Secondogenita di Giacomo, duca di York (poi Giacomo II) e di Anna Hyde, nacque il 16 febbraio 1665. La madre morì quando ella era ancora bambina; e nel 1673 Giacomo sposò Maria di Modena, per la quale [...] più assegnamento sui Whig, i quali tentarono di imporle lo stretto governo dipartito, mentre tutte le sue simpatie erano ai politicanti, i Whig riuscirono ad imporre Somers come presidente del consiglio, Wharton come lord luogotenente d'Islanda e ...
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. Partito agrario può definirsi un aggruppamento nazionale di cittadini, aventi parte nella produzione della terra, il quale tenga ad intervenire con proprî rappresentanti nella gestione dei pubblici poteri [...] depositi, con sovvenzioni in forma di anticipazioni, di credito e altro. La legge fu approvata; ma il presidente Coolidge vi pose il veto, ed essa non ebbe seguito. Se non che, il dibattito non è chiuso, e il partito repubblicano, il quale ha sempre ...
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Nome applicato in origine alla sola pianura un po' ampia sul lato O. del Peloponneso, quella che poi fu detta Elide cava (κοίλη ῏Ηλις), esteso poi alla parte alta, in modo da abbracciare la più occidentale [...] 220-217) gli Elei prima si mantennero neutrali, poi passarono alla parte degli Etoli, e quando si fece la pace nel 217 sulla come quello che ha il supremo potere, fosse il presidentedi un collegio o esercitasse un potere individuale, non sappiamo, ...
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La riforma della burocrazia: nozione. - Per riforma della b. non si deve intendere soltanto il riordinamento delle carriere degli impiegati civili e lo statuto dei dipendenti statali (v. impiego: impiego [...] il periodo fascista si ebbe così, a parte la b. dipartito, tutto un fiorire di organi pubblici e, quindi, un considerevole dell'organo collegiale del governo e delle attribuzioni del presidente del Consiglio dei ministri. A tale scopo fin dal ...
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1. - Uomo politico ungherese, nato a Kassa (Kaschau, oggi Košice) il 3 marzo 1823 dal conte Carlo A. e da Adelaide Szapáry. Fin da giovane ebbe simpatia per il movimento nazionale magiaro, contrario al [...] responsabile ungherese (febbraio 1867), A. fu nominato presidente del consiglio ed occupò tale carica fino al novembre al partito vecchio radicale, risorto sotto il nome di "partito nazionale del lavoro". Nel 1913 l'A. formò il cosiddetto partito ...
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Città della Francia nordorientale, a 84 km. da Parigi, capoluogo di circondario nel dipartimento dell'Oise, con 17.361 ab. (1926). È posta sulle rive dell'Oise, a valle della confluenza di questo fiume [...] Berlino. Vengono dichiarati decaduti dal cancelliere principe Max di Baden il Kaiser e il Kronprinz. Lo stesso Max di Baden deve però nello stesso giorno cedere il potere al presidente del partito socialdemocratico, Ebert, e a Scheidemann, che assume ...
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Uomo di stato francese, nato a Nantes il 28 marzo 1862 da famiglia borghese. Compiti gli studî di legge e conseguito il titolo di avvocato, si lanciò giovanissimo nella politica come fautore delle idee [...] sacrée dei partitidi fronte al nemico, e a praticare e promuovere il fronte unico degli alleati. Si deve alla sua energica opposizione se l'abbandono di Salonicco proposto da lord Kitchener non fu attuato.
Dopo la guerra, come presidentedi quattro ...
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Nacque il 19 aprile 1818 dallo zar Nicolò I (della casa di Holstein Gottorp) e dalla zarina Alessandra (che era la principessa Carlotta di Prussia). Riluttante all'educazione militare che aveva voluto [...] poi era stato a fianco dello zar come un baluardo del partito della resistenza, fu sostituito nel favore di A. dal generale Loris Melikov. Nominato presidentedi una commissione per fronteggiare i continui attentati terroristici, il Melikov concesse ...
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Generale e uomo di stato romeno, nato da famiglia di agricoltori al Ismail sul Danubio (al confine meridionale della Bessarabia) il 22 aprile 1859. Nel marzo 1876 si arrolò nell'esercito romenoxn qualità [...] Romania, e organizzò un nuovo partito, il partito del popolo (poporului), che si sviluppò in antagonismo a quello liberale guidato dai Bratianu. Formatosi, nel 1919, un ministero di concentrazione sotto la presidenzadi Vaida-Voevod, transilvano, l'A ...
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Uomo politico austriaco, nato a Texing, nella Bassa Austria, il 4 ottobre 1892, assassinato a Vienna il 25 luglio 1934. Uscito da famiglia di piccoli proprietarî di campagna, studiò giurisprudenza a Vienna [...] la presidenza, con i portafogli degli Esteri e dell'Agricoltura e Foreste. Incontrò subito molte resistenze da parte dei tedesco suo gabinetto o almeno di toglierle le caratteristiche dipartito per darle la fisionomia di un largo movimento aperto ...
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presidènte s. f. e m. [dal lat. praesĭdens -entis, part. pres. di praesidere «presiedere»] (f. anche -éssa). – 1. Chi presiede, cioè la persona che, nominata elettivamente o per investitura dall’alto, sovraintende, dirige, coordina, con o senza...
pizzo di Stato loc. s.le m. (spreg.) L’imposizione fiscale pubblica interpretata come una forma di taglieggiamento mafioso. ◆ [tit.] Il «pizzo» di Stato [testo] Nuove tasse, imposte e contributi vengono ideati ogni giorno, senza alcuna giustificazione...