, anzitutto in Inghilterra, con il ‘primitivismo’ di D.G. Rossetti, e più con J. Ruskin, W. Pater, O. Wilde; e poi negli altri paesi europei ...
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Pittore, nato a Livorno nel 1820, vi morì nel 1892. Studiò pittura sotto l'ungherese Markó. Nel 1848 combatté volontario a Curtatone, poi con Garibaldi, a Roma. Nel 1862 viaggiò all'estero; nel 1873 fissò [...] toscani. Nel 1855, di ritorno insieme con l'Altamura da Parigi, aveva portato a Firenze le idee del primitivismo e soggettivismo naturalistico, che indussero al ritorno del dipingere "a macchia" e determinarono il rigenerarsi della tradizione ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] , o meglio secondo il diverso sviluppo delle civiltà antiche nei varî paesi, il punto in cui si vuole far terminare il primitivismo. In ogni modo, per noi è logico stabilire per convenzione che il secondo termine non sorpassi la prima età del ferro ...
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primitivismo
s. m. [der. di primitivo]. – 1. Carattere primitivo di un popolo, una cultura, una società. 2. a. Tendenza a esaltare o a considerare con particolare interesse il mondo spirituale e artistico dei popoli primitivi, spec. africani,...