I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] ? Altro che, conosciamo tutte Anna Livia! Dimmi tutto, e prestopresto. Roba da chiodi! Beh, sai quando il messercalzone andò in 161-177.
Contini, Gianfranco (1970), Varianti e altra linguistica. Una raccolta di saggi (1938-1968), Torino, Einaudi. ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] funzione poetica del linguaggio non è dunque solo un segno linguistico orientato su sé stesso (può esserlo anche quella metalinguistica, , accetta ogni tipo di parola. Ma ben presto riacquista specificità, accogliendo lessici speciali (quello botanico ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] medico? (ivi, p. 723)
Esile, infine, lo strato dei prestiti, messi in corsivo, nel testo teatrale. Va ricordato come caso rilevante Società editrice internazionale.
Sgroi, Salvatore C. (2007), Analisi linguistica de “L’amica delle mogli” (1894 e 1927) ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] parte del saggio Cesarotti difende la legittimità dei prestiti stranieri e in particolare dei ➔ francesismi, Simone, Raffaele (2002), Esiste il genio delle lingue? Riflessioni di un linguista con l’aiuto di Cesarotti e Leopardi, in La parola al testo. ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] piuttosto una certa sensibilità per la diversità dei piani linguistici, «un desiderio di riordinare, oltre che di : parole dello Stilnovo come spiriti, spiritelli, valore, gentilezza; prestiti esibiti dalla Commedia quali punga (per pugna: Inf. IX ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] i nuovi contatti politico-economici e culturali, e quindi linguistici, che i Latini avevano con popoli preindoeuropei e indoeuropei dell ), un persistente interesse poetico, destinato a dar presto migliori frutti. Dalla scuola padovana, ricondotta da ...
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Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] la ricerca da parte del Bembo di un modello linguistico, degno di emulare quello umanistico di Cicerone, finiva varcate, come nel caso macroscopico di un Gentile Sermini, era solo per prestarsi al riso, se non al dileggio. Del resto, ci sono pure le ...
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Poesia
d'Arco Silvio Avalle
di d'Arco Silvio Avalle
Poesia
sommario: 1. Poesia in crisi. a) Poesia e vita. b) Poesia come ‛messaggio' . c) I due volti della poesia moderna. d) La poesia umiliata. e) [...] nel tempo (arcaismi) e nello spazio (prestiti, influenze), ma anche da modificazioni avvenute nell Engler (nel testo indicata con la sigla EC), Wiesbaden 1958; ed. it.: Corso di linguistica generale, a cura di T. De Mauro, Bari 1967.
Saussure, F. de, ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] versioni dal francese, che pure offrivano il vantaggio di una facilità non solo linguistica, ma contenutistica. E il metodo del volgarizzamento viene presto preferito a quello del rimaneggiamento (che pure sarebbe dovuto riuscire accattivante come ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] che conservano le produzioni in versi sono al più presto della fine del secolo.
Appaiono allora tanto più Stussi, Un testo del 1248 in volgare proveniente dalla Corsica, "Studi Linguistici Italiani", 16, 1990, pp. 145-154; Libro di conti pistoiese ( ...
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presto3
prèsto3 s. m. [derverbale di prestare], ant. – 1. Prestito: Da chi aver in presto ora potrebbesi ... almeno un picciolo Mantellino ...? (Ariosto); il prender denaro a presto non si faceva ... se non con molta cautela (Botta). Anche...
prestito
prèstito s. m. [dal lat. praestĭtum, propr. part. pass. neutro di praestare: v. prestare]. – 1. L’atto del prestare, il fatto di dare o ricevere qualche cosa (denaro, un bene, un oggetto) con l’impegno di restituirla entro un periodo...