grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] per esempio un suffisso (elemento linguistico che si mette al termine di una parola per formarne un'altra) o un prefisso (elemento linguistico che si mette all'inizio di una parola per formarne un'altra): se a computer aggiungiamo il suffisso ...
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Patronimico (il termine deriva dal gr. patronymikós, comp. di patro- «relativo al padre» e ónyma, variante di ónoma «nome», attraverso il lat. patronymicus) è detto il nome proprio, cognome, soprannome [...] la variante intra-, specifico di cognomi siciliani, pare avere funzione patronimica o di collettivo familiare, visto che l’elemento prefissato è sempre un nome di persona: Interbartolo o Intrabartolo.
I nomi di persona all’origine di patronimici e ...
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La scrittura e la lingua. - I più antichi esempi di scrittura del mondo cretese-miceneo sono stati trovati a Creta e risalgono a circa il 2000 a. C.: si tratta in generale di pochi segni isolati in scrittura [...] A rimane in uso fino alla fine dell'età minoica (sec. XV), ha un sillabario di circa 80 segni, le parole, con prefissi e suffissi, sono talvolta separate da segni di interpunzione. Nel sec. XV a. C. essa si trasforma nella scrittura lineare B, più ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] : ca[z]a, co[z]a, ecc.; tuttavia, se c’è un confine morfologico, tale sonorizzazione si blocca, come accade nelle parole con prefisso: a[s]ociale / *a[z]ociale, a[s]immetrico / *a[z]immetrico, ecc.
In tal modo un’irregolarità morfologica prodotta dal ...
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Morfologia
Francesco De Renzo
La struttura delle parole
La morfologia scava dentro le parole. Al loro interno le parole possono contenere elementi che ci permettono di distinguere, per esempio, i nomi [...] affissi. Gli affissi maggiormente usati sono i suffissi, cioè le particelle che si mettono alla fine di una base, e i prefissi, cioè particelle che si mettono all’inizio di una base. Facciamo qualche esempio: da una base come orologio, con l’aggiunta ...
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L’aggettivo uno è il primo numerale ordinale (➔ numerali). È l’unico aggettivo numerale ordinale ad avere una forma distinta per il femminile (una; si noti l’uso per indicare l’ora: l’una, cioè «l’ora [...] al singolare: duecento e una pagine, duecento e una pagina (cfr. anche il titolo Le mille e una notte). Undici è indeclinabile senza eccezioni.
Da uno ha origine anche il prefisso uni-, da cui i composti uninominale, unicellulare, unilaterale, ecc. ...
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Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] da [b]. Perciò l’opposizione sillabico ~ non sillabico è un esempio di tratto soprasegmentale.
La ragione della denominazione con prefisso sopra- è da ascriversi al fatto che tali tratti sono spesso proprietà che concernono più di un fono consecutivo ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] suffisso e l’infisso; che precede la radice indica la differenza specifica, il tratto cioè che permette di distinguere il prefisso dagli altri affissi.
Definizioni di questo tipo sono, di regola, collegate ad altre, nell’esempio citato con quelle di ...
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Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Dagli ‘esodati’ allo ‘spread’ con tutti i suoi derivati (caro-spread, anti-spread). Questi alcuni dei termini più ricorrenti nel corso dell’anno. Insieme a ‘tecnogoverno’ [...] Italia e Spagna (Sicilia, 21 giugno 2012, p. 2, ‘Il Fatto’). Derivato dal s. ingl. spread con l’aggiunta del prefisso anti-.
caro-spread (caro spread) s. m. inv. Rialzo del valore indicato dallo spread, del divario tra il tasso di rendimento ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] come la più comune nel manuale di ortografia di Malagoli (19122).
L’assimilazione progressiva si verifica, invece, coi prefissi in- e con- seguiti da nasale o liquida in casi come immeritevole (in + meritevole), irresponsabile (in + responsabile ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...