Allen, Dede
Stefano Masi
Nome d'arte di Dorothea Carothers, montatrice statunitense, nata a Cleveland (Ohio) il 3 dicembre 1925. Negli anni Sessanta e Settanta è stata tra i protagonisti della rivoluzione [...] affidato in quell'occasione anche il ruolo di executive producer. Per questo film è stata nuovamente candidata sia all'Oscar sia al premio Eddie. Robert Redford l'ha voluta invece come montatrice di The Milagro beanfield war (1988; Milagro). Nel 1991 ...
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Howard, Trevor
Luigi Guarnieri
Nome d'arte di Trevor Wallace Howard-Smith, attore cinematografico inglese, nato a Cliftonville (Kent) il 29 settembre 1913 e morto a Bushey (Hertfordshire) il 7 gennaio [...] di Sophia Loren, nel melodramma The key (1958; La chiave), che gli valse un premio come miglior attore ai British Academy Awards, ottenne una nomination all'Oscar per l'interpretazione del minatore alcolizzato in Sons and lovers (1960; Figli e amanti ...
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Gibbons, Cedric (propr. Austin Cedric)
Marco Pistoia
Scenografo cinematografico statunitense, di origine irlandese, nato a New York il 23 marzo 1893 e morto a Hollywood il 26 luglio 1960. Attivo fin [...] sofisticata, reca impresso il segno dello scenografo, il cui nome è legato anche all'ideazione della statuetta dell'Oscar, premio che egli vinse undici volte, ricevendone uno onorario nel 1950.Dopo essersi laureato in arte e architettura presso la ...
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Waxman, Franz (propr. Wachsmann, Franz)
Marta Tedeschini Lalli
Compositore e direttore d'orchestra tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Königshütte (Alta Slesia, od. Chorzów, Polonia) il 24 dicembre [...] dei generi di intrattenimento. Vinse per due volte l'Oscar, rispettivamentenel 1951 per Sunset Boulevard (1950; Viale del sole) di George Stevens; ricevette inoltre dieci nominations al premio.
Figlio di un industriale di religione ebraica, dal 1924 ...
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de Havilland, Olivia (propr. de Beauvoir de Havilland Olivia Mary)
Anton Giulio Mancino
Attrice cinematografica inglese, naturalizzata statunitense nel 1941, nata a To-kyo il 1° luglio 1916. Da interprete [...] , da educanda. Le sue interpretazioni come protagonista le valsero due Oscar, nel 1947 per To each his own (1946; A ciascuno all'Oscar, stavolta come protagonista, per Hold back the dawn (1941; La porta d'oro) di Leisen (il premio andò curiosamente ...
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Taradash, Daniel
Patrick McGilligan
Commediografo e sceneggiatore statunitense, nato a Louisville (Kentucky) il 29 gennaio 1913 e morto a Los Angeles il 22 febbraio 2003. A partire dalla fine degli [...] Da qui all'eternità) di Fred Zinnemann, per la quale vinse l'Oscar nel 1954.
Compiuti gli studi di legge alle Harvard University per volere From here to eternity di J. Jones, vincitore del premio Pulitzer. Il romanzo, incentrato sulle vicende di un ...
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Hopper, Dennis
Paolo Marocco
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a Dodge City (Kansas) il 17 maggio 1936. Figura tra le più eccentriche della cinematografia americana a causa dei suoi [...] simbolo della contestazione hippy e pacifista, ottenendo uno straordinario successo oltreché la nomination all'Oscar per il soggetto e la sceneggiatura e il premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes.
Cresciuto nella fattoria dei nonni ...
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The Big Chill
Daniele Dottorini
(USA 1983, Il grande freddo, colore, 105m); regia: Lawrence Kasdan; produzione: Michael Shamberg per Carson; sceneggiatura: Lawrence Kasdan, Barbara Benedek; fotografia: [...] permeano soprattutto la seconda parte del film. The Big Chill ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali tre premiOscar nel 1984 (miglior film, migliore sceneggiatura originale, migliore attrice non protagonista a Glenn Close) e, nello stesso ...
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Gavaldón, Roberto
Bruno Roberti
Regista, attore e sceneggiatore cinematografico messicano, nato a Ciudad Jiménez (Chihuahua) il 7 giugno 1909 e morto a Città di Messico il 4 settembre 1986. Tra i più [...] , che vinse nel 1946 l'Ariel d'oro, il premio nazionale per il miglior film dell'anno, riconoscimento che sarebbe il suo film più personale, che venne candidato nel 1961 all'Oscar come miglior film straniero. G. elabora una parabola allegorica, ...
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Figueroa, Gabriel
Stefano Masi
Direttore della fotografia messicano, nato a Città di Messico il 24 aprile 1907 e morto ivi il 27 aprile 1997. Tra i maggiori interpreti del bianco e nero, insieme a Gregg [...] fotografico di cui rimase prigioniero. Pur se non vinse alcun Oscar (poco amato dall'establishment hollywoodiano, non andò oltre una e dal grande pubblico. Nel 1971 ottenne il Premio Nacional de Artes, il più importante riconoscimento statale ...
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oscar
òscar (più com. Òscar) s. m. [der., sembra, dall’esclamazione di una segretaria dell’Accademia sotto citata che notò una straordinaria rassomiglianza fra la statuetta e un suo zio, di nome appunto Oscar]. – 1. Propr., nome della statuetta...
oscarizzato
p. pass. e agg. Insignito di un premio Oscar. ◆ Borbotta [Carlo] Ponti: «Per me, dovrebbe vincere come miglior regista americano Terrence Malick: [Steven] Spielberg è già stato troppo “oscarizzato”. Anche tu, Sofia, la pensi come...