Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] carducciana è per es. l’alternanza tra scrizioni analitiche (tipo de la) e scrizioni univerbate (tipo della) delle preposizioni articolate: le une preferite nei versi, le altre comunemente impiegate nei titoli delle poesie e liberamente alternate in ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] di parole formati, ad es., da articolo + nome (come in 12, piemontese / italiano: Regis 2005: 30), verbo + complemento, preposizione + nome, ecc.; singole parole, come sostantivi (come in 13, piemontese / italiano: Regis 2005: 34), verbi, aggettivi e ...
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Verbi pronominali è un’etichetta generica che indica tutti i verbi nella cui forma di lemma appare un pronome clitico (➔ clitici), sia esso intrinsecamente legato al lemma (come in accorgersi, pentirsi) [...] sono pronomi di ripresa (o anticipazione) del tema (➔ pronomi di ripresa), con valore locativo, strumentale, finale (rivelato dalle preposizioni che introducono l’argomento: in, con, a) di una normale frase segmentata, anche se il tema è dato da una ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] pochi casi non sistematici (bene → (il) bene; peggio → (il) peggio); più regolari sono il passaggio da avverbi a preposizioni (contro, dietro, sotto) e la formazione di avverbi da aggettivi (es. spesso, forte, piano; giusto, poco, tanto; lontano ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] il dileguo di /l/ in articoli, clitici, dimostrativi (’a casa «la casa», ’o so «lo so», qu[oː bː]ono «quello buono») e preposizioni articolate (è daa Lazio «è della Lazio»; ma in questo caso si può avere anche solo lo scempiamento: è dela Lazio; sul ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] non si raddoppia in alcuna voce, fuor che in questa, freddo, et in cadde pretirito di caggio, eccetto ne’ verbi composti dalle preposizioni ad, e ra (ivi, 405)
Anche Bartoli prima citato offriva nel suo manuale un ricco elenco di casi organizzati per ...
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Il cognome, o nome di famiglia, ha la funzione di distinguere un individuo indicando la sua appartenenza a una delle articolazioni minori (famiglia, gruppo familiare, clan, ecc.) della collettività. Rispetto [...] Pietri), e l’influsso della tradizione cancelleresca si vede anche nelle forme cognominali in -is, talvolta con la preposizione De: De Amicis, De Robertis, e altri, che rispondono a formule onomastiche notarili costruite sull’ablativo latino.
In ...
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GIACOMELLI, Raffaele
Domenico Proietti
Nacque a Roma il 5 apr. 1878, da Francesco, di origine bolognese, primo astronomo presso il R. Osservatorio del Campidoglio, e Maria Marucchi, in una famiglia [...] regionale del Lazio e di Roma: lo scempiamento di rr (p. 178); la caduta della d nella preposizione de e il dileguo della l scempia in articoli, preposizioni articolate, pronomi personali e dimostrativi (pp. 178 s.; e, viceversa, la pausa tra ...
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La Corsica, seconda isola del Tirreno per estensione (8569 kmq), è situata a nord della Sardegna a una distanza di sole 7 miglia (Bocche di Bonifacio). Dista dalla costa toscana circa 50 miglia, e le isole [...] , le (variante anche del corso letterario, su cui avrà influito il contatto nel tempo con l’italiano soprattutto come modello scritto). Le preposizioni articolate si presentano con e senza l: ad es., di lu e d’u «dello». Per quanto riguarda i pronomi ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] sono corso a prendere il treno, viceversa, non lo ammettono.
La forma implicita delle finali vere e proprie è introdotta dalla preposizione per. Le finali completive sono introdotte, a seconda del verbo che le regge, da a o di:
(40) mi sono alzato ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un compito, a un incarico, a una funzione;...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...