de Havilland, Olivia (propr. de Beauvoir de Havilland Olivia Mary)
Anton Giulio Mancino
Attrice cinematografica inglese, naturalizzata statunitense nel 1941, nata a To-kyo il 1° luglio 1916. Da interprete [...] , da educanda. Le sue interpretazioni come protagonista le valsero due Oscar, nel 1947 per To each his own (1946; A ciascuno all'Oscar, stavolta come protagonista, per Hold back the dawn (1941; La porta d'oro) di Leisen (il premio andò curiosamente ...
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Taradash, Daniel
Patrick McGilligan
Commediografo e sceneggiatore statunitense, nato a Louisville (Kentucky) il 29 gennaio 1913 e morto a Los Angeles il 22 febbraio 2003. A partire dalla fine degli [...] Da qui all'eternità) di Fred Zinnemann, per la quale vinse l'Oscar nel 1954.
Compiuti gli studi di legge alle Harvard University per volere From here to eternity di J. Jones, vincitore del premio Pulitzer. Il romanzo, incentrato sulle vicende di un ...
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Hopper, Dennis
Paolo Marocco
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a Dodge City (Kansas) il 17 maggio 1936. Figura tra le più eccentriche della cinematografia americana a causa dei suoi [...] simbolo della contestazione hippy e pacifista, ottenendo uno straordinario successo oltreché la nomination all'Oscar per il soggetto e la sceneggiatura e il premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes.
Cresciuto nella fattoria dei nonni ...
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Gavaldón, Roberto
Bruno Roberti
Regista, attore e sceneggiatore cinematografico messicano, nato a Ciudad Jiménez (Chihuahua) il 7 giugno 1909 e morto a Città di Messico il 4 settembre 1986. Tra i più [...] , che vinse nel 1946 l'Ariel d'oro, il premio nazionale per il miglior film dell'anno, riconoscimento che sarebbe il suo film più personale, che venne candidato nel 1961 all'Oscar come miglior film straniero. G. elabora una parabola allegorica, ...
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Figueroa, Gabriel
Stefano Masi
Direttore della fotografia messicano, nato a Città di Messico il 24 aprile 1907 e morto ivi il 27 aprile 1997. Tra i maggiori interpreti del bianco e nero, insieme a Gregg [...] fotografico di cui rimase prigioniero. Pur se non vinse alcun Oscar (poco amato dall'establishment hollywoodiano, non andò oltre una e dal grande pubblico. Nel 1971 ottenne il Premio Nacional de Artes, il più importante riconoscimento statale ...
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Sargent, Alvin
Patrick McGilligan
Sceneggiatore statunitense, nato a Filadelfia il 12 aprile 1927. A partire dalla metà degli anni Sessanta, si è imposto come uno degli sceneggiatori più apprezzati [...] difficili e delicati, riuscendo però a misurarsi anche con i toni leggeri della commedia. Più volte candidato all'Oscar ha vinto due volte il premio, nel 1978 per Julia (1977; Giulia) di Fred Zinnemann e quindi, nel 1981, per Ordinary people (1980 ...
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Szabó, István
Daniela Angelucci
Regista cinematografico ungherese, nato a Budapest il 18 febbraio 1938. Tra gli autori più conosciuti e premiati del suo Paese, rappresentante del nuovo cinema che si [...] con grande acutezza e sensibilità narrativa. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, oltre all'Oscar come miglior film straniero assegnato nel 1982 a Mephisto (1981), ha vinto nel 1967 il Gran premio al Festival di Mosca con Apa (1966; Il padre) e ha ...
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ALBANESE, Guido
Alessandra Cruciani
Nacque a Ortona a Mare (Chieti) il 2 dic. 1893 da Pietro ed Emilia Primavera. Nipote di Francesco Paolo Tosti, da cui probabilmente fu incoraggiato a intraprendere [...] neve, Il cuore di Ninì, Canzone d'aprile su versi di Oscar de Cesaris e Te lo voglio dire e Mattinata suversi di Enrico Panzacchi , gli valse vari riconoscimenti, tra cui nell'aprile 1932 un premio della Reale Accademia d'Italia.
L'A. morì a Roma il ...
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Sharaff, Irene
Stefano Masi
Costumista cinematografica statunitense, nata a Boston il 1° gennaio 1910 e morta a New York il 16 agosto 1993. Dotata di un vibrante senso pittorico portò nella Hollywood [...] d'epoca con un'accuratezza ben superiore agli standard hollywoodiani. Fra i costumisti più premiati, la S. ottenne numerose nominations all'Oscar e vinse per cinque volte il premio: nel 1952 per An American in Paris (1951; Un americano a Parigi) di ...
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Stanwych, Barbara
Francesco Costa
Nome d'arte di Ruby Stevens, attrice cinematografica statunitense, nata a New York il 16 luglio 1907 e morta a Santa Monica il 20 gennaio 1990. Fu una delle grandi [...] noir americani degli anni Quaranta. Ottenne quattro volte la nomination all'Oscar come miglior attrice protagonista, ma solo nel 1982 l'Academy ne riconobbe i meriti con un premio onorario alla carriera.
Orfana di entrambi i genitori, fu allevata ...
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oscar
òscar (più com. Òscar) s. m. [der., sembra, dall’esclamazione di una segretaria dell’Accademia sotto citata che notò una straordinaria rassomiglianza fra la statuetta e un suo zio, di nome appunto Oscar]. – 1. Propr., nome della statuetta...
oscarizzato
p. pass. e agg. Insignito di un premio Oscar. ◆ Borbotta [Carlo] Ponti: «Per me, dovrebbe vincere come miglior regista americano Terrence Malick: [Steven] Spielberg è già stato troppo “oscarizzato”. Anche tu, Sofia, la pensi come...