Il grado comparativo è la proprietà dell’aggettivo che permette di attribuire a un nome una proprietà, espressa da quell’aggettivo, allo stesso tempo comparandone l’intensità con un altro nome (detto ➔ [...] il comparativo di maggioranza che di minoranza il secondo termine di paragone è in genere introdotto da di o da che. La preposizione di è preferita quando il secondo termine di paragone è un nome proprio (Mario è più esperto di Antonio) o un avverbio ...
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Patronimico (il termine deriva dal gr. patronymikós, comp. di patro- «relativo al padre» e ónyma, variante di ónoma «nome», attraverso il lat. patronymicus) è detto il nome proprio, cognome, soprannome [...] De Martinis, De Andreis, De Robertis e Robertis. Numerosi cognomi che derivano da patronimici o matronimici sono espressi con preposizioni premesse a nomi non latinizzati: D’Angelo, D’Anna, De Maria, Di Maria, De Giovanni, Di Giovanni, Della Giovanna ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] è il rafforzamento di congiunzioni e avverbi con che: quando che, come che, dove che. L’area delle ➔ preposizioni, meno soggetta al controllo normativo consapevole, presenta vari esempi di differenza rispetto allo standard: estensione dell’uso di da ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] , che oggi è pressoché scomparso dall’uso» (Serianni 1989: 186).
Il secondo termine di paragone è in genere introdotto dalla preposizione di oppure da tra / fra, se si vuole accentuare il valore partitivo: Mario è il più bravo tra i miei colleghi ...
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Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] molto, oggi, mai, ecc.; interiezioni: ahi, boh, toh, ecc.; e parole grammaticali (congiunzioni: e, ma, se, ecc.); preposizioni: con, sul, sotto, ecc.; pronomi: gli, lui, essi, ecc.; determinanti quali articoli, dimostrativi, numerali, possessivi, ecc ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] palpèbre, umìle, ecc., grafico-fonetici (transvolare, inspirato, consparso, ecc.), i particolari grafismi nelle forme analitiche delle preposizioni articolate (da la, a la, ne gli, ecc.), le sequenze asindetiche senza segni interpuntivi (una idea una ...
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La dissimilazione è un processo per il quale due suoni situati nella stessa parola o in parole contigue, e aventi uno o più tratti in comune, mutano al fine di differenziarsi tra loro. Diversamente dal [...] forma non dissimilata [le].
Sarebbe da attribuire a questa sorta di propensione dissimilatoria anche la distribuzione preferenziale delle preposizioni sinonime tra e fra (cfr. Maiden 2000): non è, infatti, frequente che fra sia seguito da una parola ...
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Le interrogative indirette sono frasi subordinate che hanno la forma di una domanda che non è autonoma, come quella veicolata dalle ➔ interrogative dirette (1), ma dipende da un verbo (2-3), un aggettivo [...] ➔ reggenza preposizionale, come in (57) a., (58) a., (59) a., (60) a. e (61) a., la parola interrogativa è preceduta dalla preposizione richiesta dalla reggenza, come in (57) b., (58) b., (59) b., (60) b. e (61) b.:
(57) a. dubito sul nome ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] indiretto non subordinato, la cornice è costituita da forme indipendenti che segnalano la fonte della citazione. Tipicamente, si tratta di preposizioni o di locuzioni preposizionali come secondo X, per X, a parere di X, a detta di X:
(15) secondo / a ...
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Nelle lingue si hanno fenomeni di semplificazione quando una struttura più complessa è sostituita da una più semplice, cioè «più facile, più agevole, […] meno impegnativ[a] ecc. a qualche livello per l’utente» [...] di ama: solo il ricorso al contesto permette di discriminare.
La morfologia di caso è sostituita in parte dall’impiego di ➔ preposizioni, che spesso sono opache dal punto di vista semantico. Infine, in italiano si è sviluppato un sistema di pronomi ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un compito, a un incarico, a una funzione;...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...