CAMPI (Campo), Bernardino
Silla Zamboni
Nato a Cremona nel 1522, da un Pietro orefice e da Barbara. Non sappiamo se fosse parente degli altri Campi, ma il silenzio delle fonti più antiche (A. Campo, [...] la ricchezza delle componenti formative dell'eclettismo del C. (da Giulio Campi a Giulio Romano, dal Parmigianino al Primaticcio e a Camillo Boccaccino) che tende ben presto a comporsi in una cifra manieristica elegante e misurata, che caratterizza ...
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È l'impronta di una scultura, e, in genere, di ogni lavoro in rilievo, ricavata con cera, terra molle, gesso o altro, per trarre dalla forma così ottenuta copie dell'oggetto originale (sulla tecnica del [...] altri celebri marmi di Roma (mentre si riproducevano anche la Pietà e il Cristo della Minerva, di Michelangelo): in parte il Primaticcio le gettò in bronzo per la galleria di Fontainebleau, e alcuni di quei calchi sono ancora nel museo del Louvre, e ...
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Nato nel 1500 da Francesco e dalla celebre Isabella d'Este, morto il 28 giugno 1540. Nel 1510 fu dato ostaggio a Giulio II, come pegno della politica del padre, appena liberato dalla prigionia veneziana. [...] , M. Bandello, M. Equicola e, per breve tempo, l'Aretino; fra gli artisti più illustri Giulio Romano e il Primaticcio. Al Tiziano ordinò i famosi Cesari. Aprì in Mantova studî pubblici; vi chiamò l'arazziere Niccolò Carcher; arricchì la galleria di ...
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ABBATI (dell'Abate), Nicolò
Armando O. Quintavalle
Nacque a Modena nel 1509 (secondo il Forciroli) o nel 1512 (secondo il Lancellotti, che però - Cronaca modenese, XI, p. 233 - lo diceva, al 25 marzo [...] ora al Louvre, presi certamente dal vero. E con la corte ebbe certo continui contatti; lo attesta la raccomandazione del Primaticcio (1555) al duca Francesco di Guisa perché gli faccia eseguire, come al migliore dei dipintori alla corte francese" in ...
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POMODORO (fr. tomate; sp. e ingl. tomato; ted. Tomate)
Giuseppe PAPAROZZI
Giovanni SCARPITTI
Il pomodoro (Solanum lycopersicum L.) è una pianta della famiglia Solanacee, annuale, con fusto alto 4 [...] di maggio alla metà di luglio.
Le principali varietà italiane coltivate per frutto fresco sono le seguenti: 1. Rosso primaticcio (o di Palermo o di Ficarazzi), molto precoce, ma costoluta; 2. Maraviglia dei mercati, molto coltivata in diverse zone ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’attività di Jacopo Barozzi vede in sé compendiate le conquiste e gli sviluppi della [...] 1541 e il 1545, Vignola è alla reggia di Fontainebleau, centro assai vitale del manierismo, dove lavora con Primaticcio come fonditore di grandi bronzi su modello di pezzi antichi, specializzandosi anche nelle quadrature prospettiche degli ambienti ...
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Pittore romagnolo, detto il B. dal luogo ove nacque, passò nella piccola città la sua prima giovinezza, occupato nello studio della pittura e delle armi. A Bologna egli studiò col Francia, ma attratto [...] Battista Ramenghi, che appare fra gli aiuti del Vasari a Roma nella decorazione del palazzo della Cancelleria, e del Primaticcio alla corte di Francia. E pittori furono i suoi nipoti Bartolomeo, Giovan Battista e Scipione Ramenghi.
Bibl.: A. Venturi ...
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La parte solida e compatta del tronco, dei rami e delle radici degli alberi.
Struttura
Tessuto tipico delle piante vascolari, il l. è costituito da lunghe cellule disposte in fasci longitudinali (elementi [...] dalla medesima pianta nel corso di un anno di vegetazione: nelle singole cerchie legnose, il l. di primavera o l. primaticcio è più ricco di elementi conduttori e quindi meno compatto e meno resistente del l. prodotto più tardi, detto l. tardivo ...
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ORSI, Lelio, detto di Maestri, de Magistris
Vittoria Romani
ORSI (Orso, Urso), Lelio, detto di Maestri, de Magistris (Lelio da Novellara). – Non si conosce l'esatta data di nascita di questo pittore [...] ); J. Montcouquiol, Contribution à l’oeuvre peint de L. O., in Paragone, XXXVIII (1987), 453, pp. 43-46; V. Romani, Primaticcio, Tibaldi e la questione delle «cose del cielo», Cittadella 1997; L. O. e la cultura del suo tempo, Atti del convegno ...
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INDIA, Bernardino
Alessandro Serafini
Nacque nel 1528 a Verona, in contrada S. Silvestro, da Cristoforo di Mandello da Gazzo e Dorotea India. Nel 1545 la madre, rimasta vedova, si sposò di nuovo; l'I. [...] festoni, accompagnati da figure femminili si palesa l'influenza del Parmigianino (Francesco Mazzola) e, soprattutto, di Francesco Primaticcio e Nicolò Abbati (dell'Abate), le cui imprese nel castello di Fontainebleau erano note in terra veneta grazie ...
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primaticcio
primatìccio agg. [der. di primo, con sviluppo suffissale non chiaramente spiegato] (pl. f. -ce). – 1. Detto di frutta, ortaggi e sim. che maturano prima della stagione normale o prima di altre varietà della stessa specie: pesche,...