La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] , anche Rudolf Carnap e Richard Montague, che hanno sviluppato l’analisi formale del significato, Ludwig Wittgenstein, che per primo ha presentato il linguaggio come un insieme di attività a loro volta radicate nelle forme di vita delle culture umane ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] , finché soltanto con ➔ Alessandro Manzoni riesce a imporsi il tipo moderno in -o (per influsso del presente: io canto, io sono), i cui primi esempi ricorrono in fior. già nella seconda metà del XIV secolo. Normale, nella lingua letteraria, è l ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] al posto dell’imperativo, specie in cartelli e in manuali di istruzione (introdurre la carta; agitare prima dell’uso); il participio presente mantiene valore verbale solo in testi burocratici (si ricorda ai docenti componenti la commissione); il ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] affisso e la conseguente non corrispondenza fra morfi e morfemi. Ad es., nella forma amo, le informazioni prima persona, singolare, presente, indicativo sono concentrate nell’affisso -o, unico elemento aggiunto alla radice am-. D’altro verso, anche ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] vada a Parigi. Il tema è invece un’informazione presentata come già attiva, e che quindi serve solo per mia cugina
[non della mia unica cugina, non delle mie cugine]
(98) devi finire prima di andare a cena
[non dopo o durante la cena]
(99) è a ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] aree del Nord e quelle del Sud (➔ analfabetismo e alfabetizzazione). Nei primi tre decenni la percentuale di allievi tra i 6 e i 12 anni , si avvia a diventare un arcaismo morfosintattico, presente solo in scritture di orientamento passatista e in ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] in segni come casa e mese (figg. 10 e 11).
Nel primo caso la forma delle mani rimanda immediatamente alla forma di un tetto, la concordanza del verbo è condizionata dalle caratteristiche dei nomi presenti nella frase. Il verbo si sposta se il nome con ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] figlio morto:
Eo te portai nillu meu ventre;
quando te beio, moro presente;
nillu teu regnu agime a mmente
Fra i testi delle origini si novera anche il primo esempio di predicazione in volgare (➔ predicazione e lingua), i piemontesi Sermoni subalpini ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] lingua, ma dallo spazio geografico, tanto è vero che il primo volume della sua vasta opera tratta degli autori greci, latini e persino etruschi.
Il tema della lingua era presente anche negli studi relativi alle cosiddette origini italiche, che ebbero ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] elaborazione, i testi espositivi possono essere distinti in analitici e sintetici (Werlich 19822: 71). I primi sono testi in cui la presentazione delle conoscenze avviene in modo esteso: trattati di ogni ambito del sapere, articoli scientifici, voci ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento determinato, chiaramente o implicitamente...
presentare
preṡentare v. tr. [dal lat. tardo praesentare, der. di praesens -entis: v. presente1)] (io presènto, ecc.). – In genere, portare alla vista d’altri, mostrare. 1. Con compl. oggetto di cosa: a. Mostrare ad altri qualche cosa perché...