In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata.
Antropologia
Genere di eventi, quali riti, feste, carnevali, cerimonie, preghiere collettive, [...] letture di poesie, spettacoli teatrali, manifestazioni di danza, recitazioni di testi epici ecc. che, pur presentando profonde differenze, hanno in comune la caratteristica di essere delle ‘rappresentazioni’: ...
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Linguista e poeta lituano (Tilsit 1609 - ivi 1666). Pastore protestante. Fu il primo importante autore di opere sulla linguistica lituana: Grammatica litvanica (1653, in latino) e Compendium litvanico-germanicum [...] (1654, in tedesco). Lasciò manoscritto un vocabolario tedesco-lituano. Compose anche un innario e un libro di preghiere. ...
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Latinista, studioso di letteratura cristiana antica, nato a Castellammare di Stabia il 21 dicembre 1879, morto ivi l'8 settembre 1957. Dapprima prof. nelle scuole secondarie, poi (dal 1946 al 1950) di [...] emergono i tre voll. su Il ritmo prosaico nelle lettere dei papi e nei documenti della Cancelleria romana (Roma 1937-46) e l'opera Preghiere liturgiche: poesia ed eloquenza (ivi 1951). Postuma la raccolta degli Scritti minori (2 voll., ivi 1959). ...
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(pol. Połabi; ceco Polabané; ted. Polaben) Tribù slave che, insediatesi tra l’Elba e l’Oder fra il 3° e il 4° sec. d.C., formarono uno dei cinque gruppi in cui si distinsero gli Slavi occidentali (Ceco-Slovacchi, [...] tribù scomparvero verso il 12° secolo. I P. tuttavia mantennero in vita una loro lingua e cultura sino al 18° secolo.
La lingua polabica fu usata anche come lingua scritta e ne restano documenti in libri di preghiere, liste di vocaboli e iscrizioni. ...
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Nome (dal medio persiano apastāg, forse «testo fondamentale») del complesso dei libri sacri della religione di Zarathustra (➔ zoroastrismo). I libri sono da distinguere dai commenti (zend, «esegesi») sorti [...] , pene ecclesiastiche e norme giuridiche), Yasht («adorazione, sacrificio», 21 inni) e Khvartag apastāg o Khorda A., («piccolo A.» libro di preghiere, per i laici).
Secondo la tradizione l’A. sarebbe stato scritto in lettere d’oro su 12.000 pelli di ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] , tradotti nel latino medievale rispettivamente con enuntiatio e propositio, il discorso dichiarativo provvisto di significato e distinto dalle preghiere, dai comandi, dalle esortazioni ecc., del quale si può dire che è vero o falso, consistendo nell ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] mediate dalle parlate slave.
Il primo documento in y. ritrovato è una benedizione che compare all’interno del Maḥsōr («Libro di preghiere») di Worms, e risale probabilmente al 1275, anche se è nota l’esistenza di glosse in y. risalenti al 1040 circa ...
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Giudeo-italiano è un’etichetta ambigua perché può designare due fatti linguistici e culturali diversi, qualunque sia il rapporto ‘genetico’ tra loro, di continuità o di indipendenza. Da una parte c’è la [...] di una vera e propria lingua-calco, proiettato com’è sulla sacralità dell’originale ebraico;
(d) traduzione in italiano di preghiere, di rituali e di testi ebraici, di midrashim, di formulari di preghiera;
(e) testi originali prodotti in italiano, ma ...
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GENERE DEI NOMI
L’italiano distingue due generi grammaticali: il maschile e il femminile.
Nel caso di esseri animati, il genere grammaticale corrisponde al sesso dell’uomo o dell’animale indicato
scultore [...] di vini
l’Aglianico
il Valpolicella
il Chianti
– i nomi dei punti cardinali
il nord
il sud
il ponente
– i nomi di preghiere
l’Angelus
il Credo
il Padrenostro
In generale, la distinzione tra maschile e femminile è data dalla terminazione delle parole ...
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pregare
v. tr. [lat. prĕcari, der. di prex precis «preghiera»] (io prègo, tu prèghi, ecc.; ant. anche priègo, prièghi, e così nelle altre forme con accento sul tema). – 1. Rivolgersi a qualcuno chiedendo qualche cosa umilmente, con atteggiamento...
pregiare
v. tr. [lat. tardo prĕtiare, der. di pretium: v. pregio e prezzo]. – 1. a. letter. Apprezzare, avere in grande stima e considerazione: p. una persona; p. un’opera, un quadro, una scultura; oggi per opera mia [della moda] ... chiunque...